Ansia da scuola... del genitore
Ansia da scuola... del genitore
Volevo segnalare questo curioso fenomeno, che speravo di avere sepolto fra i ricordi del passato: l'ansia da scuola.
Metti che sei stata una bambina/ragazza molto brava e diligente, ossessionata dai risultati e dagli eventuali fallimenti, responsabile verso le aspettative degli insegnanti e dei genitori.
Se mi concentro, riesco a rievocare ancora quel batticuore, quella sottile apprensione, la vertigine della prova riuscita o fallita, le notti inquiete perché il giorno dopo c'era l'interrogazione.
Tutte sensazioni poco piacevoli, delle quali il sospiro di sollievo del definitivo ingresso nella vita lavorativa aveva segnato la fine.
Finito finito?
Con orrore, mi sto accorgendo di NO. :sticazzi:
Giovedì ho un colloquio con le insegnanti di Alex.
Mi sento peggio che alla vigilia di una versione senza aver studiato i verbi irregolari.
Mi sto raffigurando le facce (giustamente, nel caso di Alex) accigliate delle maestre.
Ho già fatto due incubi in tema ahaha!
Stamattina controllavo la cartella e l'orario scolastico, Alex scrollava le spalle e chiedeva sbuffando: "ma quando faccio l'intervallo?", mentre io pensavo solo ai compiti e ai suoi numerosi errori di distrazione.
E' buffo, perché da una parte riesco ad essere ragionevole, distaccata, orientata a concedergli autonomia, pronta ad accettare anche il figlio scolasticamente non desiderabile che mi sono ritrovata , ma dietro le quinte la mia parte irrazionale, quella della brava bambina, è indecisa se lasciarsi sopraffare dall'angoscia o strozzare Alex per la sua indifferenza :ahahaha:
Gordon, che sottolinea come la scuola faccia parte della sfera di ciò che è un problema del figlio e non del genitore, dev'essere troppo zen per me.
Perciò, mannaggia, a quanto pare l'ansia da scuola finisce da figlia ma può pure tornare da mamma!
Pazienza.
Tiro avanti.
E per giovedì... io speriamo che ma la cavo
Metti che sei stata una bambina/ragazza molto brava e diligente, ossessionata dai risultati e dagli eventuali fallimenti, responsabile verso le aspettative degli insegnanti e dei genitori.
Se mi concentro, riesco a rievocare ancora quel batticuore, quella sottile apprensione, la vertigine della prova riuscita o fallita, le notti inquiete perché il giorno dopo c'era l'interrogazione.
Tutte sensazioni poco piacevoli, delle quali il sospiro di sollievo del definitivo ingresso nella vita lavorativa aveva segnato la fine.
Finito finito?
Con orrore, mi sto accorgendo di NO. :sticazzi:
Giovedì ho un colloquio con le insegnanti di Alex.
Mi sento peggio che alla vigilia di una versione senza aver studiato i verbi irregolari.
Mi sto raffigurando le facce (giustamente, nel caso di Alex) accigliate delle maestre.
Ho già fatto due incubi in tema ahaha!
Stamattina controllavo la cartella e l'orario scolastico, Alex scrollava le spalle e chiedeva sbuffando: "ma quando faccio l'intervallo?", mentre io pensavo solo ai compiti e ai suoi numerosi errori di distrazione.
E' buffo, perché da una parte riesco ad essere ragionevole, distaccata, orientata a concedergli autonomia, pronta ad accettare anche il figlio scolasticamente non desiderabile che mi sono ritrovata , ma dietro le quinte la mia parte irrazionale, quella della brava bambina, è indecisa se lasciarsi sopraffare dall'angoscia o strozzare Alex per la sua indifferenza :ahahaha:
Gordon, che sottolinea come la scuola faccia parte della sfera di ciò che è un problema del figlio e non del genitore, dev'essere troppo zen per me.
Perciò, mannaggia, a quanto pare l'ansia da scuola finisce da figlia ma può pure tornare da mamma!
Pazienza.
Tiro avanti.
E per giovedì... io speriamo che ma la cavo
Mi sono immedesimato in te e ti dico che anch'io molto probabilmente sarò così....ma io poi sono ansioso per natura!!
La scuola però, parlando di quando ci andavo io, era una cosa particolare, cioè non me ne fregava nulla....ma sono sicuro che per quanto riguarda i miei figli sarò super ansioso!
Su coraggio!
La scuola però, parlando di quando ci andavo io, era una cosa particolare, cioè non me ne fregava nulla....ma sono sicuro che per quanto riguarda i miei figli sarò super ansioso!
Su coraggio!
ti capisco!Rie ha scritto:Volevo segnalare questo curioso fenomeno, che speravo di avere sepolto fra i ricordi del passato: l'ansia da scuola.
Metti che sei stata una bambina/ragazza molto brava e diligente, ossessionata dai risultati e dagli eventuali fallimenti, responsabile verso le aspettative degli insegnanti e dei genitori.
Se mi concentro, riesco a rievocare ancora quel batticuore, quella sottile apprensione, la vertigine della prova riuscita o fallita, le notti inquiete perché il giorno dopo c'era l'interrogazione.Tutte sensazioni poco piacevoli, delle quali il sospiro di sollievo del definitivo ingresso nella vita lavorativa aveva segnato la fine.
Finito finito?
Con orrore, mi sto accorgendo di NO. :sticazzi:
Giovedì ho un colloquio con le insegnanti di Alex.
Mi sento peggio che alla vigilia di una versione senza aver studiato i verbi irregolari.
Mi sto raffigurando le facce (giustamente, nel caso di Alex) accigliate delle maestre.
Ho già fatto due incubi in tema ahaha!
Stamattina controllavo la cartella e l'orario scolastico, Alex scrollava le spalle e chiedeva sbuffando: "ma quando faccio l'intervallo?", mentre io pensavo solo ai compiti e ai suoi numerosi errori di distrazione.
E' buffo, perché da una parte riesco ad essere ragionevole, distaccata, orientata a concedergli autonomia, pronta ad accettare anche il figlio scolasticamente non desiderabile che mi sono ritrovata , ma dietro le quinte la mia parte irrazionale, quella della brava bambina, è indecisa se lasciarsi sopraffare dall'angoscia o strozzare Alex per la sua indifferenza :ahahaha:
Gordon, che sottolinea come la scuola faccia parte della sfera di ciò che è un problema del figlio e non del genitore, dev'essere troppo zen per me.
Perciò, mannaggia, a quanto pare l'ansia da scuola finisce da figlia ma può pure tornare da mamma!
Pazienza.
Tiro avanti.
E per giovedì... io speriamo che ma la cavo
io ce l'ho tra una settimana e mi tremano le gambe.
e dire che sono maestra e che sono colleghe conosciute...Lorenzo è bravissimo....
beh me la faccio sotto lo stesso.
France, secondo me, se mai dovessi cedere all'ansia, potrai contare su Moglie, ha l'aria della candidata all'atteggiamento serafico (ed è un complimento!)France ha scritto:Mi sono immedesimato in te e ti dico che anch'io molto probabilmente sarò così....ma io poi sono ansioso per natura!!
... io invece ho Marito abbastanza latitante, però ha colto il problema, infatti in via del tutto eccezionale giovedì viene anche lui al colloquio, al massimo mi nascondo dietro di lui! ahahaha!
Ecco... prova a immaginare con figlio NON bravissimo! Brrrrrrrrrr :ihih:val3nt1na ha scritto:ti capisco!
io ce l'ho tra una settimana e mi tremano le gambe.
e dire che sono maestra e che sono colleghe conosciute...Lorenzo è bravissimo....
beh me la faccio sotto lo stesso.
PS: Alex non è un allievo tragico, tutto sommato.
Ma è molto distratto, disinteressato a quello che non gli piace e geniale in quello che gli piace, con risultati altalenanti da materia a materia, e addirittura da argomento ad argomento.
Insomma, pessimo non sarà, ma inaffidabile e irresponsabile sì, cosa che mi dà il cardiopalma, argh!
Hai tutta la mia comprensione...sono uguale a te. Quando abbiamo fatto il colloquio, ci ho trascinato anche il marito, nell'attesa fuori dalla classe mi mangiavo le unghie neache fossi alla maturità o dovessi fare io l'interrogazione...
Non so cosa consigliarti ma se trovi una soluzione fammi un fischio!
Non so cosa consigliarti ma se trovi una soluzione fammi un fischio!
Come ti capisco Rie...
Il dover mantenere sempre risultati eccellenti, il dover essere sempre la prima della classe.. per non deludere qualcuno.
Io mi sono diplomata con 58/60.
Il commento è stato: peccato, hai sfiorato il 60 per un pelo!
Però ad un certo punto ho sclerato e non ho finito l'università... con somma delusione intorno a me.
Il dover mantenere sempre risultati eccellenti, il dover essere sempre la prima della classe.. per non deludere qualcuno.
Io mi sono diplomata con 58/60.
Il commento è stato: peccato, hai sfiorato il 60 per un pelo!
Però ad un certo punto ho sclerato e non ho finito l'università... con somma delusione intorno a me.