Alessia ha scritto:anche il mio il secondo anno, quello corrente, aveva ricominciato a piangere perché non voleva andare.
abbiamo individato la causa: andavo a prenderlo troppo tardi.
ho fatto lo sforzo di riorganizzare gli orari e combinarli con il lavoro, lo vado a prendere appena mangiato e lui non piange più.
questo esempio non va bene, vero? :cisssss:
Invece va benissimo :cisssss:
E magari anche quella bimba piange perché le manca la mamma, o perché era abituata diversamente, o perché qualche altro bambino l'ha trattata male, o per chissà quale motivo.
Mi ricordo che anche Eloisa, la bimba brasiliana inserita con noi alla materna verso metà anno di cui parlavo prima, ogni tanto piangeva. Ma le maestre la consolavano come consolavano chiunque di noi, abbracciandola e parlandole dolcemente. Lei magari non avrà capito tutte le parole all'inizio, ma i bambini il tono lo capiscono, e le coccole sono un linguaggio universale, e infatti si tranquillizzava come tutti. Però non ho mai pensato che piangesse perché non sapeva ancora l'italiano, ho sempre dato per scontato che fosse per qualcosa che succedeva alla materna (tipo un litigio con un bambino, un giocattolo che voleva lei e preso da un altro, insomma cose normali da 3enni).
Con questo voglio dire che magari siamo noi che a volte proiettiamo il nostro disagio sui bambini (io mi sentirei a disagio al posto di quella bimba --> quella bimba piange per il motivo per cui piangerei io) mentre magari il loro disagio ha tutt'altre ragioni.