In piazzetta si parla di non dimenticare le storture del passato,
e mi è venuto in mente questo bellissimo libro.
È per ragazzini, fine elementari inizio medie,
ma l'ho letto dieci volte e dieci volte ho pianto...
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La storia di Erika è la testimonianza di una storia vera. Per appoggiarne la verità, imprimerla indelebilmente nelle menti e nei cuori, bisognava raccontarla così come è stata raccontata, in questo libro, con parole lapidarie, pronunciate nella via crucis di morte e resurrezione delle tavole illustrate.
I lugubri binari, le stazioni fumose, i carri per le bestie su cui salivano gli ebrei dell’Olocausto per l’ultima destinazione, le immagini cui ci hanno abituato i documenti d’epoca, qui diventano nette, precise. Hanno subito l’amputazione chirurgica di qualsiasi retorica. Diventano metafisiche.
Da uno di quei carri fu lanciata Erika: “Nel suo viaggio verso la morte, mia madre mi scaraventò dentro la vita”.
Seguite la traiettoria di quel fagottino rosa, che illumina l’ombrosa precisione della tavola, tornate indietro, a un’altra luce: una carrozzina di bianco abbagliante abbandonata (ricordate la scalinata di Odessa nel film più famoso di Ejzenštejn?- anche lì una madre con la medesima intenzione...).
Macchie chiare, di colore - il fagotto e la carrozzina - per una vita che s’è deciso di “lanciare” contro la morte.
Nel racconto di Erika, che si apre al passante occasionale, che poi è l’autrice, che lo raccoglie, gli dà forma e lo passa alla lettura del mondo, entra tutta la sua storia (la generosità di chi l’ha raccolta in fasce dai binari, l'ha allevata ed amata) ma anche l’emozione di immaginare un’altra storia, quella dei suoi genitori e di tutti quei sei milioni di Ebrei che dal 1933 al 1945 furono sterminati dall’odio nazista.
Roberto Innocenti (Bagno a Ripoli, 1940), che ha illustrato questa storia, è artista riconosciuto a livello internazionale. Opera nella grafica fin dagli anni Sessanta. Inizia con il cinema di animazione per poi dedicarsi prevalentemente alla grafica editoriale. Comincia a illustrare libri verso il 1970.
Celebre illustratore di fiabe e di romanzi ( Pinocchio, Cenerentola, Schiaccianoci, Canto di Natale, Era calendimaggio di Angela Nanetti, L’ultima spiaggia, con J.Patrick Lewis, Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern ...). Al tema dell’Olocausto, Innocenti ha dedicato un altro splendido lavoro, Rosabianca (C’era una volta..., 1990, poi La margherita, 2005).
La storia di Erika, di Ruth Vander Zee, illustrazioni di Roberto Innocenti, traduzione di Alessandra Valtieri, Edizioni C'era una volta..., 2003, p.24, € 14,00
http://www.alicenelpaesedeibambini.it/a ... 0Erika.htm
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