Malasanità in Sala Parto e richiesta risarcimento

malasanità partoLa maternità è uno degli eventi più importanti, se non il più importante, nella vita di una coppia e di una donna. Si tratta altresì di un periodo molto delicato per la donna e alle volte è soggetto a traumi e complicanze che possono renderlo particolarmente difficile.

Quando la donna ritiene di essere rimasta vittima di un errore medico durante la gravidanza o anche durante il parto ha diritto ad ottenere giustizia e a ricevere un risarcimento danni da malasanità.

Uno degli Studi Medico Legali più affermati del settore è sicuramente quello della Dott.ssa Lucia Gargiulo che si è occupata nel corso degli anni di molti casi di malasanità da parto. Gli chiediamo quindi di sintetizzare come si procede di solito in questi casi e quando si può parlare di malasanità da parto.

“Premesso che la nascita di un bambino è un evento naturale e bellissimo, che coinvolge la vita di una coppia, bisogna però sottolineare come alcune volte questo evento meraviglioso possa essere soggetto a complicanze”. Alla presenza di complicanze è necessario stabilire se vi sia stata una corretta gestione della gravidanza e del parto, se gli eventi verificatisi fossero inevitabili e infine se si possa parlare di errore medico e quindi di malasanità.

Vi è una ampia casistica sulle complicanze in sala parto e sugli errori medici che possono intervenire durante la gravidanza stessa (nella diagnosi ad esempio).

E’ indispensabile precisare però che vi sono alcune Linee Guida che promuovono e determinano tutte le pratiche più sicure e idonee per la gestione della gravidanza e del parto sino alla nascita del bambino.

Le Linee Guida di Ostetricia e Ginecologia indicano in tutte le situazioni quale sia la procedura più corretta da seguire per la tutela del nascituro e della mamma (parto naturale e parto cesareo; distocia fetale; asfissia perinatale e encefalopatia ipossico ischemica; analgesia nel travaglio da parto; emorragia massiva da parto; paralisi cerebrale infantile; parto prematuro; sofferenza fetale ipossica). Anche le malformazioni del feto sono oggetto di una attenta disamina ed analisi, infatti dovrà essere precisa la diagnosi e la gestione (test per la diagnosi prenatale, malformazioni cromosomiche, Sindrome di Down). La scienza ormai permette di diagnosticare una gran parte delle malformazioni cromosomiche durante la gravidanza.

Per determinare se si possa effettivamente parlare di malasanità il primo step è contattare un medico legale di propria fiducia per lo studio e l’attenta analisi del caso. Il medico legale avrà il delicato compito di analizzare tutta la documentazione sanitaria (cartelle cliniche, certificati, documenti diagnostici) al fine di determinare se effettivamente vi sia stato errore medico e soprattutto in quale fase questo sia occorso.

Solo una volta accertata la responsabilità medica si potrà intentare una richiesta del così detto risarcimento malasanità verso l’Ospedale o il singolo medico libero professionista che ha commesso l’errore medico.

E’ importante ricordare che si parla di malasanità in quei casi in cui il professionista, non rispettando le regole della scienza medica, provoca un danno o una lesione permanente al paziente.

Coloro che possono incorrere nell’errore medico sono i singoli medici, le strutture sanitarie come Cliniche o Ospedali e gli ausiliari (infermieri).

Naturalmente per provare la responsabilità medica è necessario trovare e dimostrare la relazione tra le azioni compiute dal medico o dalla struttura sanitaria e le lesioni riportate dal paziente.

Va comunque precisato che l’errore medico va misurato in relazione alle tecniche terapeutiche e alle conoscenze che vigevano nel periodo in cui si è verificato l’errore.

Per ottenere il risarcimento danni da malasanità vi sono differenti strumenti e procedure, alcuni di questi iter possono concludersi in pochi mesi e con l’espletamento di un procedimento che prende il nome di Accertamento Tecnico Preventivo (art. 696bis cpc).

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