Postcards from Sunny Italy: quale Italia per i nostri figli?

Come sputare nel piatto in cui si mangia e rimangiarsi anche lo sputo, amaramente, ma con l’amorevolezza di chi, comunque, ama il suo paese

L’Italia è un paese meraviglioso.

italy-postcardUn patrimonio concentrato di diversità e ricchezze artistiche e architettoniche (che non sappiano bene valorizzare e salvaguardare), una pummarola genuina di tradizioni regionali e dialetti bizzarri e mille risorse, ma stentiamo a salvare le tradizioni, e d’altro canto, a superare il dogma del “si è sempre fatto così” (ergo è giusto) che, per la sua diffusione, è diventato, invero, un ingrediente nazionale.

Esso vagabonda, solo apparentemente senza meta, con il passo greve e funereo del medico della peste, che dal suo becco lungo gracchia: “se ga sempre fatto così”, “se ga sempre fatto così” e nasconde sotto al mantello nero, la falce del cambiamento, che cambia tutto per non cambiare niente. Tomba di ogni progredire. Ma, indubbiamente, l’Italia vera è a tavola!!! Tra le migliori nel mondo, anzi no, la migliore. Dove, però, alla LIDL, tra i marchi tedeschi, gli unici a contenere olio di palma e grassi idrogenati sono quelli a marchio made in Italy.

Meno male che l’Italia è almeno la Grande Bellezza! Sì, ma quando decade e ne rimane il ricordo: botulino e plastica sono palliativi, resta un paese photoshoppato nella mente di pochi. Non è un paese per vecchi e non è un paese per giovani. E’ il paese dove i vecchi lavorano pretendendo che i giovani restino a guardare per, poi, accusarli, di mollaggine; dove a 30 anni sei già vecchio per lavorare e a 65 ancora giovane per lavorare… Ma so che questo no, non “se ga sempre fatto così”!
Ma c’è il Sole.

L’Italia è il paese del Sole e della Cultura con la C maiuscola, un paese impregnato di Storia, Arte e Scienza, eppure siamo un popolo di ignoranti. Una fornace di talenti, che ha prodotto eccellenze nel mondo come il pane semicotto, diventate tali una volta superato il confine, per la lievitazione e la cottura finale. La storia ci insegna che, in loco, molti sono stati fatti tacere, altri processati e qualcuno è finito sul rogo. Ma era inverno. Tempi bui. Sfiga.

Oggi semplicemente non se li cagano, a meno che non siano “figli di”, o “figli di..” e allora è sufficiente una stentata (e ostentata) mediocrità, in stile pane confezionato, nel quale, malgrado la concentrazione di etanolo antimicrobico, il tasso di umidità è così alto da consentire comunque la proliferazione delle muffe…Infatti siamo il paese che ha fondato la “meritocrazia domestica”, quel sistema di valori che valuta l’eccellenza a seconda della provenienza, dove “provenienza” significa la famiglia di origine.
Un attimo! Non tutto è perduto, l’Italia è anche Culla di Democrazia, o di potenziale democrazia, eccome se lo è, ma in quanto potenziale, resta un surrogato della stessa (è evidente che non sappiamo fare di meglio che democrazia maffa, come le Louis Vuitton sul lungomare). Quello di cui sono certa, è che l’Italia nonè lo stereotipo “pizza mafia e mandolino”! …Infatti il mandolino non lo suona più nessuno. La mafia? Macchè, la mafia non è mai esistita…(shhhh…sient a mme, in un paese dove un comico fa il politico e il politico lo fa pure Razzi, fatti un’urna votiva tutta tua …votati da solo e poi buttatici dentro!).. La pizza, l’hanno inventata i Cinesi Postcards from Sunny Italy: quale Italia per i nostri figli?
Ci sono! Indiscutibilmente l’Italia è il paese dell’originalità creativa! O, forse, della creatività, esportata, e dell’idiozia locale, stanziale. Va a pescare i creativi altrove, non quelli nostri esportati, perché quelli non ci pensano mica a ritornare, gli altri, quelli che non si filano nei loro paesi, perché hanno già i nostri che sono più bravi. Ma c’è sempre il sole. Poco importa che i nostri bambini alla primaria stiano sui libri più di dieci ore a settimana, quando fuori splende il sole, per primeggiare, da adulti, per incompetenza funzionale (dati OCSE).

Ricordiamoci che gli altri intanto hanno già varcato la frontiera. Si dice che “prima impari a soffrire, meglio ti prepari a soffrire in futuro”, perle di saggezza, declinate da quella stessa filosofia di vita del “si è sempre fatto così”. Come incentivo e motivazione, direi che non fa una piega. Di fatto, non ci importa delle nuove generazioni future e non ci importa delle nuove generazioni, nemmeno al presente, ma pretendiamo un affanno quotidiano insensatamente scollato dalla realtà, in nome di un futuro ipotizzabile e ipotizzato, pur nella certezza, che un futuro per i giovani, qui, non c’è. Un paradosso evidentemente molto credibile e largamente creduto alla luce della filosofia di cui sopra. Sarà per questo che siamo anche un paese precocemente stressato (dati OMS)? Ma quando cerco di spiegarlo oltre confine, non ci crede mai nessuno… “perché voi avete il sole”!

Appunto, il sole…pare davvero che tutto ruoti intorno al sole. Lo dice la scienza. Anche sotto alla coltre delle nebbie e dello smog padano, dicono che ci sia, lo stesso, il sole. Non tutto ciò che noi non vediamo, di fatto non esiste, ma anche a questo non ci crede mai nessuno. Forse perché “lo stesso, sole”, non significa “lo stesso sole” (è una questione di sintassi e di punteggiatura). Forse in alcune regione c’è davvero più sole che in altre. Allora penso: è lì che dobbiamo andare, ma per mandare una cartolina virtuale al mondo e poi andarcene. E’ proprio questo che ci resta da fare?

Ma allora per chi è l’Italia? Forse per nessuno ad eccezione, appunto, dei Mediocri e dei Turisti, o almeno di quei turisti mediocri e senza pretese, che riescono a sopportare la nostra ben nota attitudine all’accoglienza; per chi vorrà scattare quelle belle foto che verranno archiviate sulla memoria esterna dei computer sparsi per il globo: qualcuno le userà come screensaver, altri, per raccontare, in un qualche idioma nordico gutturale, una bellissima balla di sole, altri le avranno già dimenticate.

I miei figli stanno crescendo, prossimamente, a Natale, sono indecisa tra un corso di fotografia o un ticket di sola andata.

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