26 giugno 2008

belgrado_09_26_giu_232_183.jpgLe bambine sono state all’asilo, "Alla scuola di giochi" come l’abbiamo rinominata.
Devo dire che, chiamata così, su di loro ha avuto tutto un altro effetto.
Partono al mattino, felici e ritornano sorridenti, mi baso su questo e sui loro racconti entusiasti per dedurne che stavolta Fabri aveva visto lungo.
Il pomeriggio, stremate, una si addormenta, l’altra si piazza davanti alla tv, su BabyChannel, in inglese.
Come cambiano le cose… Sono sempre più stupita ed ammirata.
La mattina, in attesa di avere loro notizie, per stemperare la tensione, del loro primo giorno "da sole", decido di provare, finalmente la jacuzzi.
Sono l’unica che ancora non ne ha usufruito. Riempio la vasca circolare, metto un po’ di bagnoschiuma e schiaccio un po’ di tasti (saranno una decina di opzioni di cui non so nulla).
Acqua tipo colonna da sotto in su, umh, mi agita e secondo me al fagiolo non fa bene.
Altra opzione, credo sia il classico idromassaggio (credo perché non ne ho mai fatto uno), con i bocchettoni che sparano lateralmente.
Una luce rosso fragola fa sembrare l’acqua rosa, un po’ chic se vogliamo.
Per ottenere un effetto benefico per le mie povere gambe, provate da tre gravidanze e scarsa circolazione, devo mettermi come l’uomo di Vitruvio. Ridacchio da sola della mia immagine dall’alto se qualcuno mi potesse vedere.
Ma il meglio arriva quando all’improvviso, dall’alto, un aggeggio comincia a illuminare il mio corpo a mo’ di occhio di bue come quelli del teatro, con una luce bluette tipo laser. Scappo dalla vasca terrorizzata.
L’ho fotografata, perché, giuro, non rende a parole. Mi è preso un colpo.
L’ho riprovata nel pomeriggio con le bambine, che ovvio, sono andate in visibilio. Nel marasma della mia fuga dal raggio laser, non mi ero accorta che l’aggeggio emette pure una musica da fantabosco, suppongo, rilassante.
Ma noi gente di campagna, certe raffinatezze non le capiamo.

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