8 aprile

La notte è andata bene perché abbiamo dormito in macchina.
È l’unico modo per dormire tranquilli:
le scosse non si sentono perché in macchina, basta
che uno di noi quattro cambi posizione, e vibra tutto,
figuriamoci se ci accorgiamo di un sisma.

Quindi: maxi pizza mangiata sul cofano,
lavati e pipati al bagno del negozio, che è a piano terra davanti
ad un vasto parcheggio, dove è facile scappare
e poi ninna pesante fino alle 8:00.
Poi abbiamo svegliato i bimbi, siamo tornati a casa
e abbiamo trascorso una mattinata praticamente normale:
colazione, servizi, compiti, tv, lavaggi, giro al mercato e 
richiesta alla protezione civile affinchè vengano a controllare le crepe in casa.
Be, sì, letto questo ultimo punto la giornata tanto normale non è.
Intanto si avvicina Pasqua.
Si preparano le due manifestazione bellissime di Sulmona:
la processione del Venerdi’ santo e La Madonna che scappa in piazza.
Organizzare queste cose costerà anche solo un euro?
Io mi auguro di no.
Perchè spero che chi deve, capisca che non è questo il momento
di sperperare i soldi.

No. Non do forza. infondo panico.
Nel momento della scossa urlo di scappare.
Ma qui non si tratta del film "La vita è bella"
non posso far finta che non sia niente.
Perche’ la vita va avanti e proprio in questo momento davide e Lisa
stanno percorrendo ben 20 m. DA SOLI per andare da mia madre.
Devono sapere cosa fare.
Non è più tempo di chiudere gli occhi e tapparsi il naso.
L’unico modo che ha trovato Matteo per infondere un barlume di tranquillità a Davide
è stata questa frase:
-il terremoto i sè non ci fa niente. Sono le case che, rompendosi, potrebbero ferirci.
E’ per questo che scappiamo e dormiamo in macchina, perché la notte siamo meno vigili.
Oggi, nel giro a mercato, mi ha colpito vedere che siamo davvero tutti nella stessa barca.
Non c’è nessun fanfarone che si finge tranquillo.
Nessuno.
C’è chi si dice stufo di dormire in macchina,
ma nessuno dice:-State in casa che non è niente.
Annullata la gita del 17 Aprile con l’asilo,
inventerò io i compiti per le vacanze.
E poi questa mattina è venuto al negozio un cliente che LAVORAVA
in un ufficio comunale a l’Aquila.
A questo aspetto non avevo pensato: essendo stato colpito un capoluogo,
essendo crollati gli edifici comunali (alcuni neanche antichi), sono andati smarriti documenti,
carte importanti.
Che pastrocchio.
È il minimo confronto alle vite perse,
ma è per notare quante facce ha questa medaglia
e sono una piu’ brutta dell’altra!
Il figlio di questo cliente doveva discutere la tesi.
Non era a L’Aquila quel giorno e questo è l’importante,
ma ora non ha la più pallida idea di cosa accadrà della sua laurea perché,
LUI A L’AQUILA NON VUOLE PIU’ METTERCI PIEDE.

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