Niente, non ci sono più.
Io, che sono una donnona abbastanza alta e sostanziosa, sono stata sfrattata da questa polpetta bianca e rosa che mi dorme accanto.
Il suo respiro esce dal mio naso, i suoi occhi sono nelle mie tempie, sento i sapori con la sua lingua.
Ha dato lo sfratto alla compagna di una vita, ha riempito tutti gli spazi,
si è impadronito dei pochi neuroni sopravvissuti.
E cresce sempre di più,
e si dilata fino a riempire ogni angolo, anche il più recondito del mio corpo.
Per me non resta niente,
eppure sento di avere tutto.
eppure sento di avere tutto.