I miei gemelli

AndieleleVenerdì ore 16.00.

Arriviamo da Fede (il ginecologo), ci sediamo mentre lui è al telefono, un po’ emozionati.
– Allora sei di nuovo incinta? Quanto ha la piccola?
– 19 mesi
– Benissimo!
Guarda gli esami della precedente gravidanza, scrive i nostri dati
– Andiamo a fare l’eco.
Mi spoglio mi corico, intanto Dodo e Fede iniziano a parlare di calcio (combinazione), di amici in comune. Fede mi visita, tutto bene.

Iniziamo l’eco, sempre chiacchierando, io sto guardando Dodo (che sta dicendo delle belinate) e Fede mi fa:

– Avete casi gemellari in famiglia?

Mi giro con gli occhi sgranati, trattengo il fiato e mentre chiedo “perché? Sono due?” guardo lo schermo e vedo due macchie scure.

– A quanto pare ci sono due sacchi, entrambe fecondate.
Si gira verso di me con un sorriso:

– Siete contenti?
Io inizio a ridere, Dodo mi bacia sulla fronte, ma lo fa solo per potersi appoggiare un attimo al lettino:

– Mi tremano le gambe, ora svengo!
Fede si gira ridendo:

– Allora siediti che non ho tempo di starti dietro!
Io intanto continuo a fissare il monitor: sono due sacche e dentro ci sono due fagiolini (io non me li aspettavo così grandi!), con due cuoricini che battono alla velocità della luce.
– Visto come sono arzilli?

Non so se ridere o se piangere, sono stupita emozionata spaventata felice, le emozioni si susseguono mentre va avanti l’eco, non sono lucida, faccio delle domande idiote e fuori luogo, ma Fede mi risponde ugualmente, ridendo.
L’eco è finita, mi vesto e li raggiungo di là.
Non riesco a descrivere la faccia di Dodo, continuava a guardarmi e a dire “io sono felice e tu?”. Ha un sorriso un po’ scemo, tirato, ma gli occhi gli brillano.

Fede mi vuole rivedere tra 15 giorni perché col mio utero retroverso non è riuscito a datare esattamente la gravidanza (7/8 settimane) e perché esiste la possibilità che entro la 10° settimana uno dei due embrioni venga riassorbito. “Sono arzilli, ma non si sa mai!”. E’ uno prudente lui, per fortuna!
Parliamo ancora 10 minuti di villo o amnio, della nostra situazione emotiva (ci vede un po’ fuori e cerca di calmarci), di tanto e di niente.

Usciamo. Sul pianerottolo Do mi abbraccia “Com’è?” “Non so, sono felice ma confusa ” “Anch’io!”
Chiamo al tel mia mamma che è in giro con Ceci (ndr la prima bimba), le raggiungo, Dodo va a comperarsi le sigarette. Lo dico alla mia mamma, in mezzo alla strada, lei mi guarda e si mette a ridere e mi dice: “Non è per i bimbi, sono felice, ma penso al culo che ti farai e a quello che mi farai passare …” E ha gli occhi pieni di lacrime, la mia mamma!
Siamo di corsa porca miseria: alle 6 viene quello del condizionatore e alle 7,30 abbiamo appuntamento per fare il contratto per la macchina. Cazzo, la macchina! Ci guardiamo, ma che cazzo comperiamo la punto, dove li mettiamo tre bambini con annessi e connessi? Che casino!
Chiamo la mia tata, prima non ci crede, poi inizia a piangere e urlare come una pazza, poi inizia a rassicurarmi che lei mi aiuterà, che non sono sola (lo so, lei è la mia ancora di salvezza).
Di corsa a casa (mamma, poi a cena veniamo da te), arriva quello del condizionatore che non calcoliamo perché siamo lì tutti e due a guardare Cecilia, a rispondere agli sms, a guardarci e ridere…che casino!

Iniziamo gli annunci, telefonici, io preferisco.
Mio fratello Gian, poi Andre, poi le due cognate. Tutto bene, sono felici, qualche battuta scema, tutto qua.
Andre e Linda mi mandano un mms con le loro facce sorridenti e sotto scritto “lo vedi quanto siamo felici?”
Gian è emozionato e silenzioso.
Gianna dice una marea di stronzate.
Mia suocera: glielo dice Dodo per telefono, poi me la passa ed esordisce con “ma cos’è sta’ storia che fate i misteriosi?” Respiro profondo, Mari, misteriosi? Per cosa?” “Eh, che cercate un secondo figlio e neanche lo dite”. Doppio respiro profondo, Mari “Forse perché è una cosa che riguarda solo noi, oppure no? Non mi piace mettere i manifesti sulla mia vita intima, poi veda lei! Comunque la ringrazio per le congratulazioni, le passo Do”.

Il fratello di Do era euforico, meno male!
Usciamo di nuovo, l’appuntamento con quello della macchina è da mio papà, così gli diamo la notizia. Lo becchiamo ancora seduto in auto. Gli dico “E’ meglio che stai seduto, sono di nuovo incinta!”. Sgrana gli occhi che gli si riempiono subito di lacrime. “E sono due” A questo punto temo lo svenimento.

“Ma siete scemi?” mi dice con un tono che vuol dire altro e da lì smette da parlare perché ogni parola lo fa emozionare e lui deve fare il duro.

Mangiamo dai miei, con Andre e Linda, dopo arrivano Gian, Gianna e Matteo. Provo a spiegare a Matteo che tra un po’ ne arriveranno altri due. Mi guarda stranito, non so se capisce o no, poi scende dal divano, prende per mano Ceci e mi dice “questa è la MIA bambina” e iniziano a giocare come due invasati a rincorrersi e urlare.

Finalmente torniamo a casa, mettiamo a nanna Ceci e andiamo sul terrazzo a fumare una sigaretta (sarà l’ultima, ma mi ci vuole!). Per un po’ ci guardiamo in silenzio, ridendo sotto i baffi, Do mi abbraccia, e rimaniamo lì a guardare fuori, il giardino illuminato, due gatti che si rincorrono, le luci azzurre dei televisori alle finestre. Penso per un attimo a tutti i cambiamenti che ci aspettano, la casa in primis, ma poi non dico niente. Per ora stiamo bene così. Andiamo a nanna e dormiamo tutti e due poco, ma sabato mattina al risveglio abbiamo ancora sto’ scemo sorriso stampato sul viso, allora va tutto bene.

Il weekend è stato strano, l’abbiamo detto agli amici sabato sera, mi sono sentita circondata da molto affetto, ho vissuto ovattata.
Io e Do non facciamo che parlare di questo. Dopo lo stordimento iniziale, siamo felici felici, più passa l’euforia più subentra un senso di serena onnipotenza. Possiamo tutto!
Siamo incoscienti?
Sì, forse, boh, non so. Da tre giorni veramente tutto mi sembra possibile.
Ora aspettiamo tra 10 giorni per vedere che ci siamo ancora tutti e due.
Sono più serena ora di quando ho scoperto di essere incinta, so che non sarà un passeggiata ma, sinceramente, a me passeggiare ha sempre annoiato, io voglio correre!

Non so che altro dire…voi mi avete riempito d’affetto, siete state grandi.

Speriamo che Mimì e Cocò se ne stiano ben ancorati* al loro posto il più a lungo possibile. Per il resto, un pezzo alla volta, si fa tutto.

* ndr Mimì e Cocò se ne sono stati ancoratissimi. Si chiamano Andrea e Gabriele e sono nati CON PARTO NATURALE il 1 giugno 2006.

Thread pubblicato sul forum di noimamme.it il 7 novembre 2005.

 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.