3 ottobre – Bambino biologico e bambino adottivo

Corso di Genitori si diventa, la serata è incentrata sulla diversità tra bambino "biologico" e bambino adottivo.

Lo stato di adottabilità nasce da un abbandono, quindi alla base c’è sempre un trauma, a cui se ne possono aggiungere altri a seconda delle esperienze del bambino.

Ci può essere un attaccamento patologico precedente da rielaborare (in una famiglia maltrattante, la figura che accudisce e protegge è anche quella che fa male e mette in pericolo), ci può essere l’incapacità o il rifiuto di sviluppare un attaccamento perché non si è mai sperimentato un attaccamento prima (bimbi istituzionalizzati molto presto in istituti ad esempio molto grandi con poco personale, come spesso è nei paesi dell’Est, che non hanno mai avuto un rapporto significativo con un adulto) o perché tutti gli attaccamenti precedenti sono finiti male (ad esempio negli istituti con un forte ricambio di personale, in cui appena il bambino riesce a creare un rapporto privilegiato con un educatore questo se ne va, e quindi il bimbo può non avere più la forza per riprovarci, decidere che tanto non ne vale la pena).

Le reazioni dei bambini spesso rientrano in due grandi categorie:
c’è il bambino "perfetto", che si comporta sempre benissimo, cerca di non farsi notare e di accontentare in tutti i modi i genitori, perché ha paura di mettere in pericolo il nuovo rapporto e di subire un ennesimo rifiuto,
e c’è il bambino "distruttivo", che fa di tutto per essere cacciato subito, prima di mettersi in gioco e di investire di nuovo in un nuovo rapporto che – in base alla sua esperienza – è comunque e in ogni caso destinato a finire.

Spesso si tratta di bambini super-indipendenti (bimbi di quattro anni che rifanno il letto alla perfezione, bimbi di due che si vestono e svestono da soli e mettono i vestiti piegati sulla sedia) che devono re-imparare, o imparare, a essere dipendenti, a essere bambini.

Da qualche parte ho letto una metafora che credo renda bene l’idea:
mentre con un bimbo nato in famiglia il lavoro dei genitori è quasi fin da subito quello di aiutarlo ad allentare il cordone ombelicale, rendendo il bambino sempre più indipendente, fino a quando potrà tagliare il cordone e camminare da solo, con un bimbo adottato il lavoro inizia con il costruirlo, questo cordone, forte e solido, e solo dopo, in un secondo tempo, ci si potrà riallineare alla strada "normale".

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