20 settembre 2008 – Fratelli?

brothers.jpgDaniel si dice contento di un futuro fratellino ("però maschio, eh!"), ma naturalmente non si rende davvero conto né di cosa sia un fratello minore né soprattutto di cosa possa essere un fratello che arriva da lontano, e con già qualche anno alle spalle…


Anna qualche anno fa, quando avevamo iniziato a parlarne, era fortemente contraria: era interessata a un nuovo fratellino, ma non all’adozione, voleva assolutamente un fratello "uguale a lei" (una sera uscendo dalla doccia, all’improvviso mi ha urlato in faccia: "Io non lo voglio adottare un fratelloooo!"). 

Nei due anni successivi abbiamo continuato a parlarne. 
Abbiamo parlato di cosa può significare, concretamente, accogliere un fratellino non neonato, che non è nato direttamente in famiglia ma che arriva da un imprecisato "altrove", abbiamo parlato dell’abbandono, degli istituti e dei bambini soli, abbiamo parlato del perché alcuni bambini vengono abbandonati e di come funziona il sistema delle adozioni.

Con il tempo, l’idea di un fratello "diverso" si è fatta sempre più normale, e il rifiuto si è trasformato in desiderio di accoglierlo, anche se alcune paure restano. 
Alcune sono paure da bambini: la condivisione degli spazi, cosa fare per essere sicura che nessuno dei fratelli minori tocchi i suoi giocattoli più preziosi, la sistemazione dei letti, e soprattutto "che sia femmina, sennò due maschi piccoli fanno solo la lotta, strillano e distruggono tutto!" 
Altre sono paure già adulte, come il timore di non essere in grado di accettare completamente il nuovo fratellino, o di non essere accettata lui. "E se poi non gli piaccio, mamma?"

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