Buona giornata anche a te

Mamma e bambinoStamattina in treno al mio fianco si sono seduti una mamma di colore e il suo bambino. Il bambino avrà avuto circa tre anni. Era stanco e raffreddato, e la mamma gli metteva una mano sulla fronte per controllare che quegli occhietti lucidi non fossero risultato di una febbre.

È raro che di mattina io mi lasci andare a sentimentalismi, troppo presa dalla stanchezza e dalla rottura di palle generale causata da tutta la routine che comincia, francamente, a stancarmi. Ma oggi quel bambino e la sua mamma mi hanno fatta commuovere fino alle lacrime.
Lacrime che ho ricacciato in gola (fa male ingoiare le lacrime, ve ne siete accorte? si ribellano, loro), a parte una, che è riuscita ad arrivare lungo il bordo del mio naso prima che io la asciugassi con un fazzolettino di carta.
Ho avuto un’acuta nostalgia della mia bambina. Dannazione, anche io voglio la mia bambina qui con me, anche io voglio vedere i suoi grandi occhi marroni, anche io voglio accarezzarle i capelli come te, mamma che vieni da lontano.

Ce l’ho anche io una bimba, sai? Si chiama Rachele e stamattina mi hai fatto venire una voglia irrefrenabile di lei. Tornerei indietro, guarda, a prenderla.
Ma anche no, rientrerei solo all’asilo, le darei mille baci ovunque e la lascerei lì a giocare.

È che poi quando alle 15 andrò a prenderla a casa della baby-sitter sarò troppo stremata, stanca, spenta per poterle dare quei mille baci e mi limiterò a prenderla in braccio, darle un bacio, dirle che mi è mancata e chiederle com’è andata la giornata.
Sarò la solita di sempre, anche un po’ distratta e noncurante, “Devo stirare Rachele, gioca sola, dai!”, “Rachele basta parlare amore, la mamma ha mal di testa!” e via così. Oggi dovremo fare una corsa, alle 15.30 abbiamo appuntamento in ospedale per una visita ortopedica di routine e dovremo correre e affrettarci e non avrò nemmeno tempo di indugiare su quei baci.

E oggi va così, con questa sensazione struggente a metà tra dolore, mancanza e aspettativa. Oggi va che mi ripeto una frase che la baby-sitter mi ha detto la scorsa settimana e che mi ha fatta sentire grande e bella. Mi ha detto che sto facendo un gran lavoro con Rachele e che gliel’hanno detto anche altre persone che la Caterina è proprio una brava madre.

Mi aggrappo a quello, cara mamma di colore col tuo bimbo raffreddato. Ci siamo lasciate nel caos terrificante del centro di Bologna, tu col tuo passeggino io col mio fardello di incomprensioni, gioie e dolori e mancanza della mia bimba.
Buona giornata anche a te.

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