La nascita di Viola

 967916_sweet1_1421_143.jpg                                                                La storia di Viola inizia circa tre anni fa, quando abbiamo cominciato a sognarla. Per due anni l’abbiamo sognata, io la vedevo in ogni bambino, in ogni panciona che incontravo e quante lacrime ho versato pensando che forse non avrei potuto averla!

Per fortuna non era così che doveva andare a finire e finalmente dopo due anni difficili, risolti i miei problemi di salute, abbiamo cominciato a fare qualcosa di più che sognarla soltanto, abbiamo detto: "Ok, proviamoci, tanto ci vorrà qualche mese ancora, almeno".

Dopo tre settimane di sensazioni strane ho acquistato il test di gravidanza. Incredibile, positivo al primo colpo, non potevo crederci, l’ho fatto vedere a mio marito perché guardasse anche lui ma non c’erano dubbi: le linee erano due, decisamente due! Quelle due linee hanno cambiato la nostra vita per sempre.

A partire da subito: minaccia d’aborto alla sesta settimana.

Ero sicura di partorire a termine se non dopo… E invece, verso mezzanotte di quello stesso giorno, mentre me ne sto in panciolle sul divano, la piccolina si muove e sento come un "cloc" in fondo alla pancia. Mi alzo, vado in bagno, ma non succede niente; rassicurata, mi preparo per andare a nanna e… splash, mi si rompono le acque! All’inizio non capisco bene se è solo pipì, ma poi non c’è dubbio, continua a scendere e in meno di cinque minuti ho già usato cinque o sei assorbenti.

Mio marito mi guarda un pò stralunato, ma poi riprende il controllo, ci vestiamo, chiudiamo la valigia e partiamo. Ho la tremarella e mi sembra di sognare, ma non è un sogno, in ospedale mi ricoverano subito ma non ci sono letti (la luna!), per cui  passo la notte in barella, ma ho poche contrazioni e molto sopportabili e riesco anche a riposarmi un pò. Verso l’alba perdo il tappo, ma quando mi visitano decidono che il travaglio tarda troppo a partire (con le membrane rotte non è bello), quindi mi scollano le membrane, che non so bene cosa significhi ma fa maleeee! E dopo un’oretta iniziano le contrazioni, ogni cinque minuti più o meno, ma ancora ballerine e sopportabili, diventano regolari ogni tre minuti verso le due del pomeriggio e allora richiamo Walter che da quel momento è stato sempre con me ed è stato importantissimo.

Mi dicono che sono a 2 cm, ma nel giro di un’oretta le contrazioni diventano fortine e non riesco più a stare in piedi, allora provo un pò di posizioni e alla fine decido che sto meglio carponi aggrappata alla spalliera del letto, ma dopo quattro ore così non ce la faccio più, anche perché tremo tutta e non riesco a rilassarmi nemmeno fra una contrazione e l’altra. Mi visitano: solo 3 cm! Solo 1 cm in quattro ore?

La testolina è mal messa, è per quello che ci mette tanto e fa così male la schiena! Scoraggiamento totale: se vado avanti così non ce la posso fare proprio. Per fortuna un’ostetrica mi consiglia la doccia calda, che non solo allevia un pochino i dolori ma ha un effetto positivo anche sul collo dell’utero, così a un certo punto (ormai ho perso la nozione del tempo, ma è già quasi notte) arrivo a 4 cm, mi attaccano al monitor ma non posso stare né seduta, né in piedi, né sdraiata, il segnale si perde, in ospedale arrivano tre-quattro emergenze e mi lasciano lì da sola. Io ho un desiderio pazzesco di spingere, ma sono solo a 4 cm e non c’è nessunoooo!

E qui comincio a urlare… non  per il dolore, quello l’ho avuto finora e mi sono lamentata sì, ma proprio urlare no…  è che insieme all’impulso di spingere le urla escono proprio da sole… e che urla! Mio marito si spaventa non poco a va ad agguantare la prima ostetrica che trova che mi rivisita… E così scopro che in meno di mezz’ora dall’ultima visita ho guadagnato un altro cm, sono a 5 cm e decidono finalmente di mandarmi in sala travaglio. Qui c’è un’ostetrica bravissima e in pochissimo tempo (per fortuna), urlando e aggrappandomi a tutto ciò che trovo (compreso il braccio di una povera infermiera che penso avrà i lividi!) arrivo a 8 cm… E dato che ormai non c’è quasi più pausa fra una contrazione e l’altra (mi chiedono ripetutamente se per caso mi hanno fatto un’iniezione di ossitocina!) e non posso proprio evitare di spingere, è l’ostetrica a finire di dilatarmi con le dita e così finalmente si può cominciare!

Ah, che meraviglia, tutto il resto mi sembra un incubo quando ci ripenso, ma le spinte mi sono proprio piaciute: le contrazioni almeno all’inizio si diradano un pò, finalmente posso spingere e riesco a smettere di urlare! E non so da dove mi venga tutta quella forza, nonostante sia sveglia da quasi 48 ore e stremata dal travaglio spingo come una matta: mio marito si spaventa persino a vedermi perché mi si gonfiano le vene del collo. Sarà che a questo punto l’unico pensiero è far nascere la mia cucciola. Mi spostano in sala parto e dopo ancora poche spinte sento la testolina proprio lì, fa male ma allo stesso tempo è un grande incoraggiamento ad andare avanti; l’ostetrica mi fa smettere di spingere e me la fa soffiare fuori solo con la respirazione, ha due giri di cordone intorno al collo, glielo toglie, poi escono le spalle e poi tutto il resto. Io ho la testa sollevata, la vedo venire fuori tutta e non mi sembra neanche che stia uscendo da me, è come se la stessero tirando fuori da un cassetto sotto il lettino. Mio marito (che alla fine ha guardato tutto, nonostante avesse ripetuto mille volte che non lo avrebbe fatto!) piange… Io no, sono distrutta e mi sento strana, come se stessi vedendo la scena dall’esterno, ma poi l’ostetrica la massaggia sulla schiena e Viola inizia a pigolare… "Il mio pulcino", penso… Un vagito, e me la mettono sulla pancia ancora col cordone attaccato, lei gira il faccino verso di me e mi guarda e tutto sparisce: il dolore, la stanchezza…

Non li dimenticherò mai quei due occhioni fissi nei miei! Fa la cacca sulla mia pancia e mio marito mi fa notare che ha preso da me, dato che ho sparso un pò di cacca qua e là in sala travaglio pure io! Qualche minuto, poi tagliano il cordone e la prendono per pesarla e pulirla alla meglio e la danno al papà nell’attesa del secondamento e della sutura dei punti. 

Ci portano in una saletta tutta per noi dove mi aiutano ad attaccarla al seno e ci lasciano lì un’oretta. Lei ciuccia beata e mi fissa negli occhi.
A me non sembra vero che io e lui insieme siamo stati capaci di un tale miracolo!
Il giorno dopo avevo il mal di gola dal tanto urlare e un male alle braccia come se avessi fatto pesi per ore, invece mi ero solo aggrappata dappertutto per ore.

Viola pesava 2.750 gr ed era lunga 48.3 cm alla nascita, dopo il calo è scesa a 2,5 kg  a il latte è arrivato molto in fretta e così ha ripreso peso velocemente. Purtroppo siamo poi state all’ospedale sei giorni invece che tre perché le 24 ore con le membrane rotte le hanno provocato ittero alto e una piccola infezione. Io ne ho approfittato per riposarmi mentre lei faceva le lampade, anche se ogni volta che qualcuna usciva col bimbo mi piangeva il cuore perché non vedevo l’ora di tornare a casa anch’io.

Oggi Viola ha sette mesi suonati ma ancora mi vengono i lacrimoni quando ricordo quei momenti. Sono stati sette mesi intensi e pieni di emozioni, ogni piccolo progresso di questa creatura, ogni piccola scoperta sembrano esplosioni di supernova, a volte mi commuovo solo a guardarla… Eppure continuo a ricordare il momento in cui è nata eh… sì… mi manca! Lo rivivrei di nuovo, esattamente com’è stato: l’attesa, la paura, il dolore, la fatica, le lacrime… e, soprattutto, la gioia immensa di dare la vita.

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