Addormentamento lungo

Gentile dottoressa Daniela,
torno a scriverle (dopo lo zafferano) per un altra questione che riguarda però il sonno del mio bambino, anzi più che il sonno il suo addormentamento, è una cosa su cui mi arrovello da molto tempo: il mio bambino è stato da me abituato a dormire dondolato in braccio; quando avevo fra le braccia un fagottino di 4 kg non pensavo all’eventualità che questo "vizietto" sarebbe durato fino al giorno in cui di kg ne avrebbe pesati 13.
Capisce che ora dondolare un bimbo di quel peso è pressocchè impossibile, specie se questo dondolio dura oltre la mezz’ora. Così mio figlio alterna il dondolio in braccio al dondolio sul passeggino, ma ogni sera mi ci vuole dalla mezz’ora all’ora/ora e un quarto per vederlo dormire beato.

Perchè ci impiega così tanto? Come posso riuscire ad addormentarlo in minor tempo e togliergli l’abitudine del dondolio braccia/passeggino per sostituirla con quella del letto?

Grazie di nuovo,

Antonella


Cara Antonella, ho cercato di documentarmi per capire se per caso lo zafferano avesse proprietà eccitanti ma non ho trovato nulla in merito! Naturalmente scherzo riallacciandomi alla tua precedente lettera!

Il tuo bimbo e te avete effettivamente bisogno di serate più rilassate. E’ ora che tu provi a metterlo nel suo lettino quando è ancora sveglio, con luci soffuse e basse, oppure con la luce, magari, solo nel corridoio e la porta della camera aperta. All’inizio resterai con lui a lungo, lo stesso tempo che passi ora a dondolarlo, seduta accanto al lettino ma senza tenerlo in braccio. Magari puoi accarezzargli i capelli o tenergli la manina, ma non di più. Puoi dondolare il lettino, raccontare una favola, anche inventata va benissimo, mettere una musichetta in sottofondo ( non da tutti consigliata ), parlargli con calma spiegando che i bimbi grandi dormono tutti nel loro lettino. Ti possono aiutare giornate scandite con orari quanto più possibile regolari e riti come il bagno o altre cose, fatti ad orario fisso. Mezz’ora o poco più prima dell’ora in cui vorresti che il tuo bimbo si addormentasse si comincia a preparare il sonno spiegando che a quell’ora tutti vanno a nanna. Si dovrebbe spegnere la televisione, magari telefonare ai nonni per dare la buona notte, mettere a nanna tutti i giochini a lui più cari, l’orsetto da seduto viene messo sdraiato e magari coperto con un pannetto o meglio fatto coprire da lui, e così via con tutti gli altri giochi. Non so se ha una sua cameretta, ma in tal caso è lì che dovrebbe addormentarsi. La regola è che il bambino deve raggiungere il posto dove dormirà quando è ancora sveglio e deve imparare a stare bene da solo proprio in quel delicatissimo momento dell’addormentamento, quando deve dire arrivederci al mondo. Un arrivederci che per lui è, ogni sera, un addio, tanto poco servono le rassicurazioni della mamma. Ed è proprio questo che crea angoscia nei bambini: non vogliono "lasciare" il mondo, neanche per un po, neanche quando crollano di stanchezza. Hanno paura di non ritrovarlo, di non risvegliarsi mai più. Non sanno ancora cosa sia la morte, ma involontariamente la sperimentano ogni sera. Ma devono imparare a sentirsi capaci di superare questa paura. Devono imparare a conoscere le loro innumerevoli risorse, imparare a credere in loro stessi. Quindi è giusto che vengano accompagnati in questo delicato momento, ma poi anche lasciati soli. Le parole quasi sempre non bastano per convincerli che sono ormai sufficientemente cresciuti per farcela da soli: serve l’occasione per sperimentare queste nuove risorse che spesso faticano ad uscire fuori. E l’occasione è solo l’esperienza.

Se tutto andrà bene o meglio del previsto, il bimbo si addormenterà da solo con te accanto dopo un tempo ragionevole. Altrimenti dovrai essere te a decidere quanto tempo sei disposta a dedicargli, seduta accanto al lettino, in attesa che arrivi il sonno. Stabilisci questo tempo in base a tue valutazioni personali e anche alla tua stanchezza (per i figli si fa tutto ma non è giusto annullarsi completamente, non serve a nessuno). Una volta trascorso il tempo da te stabilito, piano piano esci dalla stanza e non torni più anche se inizialmente lo senti piangere. Aspetti che si consoli da solo. Se non ci riesce, torni da lui, ma senza prenderlo in braccio. Non temere i fallimenti. Sera dopo sera, anche se sarà necessario tornare da lui una seconda volta, lascerai passare qualche minuto in più rispetto alla sera precedente. Ma una sola cosa è bene che tu faccia: non tornare indietro dopo che hai deciso di usare questa strategia. Intendiamoci, non è che tu non debba mai più cullarlo, solo che il cullamento non deve più essere la condizione preliminare indispensabile all’addormentamento. Devi rompere il condizionamento. Ci si fa cullare per amore e tenerezza, non per dormire. Quindi al bimbo non togli nulla: cerchi solo di insegnargli il vero significato di ogni azione e di ogni gesto. Un caro saluto. Daniela

P.S. Ti consiglio di iniziare quando sai di non andare al lavoro, se lavori, e puoi stare con lui per gratificarlo della tua vicinanza per molte ore. E ti consiglio magari, quel giorno, di farlo stancare in modo sano, facendolo correre all’aria aperta per alcune ore o giocare in riva al mare. Avrà scaricato molte energìe e sarà più facile per lui addormentarsi. Poi, una volta stabilito che riesce in questo compito da solo, il gioco, praticamente è già fatto.

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