Disney Pixar – Il Viaggio di Arlo

La Pixar è ingorda. Due film in un anno, ed è soltanto ovvio che il secondo sia più che altro un modo di tirare a Natale, dando per scontato che negli incassi la parte del leone la farà “Star Wars 7”.
Eppure non è male, questo film.
Rispetto a “Inside Out“, è più adatto ai piccolini, ma anche mamma e papà hanno qualcosa di cui compiacersi.

locandina il viaggio di arlo

Dal punto di vista estetico, la resa degli elementi naturali è bellissima. Raramente ho visto acque, boschi, cieli, così suggestivi e realistici in un cartone animato.
Ma soprattutto, è l’idea guida del film che spiazza e, per quanto totalmente inverosimile, intriga.
Cosa sarebbe accaduto, se 65 milioni di anni fa l’asteroide che ha distrutto la vita dei dinosauri sulla Terra fosse passato oltre?
Dico inverosimile perché la scienza pare concorde nel ritenere che i dinosauri, anche in quel caso, non sarebbero riusciti ad evolversi come noi uomini, fino a modificare l’ambiente circostante e creare una società complessa.
Ma facciamo finta di sì.

Ed ecco che seguiamo Arlo, un giovane dinosauro figlio di “agricoltori”, che affronta le proprie paure, in un viaggio avventuroso in cui ad accompagnarlo c’è un bambino. Sì, ci siamo anche noi, i sapiens. Per l’occasione poco sapiens e molto animaleschi. Trovando le nicchie ecologiche occupate, siamo rimsti bestiali e raminghi, più adatti alla vita selvatica di quanto sia giustificabile, per degli esseri senza zanne, artigli, pelo degno di tale nome.

Questa la premessa, sviluppata con una certa maestria.
La lotta non è fra uomini e dinosauri, o, al limite, fra carnivori ed erbivori. Ma, in un palese richiamo del vecchio West, tra pacifici coloni e predoni. E fra i pacifici (compatibilmente…) coloni, può trovarsi anche un tirannosauro, perché no?

https://www.youtube.com/watch?v=DwEeTRqTyq4

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