Consiglio su sonnambulismo infantile

Salve,
mi presento: sono Luisa mamma di 2 splendidi bambini, uno di 6 anni e uno di 3.
Sono preoccupata per quello più grande in quanto è un bambino molto vivace ( lo è sempre stato) ma, da qualche tempo a questa parte sonnambula di notte e strizza gli occhi durante il giorno.
L’oculista mi ha detto che si tratta di un tic nervoso. Vorrei capire perchè è particolarmente agitato considerato che in casa vige un clima tranquillo e sereno.
Tengo a dire che suo fratello è l’esatto contrario eppure li sto crescendo allo stesso modo. Si tratta di un bambino che non manifesta troppo le sue emozioni e non racconta molto, a scuola il rendimento è buono, anche se le maestre mi hanno detto che il comportamento non è proprio eccellente, come a casa del resto.
Se viene sgridato lui si rende conto dei propri errori, ma a volte sembra non voler ascoltare e continua con atteggiamenti di menefreghismo fino a che devo ricorrere alle punizioni (niente tv, play station, ecc.)
Potrebbe darmi gentilmente un consiglio?
Grazie
Luisa


Gentile Luisa,
Le parlo da mamma e da terapeuta, anche se gli elementi forniti non mi permettono di fare una diagnosi certa.
Il suo ometto maggiore è in un’importante fase di cambiamento: non solo è il primo nato, non solo è fratello maggiore (con tutto quello che ne consegue a livello di rapporti, gelosie, divisione dello spazio e dell’affetto dei genitori ecc), ma è anche "studente".
Per un bambino, magari abituato a esprimersi con il fare e con l’attività fisica più che con i pensieri e l’emotività, tenere insieme tutte queste cose, più il confronto coi coetanei e con le regole può essere difficile.
Lei dice che lui storicamente è sempre stato agitato, e che solo le punizioni riescono a calmarlo.
Se proviamo a leggere l’agitazione come richiesta di attenzione (legittima, i bambini tutti hanno bisogno di attenzioni per crescere bene, chi più chi meno) e la inseriamo in questo contesto di relazioni multiple (famiglia fratello scuola compagni maestre) vediamo che magari per trovare un suo spazio il nostro ometto deve arrivare alle prove di forza, alle sfide.
Così facendo accumula tensione, anche perchè non si può sfidare dappertutto e non senza conseguenze, e così è possibile che il suo disagio si esprima in questi TIC e in questi episodi di sonnambulismo.
Per il bene di tutti e per la serenità della vostra famiglia credo che sarebbe utile contattare uno psicologo dell’età evolutiva ed esporre a lui il caso, ma anche iniziare a lasciare ampi spazi di ascolto e di confronto espressivo, attraverso il gioco libero o il disegno, o il canto.
Credo che rassicurarlo e invitarlo a risolvere insieme dubbi e paure potrebbe di per sé lenire questo disagio.
Molti auguri,
Claudia

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