Aborto e orgasmi onirici.

Buongiorno Dottore,
Mi chiamo Marina e a gennaio ho compiuto 41 anni.
Alla prima gravidanza ho subito un raschiamento in seguito ad aborto interno.
Dopo un primo micro distacco placentare alla 7° settimana dall’ecografia sembrava tutto a posto, il battito era regolare e l’embrione era di 7,8 mm.
Per rilassare l’utero il mio ginecologo mi ha consigliato di prendere il PROGEFFIK e mi ha detto di non avere rapporti sessuali (consiglio inutile dato che, da quando seppi di essere incinta, per timore io e mio marito sospendemmo subito gli incontri).
Dopo una settimana ci fu un altro distacco vero e proprio ma piccolo 8×1 mm con perdita ematica, dall’eco il battito c’era e l’embrione era lungo 16.1 mm.
Il ginecologo mi disse di non affaticarmi e di continuare con il progesterone.
Nonostante sia stata praticamente immobile tutto il tempo, due settimane dopo andai per controllare il distacco, ma il battito purtroppo non c’era più.
Ripercorrendo a ritroso l’accaduto per cercare di capire se avessi fatto qualcosa di sbagliato non ho trovato fortunatamente niente che potesse oggi angosciarmi.
Niente tranne una cosa.
Da quando sono rimasta incinta subisco degli orgasmi nel sogno che non riesco a controllare e quando mi sveglio ho come delle contrazioni uterine che mi passano nel giro di 1 minuto.
Tra la settima settimana e durante tutta l’ottava ricordo che mi accadde due volte.
Mi chiedo se le contrazioni dovute a quegli orgasmi possano aver causato o comunque non aiutato una gravidanza potenzialmente sana ma in difficoltà per via del distacco.
Cioè, se l’embrione fosse stato sano (ancora non sono in grado di saperlo perché non mi hanno ancora consegnato la mia cartella clinica) nonostante il distacco, con la cura e il riposo, avrei potuto forse portare a termine la mia gravidanza se non avessi avuto quegli orgasmi ?
Il fatto è che ora ho paura per un’eventuale prossima gravidanza. Rinunciare ai rapporti come misura cautelativa è fattibile, ma ho seriamente paura che quegli orgasmi che mi vengono in sogno e che sono incontrollabili, mi possano causare nuovi aborti.
La ringrazio per l’attenzione
Marina


Cara Marina,
la tua è una domanda, come dico sempre io, da cento milioni di dollari.
Nessuna persona sulla faccia della terra saprà darti la vera motivazione di ciò che è accaduto.
Forse una consolazione verrà dall’esame fatto sul materiale abortivo, nel caso in cui il feto fosse stato malato.
Ma se così non fosse ? Cosa fai, vivi tutta la vita colpevolizzandoti ?
Capisco che il dolore c’è ed è difficile da metabolizzare, ma non credo che il tutto sia da attribuire a quello che mi hai raccontato.
So solo che quando succede occorre lavorare, non sulla ricerca spasmodica della motivazione che a volte non si trova, ma sull’accettazione del fatto come facente parte della propria storia clinica.
In natura, a tutto c’è una motivazione, anche se per noi è difficile vederla e soprattutto accettarla.
Ciao, in bocca al lupo.

 

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