Zambia: l’inizio

 -098Respiro, respiro profondo.
Sì, forse sono pronta a riprendere in mano i tre anni della mia vita zambiana, a riviverli con il pensiero e a metterli nero su bianco, cercando di portare là anche voi.
E voi leggerete e vi immedesimerete nella ragazza che è partita tempo fa.
Eppure niente potrà prepararvi al meraviglioso, e terribile, e commovente incontro con l’Africa.

Forse quelli zambiani sono stati gli anni più belli della mia vita, ed anche i più duri.
L’Africa ti mette a dura prova. Ti colpisce in faccia con i suoi colori impertinenti, con i suoi odori così diversi da quelli a cui è abituato il nostro olfatto, con la sua povertà, con i suoi sorrisi a 32 denti bianchissimi, con la sua semplicità disarmante e, nello stesso tempo, con il suo essere tanto complicata da risultare esasperante.

Eh, già.

È tutto così basilare, eppure così incomprensibile.
Dopo tre settimane passate lì, mi dicevo: “Che bello qui, com’è tutto essenziale. Ho già capito tutto”.
Dopo tre anni mi rendevo conto di non aver capito proprio niente, e che forse non basterebbe la vita intera di un muzungu , di un bianco, per afferrare l’Africa.

Una cosa però può fartela capire, questo continente: può farti capire stessa.
Vivere nella savana vuol dire avere molte ore di silenzio che diventano silenzio interiore. Vuol dire avere di fronte uno spazio sterminato, che diventa spazio interiore.
Molti ci vanno per scappare, ma da se stessi non si fugge, e non di certo in Africa.
La savana ti costringe a riflettere, a guardare quello spazio e ad ascoltare quel silenzio. A fare il deserto dentro, il deserto che fa evaporare tutto per lasciare un residuo sul fondo.
È sul quel fondo che capisci qualcosa in più di te stessa. Scopri aspetti del tuo modo di essere di cui non sospettavi nemmeno l’esistenza.

Scopri come ti adatti alla vita senza elettricità, senza acqua corrente, in una capanna. Scopri come reagisci alla miseria, alla sofferenza di bambini vestiti di cenci. Scopri come vivi relazioni fatte di sguardi, sorrisi ed abbracci, che arrivano laddove le barriere linguistiche e mentali non possono. Scopri quanto puoi commuoverti per un ballo, per un tramonto infuocato, per un maialino caldo e peloso, per la presenza forte e possente di un re.

Mi sono dilungata, ma che altro dirvi?
Vi dico buon viaggio.

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