Morsi di vipera

viperaLa bella stagione invita a fare piacevoli scampagnate e divertenti pic-nic. Io ho cominciato da alcune settimane e domenica scorsa ho fatto un incontro ravvicinato… non proprio gradevole: ho avuto a che fare con una vipera. Ho pensato che se ne potrebbe parlare un po’ per sapere esattamente cosa fare se dovesse capitare di essere morsi da una vipera.

La vipera è praticamente l’unico serpente velenoso del nostro paese, ma il suo morso è realmente molto pericoloso solo nei bambini piccoli, di meno di 6 anni, per intenderci. E, guarda caso, sono proprio loro che, inconsapevoli e irriducibilmente curiosi, ficcano i loro piedini e le loro manine dappertutto tra i cespugli e i sassi.

Intanto come riconoscere una vipera da un altro innocuo serpentello tipo biscia o altro? La vipera è lunga un metro circa, ha un colore grigio-marrone, a volte giallastro, striscia a zig-zag sul suo dorso che presenta un caratteristico disegno nerastro, anche lui a zig-zag. La sua testa ha una forma triangolare ed è più larga del resto del corpo. Quando morde lascia sulla pelle due segni rossi caratteristici, due forellini distanziati di circa 6-8 mm da cui fuoriesce sangue misto a siero. Il suo morso è improvviso e doloroso e la vittima urla e salta  sia a causa del dolore che dalla sorpresa. Dopo poco, la zona di pelle che circonda i forellini diventa gonfia, bluastra e sempre più dolente, e attorno ai forellini si forma un alone rosso. Se il serpente ha iniettato molto veleno, la vittima può diventare pallida e sudata; possono manifestarsi brividi, vomito, diarrea e mal di pancia; poi, nei casi più gravi, difficoltà respiratorie e agitazione, come un vero e proprio shock anafilattico. L’agitazione si può quindi trasformare in sonnolenza e, nei casi estremi, arrivare al coma.

Che fare? Prima di tutto non perdere la calma e non scuotere né agitare il bambino, ma anzi, tenerlo calmo più possibile e fermo. Non farlo assolutamente camminare se il morso è su una gamba. Dirigersi  subito verso un pronto soccorso  e nel frattempo pulire e lavare la ferita; possibilmente con abbondante acqua e sapone, altrimenti solo con acqua o con salviette detergenti o altro fazzoletto pulito. Dopo la pulizia coprire la piccola ferita con una garza sterile o con una pezzetta pulita e, se il morso è su un braccio o una gamba, stringere con decisione la parte a monte della ferita con una fascia elastica o un foulard. Per esempio, se il morso è su un polpaccio, stringere la gamba un po’ più su di qualche centimetro. Ma attenzione: il veleno si diffonde per via linfatica e non per via ematica! Non è quindi opportuno stringere tanto da non fare più circolare il sangue, né tantomeno si deve succhiare la ferita e poi sputare. In tal caso si rischia di infettarsi col sangue senza in alcun modo risolvere il problema della diffusione del veleno nel circolo linfatico. Si procede allora così: si stringe l’arto con decisione, poi, piano piano si allarga la stretta fino a risentire le pulsazioni (al polso se braccio, sul dorso del piede se gamba); a questo punto si fissa la stretta con un nodo o altro sistema. Poi si immobilizza l’arto come se vi fosse sospetto di frattura. Si può fare tenendolo nella mano o fasciandolo assieme ad una stecca o a qualsiasi cosa di dritto e rigido. In queste condizioni si arriva al pronto soccorso avendo cura di allargare la stretta a monte del morso solo quando il medico o l’infermiere è pronto con il siero antivipera nella siringa. In tutto questo il bambino va tenuto tranquillo e coperto se ha brividi o rassicurato se spaventato.
Se invece il morso è in viso o sul tronco o sul collo, non potendo stringere la parte a monte, si deterge comunque la ferita come sopra e si applica un cerotto o una pezza qualsiasi a piatto sopra la zona interessata premendo a lungo e in maniera quanto più possibile continuativa per bloccare la circolazione linfatica.

Il morso di vipera, come ho detto, nell’adulto e nel bambino grandicello, non è quasi mai mortale e la sua pericolosità è inferiore se colpisce un arto piuttosto che il viso o il collo e se la vipera ha da poco morso un altro animale (chi può dirlo però?)

Allora come prevenire questo triste incidente?

Prima di tutto evitare soste o pic nic in zone pietrose e assolate con erba alta e sterpaglia, soprattutto quando torna il sole dopo la pioggia (le vipere escono dal nascondiglio per scaldarsi e asciugarsi). Ispezionare sempre la zona prescelta per la sosta e fare rumore con scarpe o bastoni per spaventarle e scacciarle: le vipere sono paurose, attaccano solo se disturbate o toccate da vicino, altrimenti preferiscono scappare. Spiegare tutto questo ai bambini già grandicelli in grado di capire. Guardare dove si mettono piedi e mani, sedersi sulle rocce con circospezione, non camminare mai a piedi nudi o con semplici sandaletti in mezzo all’erba alta o secca o incolta, indossare invece scarponcini chiusi e calzettoni alti, non allontanarsi mai dal gruppo che, facendo rumore, allontana il serpente, non lasciare zaini o sacchetti con cibi incustoditi e aperti sull’erba. Se si dovesse incontrare una vipera, non fare nulla: fermarsi, non perderla mai di vista con gli occhi e con un bastone o altro oggetto fare rumore per farla scappare. Portare sempre con se una o due bende elastiche (quelle per le distorsioni vanno benissimo) e l’occorrente per disinfettare le ferite. Il siero antivipera non va usato fai da te perché può dare reazioni anafilattiche anche serie. Si può portare con sè ma si deve somministrare sempre in presenza di un medico o in una struttura idonea a fronteggiare queste eventuali reazioni.

Detto ciò, come si dice? Uomo avvisato, mezzo salvato. Ma soprattutto non rinunciate al contatto con la natura che rigenera e arricchisce ed è per i bambini una grande esperienza di vita; soltanto avvicinatevi ad essa con il rispetto che si deve ad ogni essere che vive.

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