Bambini e infortuni domestici

Incidentidom.jpg La miglior prevenzione e i comportamenti idonei in caso di incidente

Un bimbo piccolo in casa, il luogo preposto alla sua sicurezza, alla sua protezione. Eppure, come ci testimoniano le statistiche, è proprio in casa che i nostri figli sono vittime di un numero sempre maggiore di incidenti. Come prevedere le situazioni a rischio? Come intervenire in modo appropriato in caso di pericolo?

Ecco un piccolo prontuario, che non si prefigge di sostituire in alcun modo il ruolo dei medici e degli specialisti, ma che si intende come compendio di rapida consultazione per alcune nozioni importanti di Pronto Soccorso.

Innanzitutto è buona cosa riunire in un quaderno riconoscibile e di facile accesso tutti i numeri di emergenza (anche quelli che conoscete a memoria), dal 118 al pediatra, dalla guardia medica all’ospedale, dai centri Antiustioni a quelli Antiveleno per avere sott’occhio, in caso di bisogno, tutti i referenti necessari.

Ricordatevi di predisporre un’apposita valigetta di Pronto Soccorso contenente almeno:

  • soluzione fisiologica per la pulizia delle ferite
  • antisettico non alcolico per la disinfezione 
  • cotone idrofilo
  • garze sterili
  • bende normali ed elastiche
  • cerotti di diverse dimensioni
  • rete elastica tubolare
  • pomata antistaminica
  • sacchetti di ghiaccio istantaneo
  • pomata per ustioni lievi


Proteggere i nostri figli è parte integrante del nostro ruolo di genitori, così come educarli a riconoscere il pericolo, perché imparino a tutelarsi da soli ed evitarli da grandi. Ma in caso di bimbi piccoli la protezione non nasce dal divieto, bensì dalla creazione di un ambiente idoneo e privo di rischi.


Vediamo nel dettaglio le casistiche più diffuse.

Scottature e ustioni
Prevenzione
Evitate i bagnetti con acqua bollente o troppo calda (la temperatura ideale è 37°) e soprattutto non immergetevi mai un bambino senza aver prima misurato la temperatura dell’acqua con appositi termometri in commercio o aver immerso prima il vostro gomito. Quando cucinate utilizzate sempre i fuochi più distanti dal bordo per far sì che il bambino non possa raggiungere i tegami. Girate sempre i manici delle pentole verso il fondo in modo che difficilmente possano essere afferrati. Sappiate che esistono comunque in commercio speciali protezioni da apporre sui bordi del piano cottura. Non lasciate mai il ferro da stiro incustodito sull’asse. Non permettete ai bambini di giocare con fiammiferi e accendini. Non lasciate mai candele accese e diffusori di essenze a portata di mano.

Rimedio
In caso di ustioni di primo grado si presenta un semplice eritema: raffreddate immediatamente la zona colpita sotto acqua corrente per almeno 10 minuti e procedete con impacchi di ghiaccio, ma non direttamente sulla zona colpita. Il medico saprà consigliarvi la pomata migliore da applicare successivamente.
Le ustioni di secondo grado (causate da acqua bollente o fuoco) provocano profonde vesciche sulla pelle. Procedete come nel caso delle ustioni di primo grado ma chiamate subito i soccorsi. Non fasciate mai le ferite né applicatevi olio o altre sostanze grasse o medicamenti senza consultare uno specialista. Non bucate mai le vesciche: finché sono integre la cute è al riparo da possibili infezioni.
Le ustioni di terzo grado prevedono una distruzione dell’epidermide e delle strutture sottostanti. Si manifestano con lesioni ulcerative più o meno profonde. In questo caso contattate immediatamente il 118.

 

Soffocamento causato da corpi estranei
Si intende l’ostruzione delle vie respiratorie attraverso cibo rigurgitato o elementi estranei inseriti nel condotto tracheale.

Prevenzione
Non lasciate mai a portata del bambino cibo o oggetti che potrebbero facilmente infilarsi in gola, quali caramelle, arachidi, popcorn, verdure, pezzi di cibo troppo grandi, semi o noccioli di frutta, biglie, bottoni, monetine, piccole parti di giocattoli, sassolini.

Rimedio

 


Incidsoffoc2.jpg L’intervento varia a dipendenza dell’età del bambino. Se il bambino ha meno di 24 mesi ponetelo a pancia in giù sul vostro avambraccio, abbassandogli la testa rispetto al resto del corpo e tenendogli la bocca aperta. Procedete con 5 piccole pacche sulla schiena, all’altezza delle scapole, alternate a 5 compressioni toraciche esterne, controllando al termine di ogni ciclo l’eventuale presenza di corpi estranei in bocca.

 

 

 

 

 

IncidHeiml.jpgSe il bambino ha più di un anno potete metterlo seduto o in piedi e porvi alle sue spalle infilando le vostre braccia sotto le sue ascelle. Con la mano a pugno premete a più riprese, e senza interruzione, sull’addome nella zona tra costole e ombelico, dal basso verso l’alto (Manovra di Heimlich).

Evitate di farlo bere e, soprattutto, non infilategli le dita in gola per cercare di togliere l’oggetto incastrato: rischiereste di spingerlo ulteriormente in profondità.
Se il bambino non parla, non riesce a tossire o non respira chiamate immediatamente i soccorsi. Se non avete pratica o conoscenza specifica delle procedure elencate allertate con urgenza il soccorso medico.

 

 

Ingestione di corpi estranei

Se l’oggetto è di carattere velenoso, è più lungo o con un diametro maggiore ai 2 cm, se è appuntito o se non sapete cosa abbia ingoiato il bambino, chiamate subito il medico.
Stessa procedura se osservate difficoltà nella deglutizione, eccessiva salivazione e dolori addominali. In caso il bambino, invece, deglutisca correttamente senza lamentare dolori significa che molto probabilmente l’oggetto ha raggiunto lo stomaco e che passerà presumibilmente indenne attraverso l’intestino. In questo caso favorite una dieta piena di fibre per facilitarne l’espulsione con le feci. Qualora questo non dovesse avvenire entro 3 giorni, consultate il medico.

Tagli, graffi e abrasioni
Prevenzione
Non lasciate mai a portata di mano del bambino coltelli, forbici o altri strumenti affilati (come rasoi, taglierini, spilli, chiodi) né oggetti di vetro che, rompendosi, potrebbero causare ferite.

Rimedio
Pulite innanzitutto la ferita lasciandola per qualche minuto sotto acqua corrente. Se è di lieve entità utilizzate del disinfettante per bambini (evitate l’alcol etilico denaturato perché parzialmente tossico su alcune mucose) e applicate un cerotto; se la ferita è più importante copritela con una garza sterile per un giorno e poi lasciatela asciugare all’aria. Se è profonda, il sanguinamento non si ferma o il dolore intenso chiamate immediatamente il medico. Analogamente se la ferita si infetta, se non guarisce in 10 giorni e se il bimbo non è protetto contro il tetano.
Se la ferita è profonda e raggiunge il grasso sottocutaneo (giallastro) sarà necessario ricorrere a punti di sutura. Questi dovranno essere effettuati entro 12 ore dall’incidente, per evitare che possa svilupparsi un’infezione.
Contusioni
Sono traumi diretti su una zona circoscritta del corpo, numericamente più frequenti con l’aumentare dell’età del bambino.

Sintomi
Dolore immediato e localizzato, spesso accompagnato da tumefazione.

Rimedio
Applicate del ghiaccio (mai direttamente sulla cute) e somministrate della Tachipirina per lenire il dolore. Pomate tipo Lasonil vanno applicate a un paio di giorni dal trauma e solo in caso di comparsa dell’ematoma.

Se il bambino si è schiacciato un dito mettetelo per almeno un quarto d’ora in acqua e ghiaccio e somministrate Tachipirina in caso di dolore.
Se le ferite riguardano bocca, lingua, labbra o guance comprimetele e usate del ghiaccio. Se la ferita è interna al palato chiamate subito un medico e osservate che la respirazione del bambino proceda regolare. In questi casi il rischio è che la gola si gonfi rendendo difficoltoso il passaggio dell’aria. Nelle 24 ore successive non dategli cibi caldi e speziati ma morbidi e freschi. Il gelato è la soluzione ideale.

Distorsioni
Sono la conseguenza del movimento improvviso e forzato di un’articolazione. Nei bambini sono in genere poco frequenti poiché le strutture articolari sono ancora in formazione e dunque particolarmente elastiche.

Sintomi
Dolore localizzato e immediato al carico sull’articolazione. Tumefazione progressiva per travaso di sangue e liquidi.

Rimedio
Mettete l’arto in posizione di riposo e sollevata rispetto al corpo. Applicate ghiaccio e somministrate Tachipirina se il dolore è molto forte.
Se si tratta di un dito distorto, legate il dito malato a quello vicino in modo da proteggerlo e immobilizzarlo. In ogni caso recatevi presso l’ospedale più vicino per accertamenti e radiografie.

Avvelenamenti e intossicazioni
Prevenzione
Considerando che i bimbi sotto i tre anni tendono a portare tutto alla bocca, moltissimi risultano essere i rischi. Nella maggior parte dei casi sono imputabili a medicinali e detersivi: non lasciateli mai a portata di bambino, ma disponeteli sempre nei ripiani più alti e se possibile chiusi a chiave in armadietti appositi. La stessa cosa vale per alcolici, sigarette, insetticidi e qualsiasi altra sostanza tossica. Non modificate mai la confezione originale, non travasate mai veleni e sostanze tossiche in contenitori ambigui o anonimi.

Sintomi
Sono molteplici e variano molto a seconda della sostanza e del metodo di contatto (ingestione o inalazione): da problemi respiratori alle convulsioni, da complicazioni gastrointestinali quali vomito, diarrea, forte dolori all’addome ad arrossamenti, ulcere, ematomi.

Rimedio
Evitate i rimedi casalinghi (bere latte, indurre il vomito) e contattate al più presto il più vicino CENTRO ANTIVELENO. Non dimenticate di portare con voi un campione della sostanza velenosa o intossicante per facilitare i medici nell’identificazione della miglior terapia da seguire. Specificate sempre al personale medico la quantità assunta e l’ora esatta dell’assunzione.

Traumi agli arti
Siano essi una contusione, una stiratura, una distorsione, una lussazione, una frattura, chiamate immediatamente il medico. Vi sarà un gonfiore, un dolore molto intenso unito all’impossibilità di muovere l’arto interessato. Nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi immobilizzate la parte colpita e applicatevi del ghiaccio per 20 minuti ogni ora. Una steccatura casalinga efficace per traumi a spalla e braccia consiste nel prendere un pezzo di stoffa (un foulard, uno straccio) a forma triangolare e girarlo attorno all’avambraccio, per poi passare un’estremità dietro e una davanti al torace legando i lembi sulla spalla. In caso di lesione a una gamba mettete un asciugamano tra le gambe del bambino e usate la gamba sana come fosse una stecca per immobilizzare l’arto leso e legatele una all’altra all’altezza delle cosce.

Trauma cranico
Si parla di trauma cranico quando si subisce un colpo alla testa. È una casistica molto frequente in età pediatrica perché, sebbene più piccola di quella di un adulto, la testa di un bimbo è grande e pesante in relazione al resto del corpo. Ogni trauma cranico presenta sintomatologie molto diverse: è la presenza di sintomi localizzati nelle ore successive all’incidente a essere rivelatore della gravità.

Trauma lieve
Si presenta con dolore e pianto immediato, vomito, cefalea, sonnolenza.

Trauma moderato
Contempla, oltre ai sintomi precedenti, anche perdita temporanea di coscienza, amnesia, agitazione psicomotoria.

Trauma grave
I sintomi già elencati con in aggiunta segni neurologici importanti e coma.

Anche in presenza di UNA SOLA di queste sintomatologie richiedete sempre accertamenti e controlli medici.
Chiamate subito i soccorsi se il bambino ha meno di un anno, se piange incessantemente, se ha difficoltà di parola, se vomita a più riprese, se manifesta problemi alla vista o stato confusionale, se perde liquido e sangue dal naso o dalle orecchie.
In assenza di sintomi applicate comunque del ghiaccio sulla zona interessata per indurre una vasocostrizione.
Non date nulla da mangiare nelle 6 ore successive all’incidente: dopo un trauma cranico il vomito è infatti un fenomeno diffuso.
Vegliate il bambino anche di notte, svegliandolo ogni 4 ore per verificare se cammina e parla correttamente.

Scosse elettriche
Prevenzione
La prevenzione contempla alcune norme elementari:

  • installate un interruttore salvavita (per legge tutte le abitazioni dovrebbero esserne dotate)
  • anche se l’impianto è a norma evitate troppe spine doppie, adattatori, prolunghe
  • non effettuate riparazioni di fortuna sugli elettrodomestici ma rivolgetevi sempre a operatori qualificati
  • installate nei punti a portata di bambino le apposite prese di sicurezza in commercio


Rimedio
Esistono folgorazioni di diversa entità e l’intensità degli effetti dipende da una serie di circostanze. Quella semplice vede il bambino staccarsi da solo, piangere ma restare cosciente. Controllate subito la pelle dove è avvenuta la scossa e se arrossata mettetela sotto acqua fredda.
Se il contatto è stato più prolungato vi sarà un’ustione e il bimbo potrà non riuscire ad allontanarsi da solo dall’oggetto che ha causato la scossa, pur restando cosciente e senza problemi di respirazione. Interrompete SUBITO la corrente, altrimenti aiutate il bambino a staccarsi dal contatto spingendolo con un oggetto di legno (mai di metallo) oppure dandogli un colpo secco e veloce, usando una mano sola o un piede e mantenendo un minimo di isolamento. Se la causa è un apparecchio elettrico caduto nell’acqua togliete immediatamente la spina. Chiamate subito i soccorsi per tutti gli accertamenti del caso.
Se la scossa è fortissima il rischio è la perdita di coscienza accompagnata da arresto cardio-respiratorio. Staccate subito il bambino dal contatto, controllate respiro e cuore e praticate la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco SOLO se ne siete in grado. Chiamate con urgenza i soccorsi lasciandolo sdraiato, meglio se coperto.

Punture di insetti, ragni e serpenti
La zecca
È una puntura subdola perché non dà dolore o prurito. Se la zecca è ancora attaccata alla pelle non cercate di toglierla tirandola in modo brusco: quasi sicuramente ne stacchereste solo una parte lasciandovi dentro la testa. Prendete delle pinzette e tirate lentamente e con costanza verso l’alto fino a quando l’insetto non mollerà la presa. Un’alternativa per facilitarne l’estrazione è ammorbidire la presa ricoprendo l’animale, per almeno 10 minuti, con una goccia di alcol o paraffina o smalto per le unghie. Dopo l’estrazione effettuate un’accurata disinfezione. È importante un controllo immediato dal medico per la prescrizione di un’adeguata terapia antibiotica e qualora compaia febbre, eruzione cutanea importante e ingrossamento dei linfonodi.

Api, vespe e calabroni
Attraverso un pungiglione iniettano nella pelle un particolare veleno dando luogo a una reazione locale che consiste generalmente in un dolore acuto e un rigonfiamento dell’area colpita. Il dolore scompare di solito entro 2 ore dalla puntura, il gonfiore invece può aumentare ancora nelle 24 ore successive. In caso di puntura di calabrone i sintomi possono contemplare anche vomito, diarrea, febbre, mal di testa. Se si tratta di un’ape sarà necessario estrarre il pungiglione sottopelle. Non schiacciate la cute circostante (in questo modo non fareste altro che favorire l’entrata in circolo del veleno) ma utilizzate un ago sterile o delle pinzette come fosse una scheggia. Disinfettate la puntura e applicate del ghiaccio e degli impacchi di ammoniaca.
Solo in casi rari, in soggetti allergici, si possono avere reazioni anche molto gravi. In presenza di sintomi da shock (pallore, vertigini, sudorazione eccessiva) unitamente a difficoltà respiratorie, vomito, orticaria, richiedete l’intervento medico urgente.
Nell’attesa fate sdraiare il bambino e avvolgetelo in una coperta tenendolo sotto controllo.

Vipera
Questo tema è già stato approfondito in una APPOSITA DISPENSA curata dalla Pediatra Daniela Sannicandro.

 

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