Il battesimo di Maddalena

Battesimolena.jpgDa noi si dice: "Sposa bagnata, sposa fortunata!"
Spero valga anche per i battezzandi perché l’acqua degli ultimi giorni e di domenica non s’era mai vista in Lombardia.

Fortunatamente non al mattino, così abbiamo raggiunto con calma la chiesa e siamo riusciti a fare qualche fotografia. A voi la cronistoria.

Intanto i preparativi.
Io non so se mai si sposerà questa benedetta figlia, ma quel giorno dovrò dirle che io ho già dato in termini organizzativi. L’incertezza del tempo mi costringe a prevedere tutte le temperature possibili e immaginabili, così i vestiti sono sovrapponibili, interscambiabili, adattabili dai tropici al Polo Nord.

Poi la salute.
Io con una gola ancora ingrossatissima e febbricitante (sospetta mononucleosi – domani faccio gli esami), Jacopo col nasino colante, e Maddalena che sembra ammalarsi da un minuto all’altro.
Indi, prevedo una borsa medicinali stile viaggio in Medioriente, ove si teme di non trovare nemmeno l’aspirina.

L’agitazione.
Mio marito agitato è il peggio che possa capitare in queste occasioni, è una specie di automa, che però NON risponde ai comandi e che generalmente combina guai. Jacopo pure lui è elettrizzato, l’idea di vestirsi elegante (la prima versione è che si sentiva scemo, ma Dio benedica Zack e Cody al Grand Hotel che per una festa si son messi abiti eleganti e hanno dato un senso alle bermuda coi calzettoni), l’idea di essere il fratello maggiore, l’idea della festa lo ha irrimediabilmente agitato.
Agitazione che mista a quella di mio marito mi mette allegria perché ho quella sensazione di famiglia che si riconferma.

E così è stato.

Maddalena è stata preparata come una sposa, con le donne a disquisire sull’utilità del camicino piuttosto che del body.
Con un paio di mutande di seta, di proprietà di Carla o di Mena, così come si passa una cosa usata a un’amica.
Mentre la cambiamo gli uomini stan fuori dalla porta ad attenderla, tutti lì, nella casa di una delle nonne, fra vecchie fotografie e mobili antichi, nel mio paese natio, accanto al cimitero ove riposa mio padre.

Ho voluto salire fin là con questa piccola donnina,
fra gli scorci del paese che mi han visto correre e crescere,
Lapo s’è sbucciato le ginocchia laddove io sarò caduta mille volte,
con la gente alla finestra che ci guarda uscire di casa per poterla applaudire,
in quella chiesa che mi ha visto ridere e piangere un milione di volte.
Avevo bisogno di origini
e le ho ritrovate.

Alcune note di folklore.
La ragazza, allora giovanissima, che aiutò mia madre a crescermi (mentre mia mamma lavorava), battezzava quel giorno suo nipote, è diventata nonna, e s’è commossa di fronte a Maddalena, a suo dire identica a me.

Al ristorante c’era un mio ex fidanzato, diventato bruttissimo, sia lui che suo fratello che all’epoca mia erano contesi dal popolo femminile; ho guardato Fausto e ho capito che mi è andata di culo.

Il prete ha fatto una predica bellissima, tra le cose intelligenti ha detto:
"I genitori che pensano di poter sopraffare un bambino con la loro autorità, dimenticandosi di trovarsi di fronte alla più intelligente delle creature, non solo sono pessimi genitori, ma non sono nemmeno cristiani".

Domenica era anche santa Maria Maddalena de’ Pazzi, che non è la solita peccatrice redenta, non sapevamo manco esistesse, anche la mia Maddalena fa MARIA di secondo nome.

Avevo fatto una beneficenza a Emergency affinché mi mandasse bomboniere solidali, ma non c’era tempo per attenderle e ho fatto io, confezionate da me, distribuite da Lapo: un biglietto di ringraziamento con dentro la foto di Maddalena. Il logo di Emergency e la storia del Sudan e di un progetto che abbiamo deciso di appoggiare.

 

Thread pubblicato sul forum di noimamme.it  il 27 maggio 2008

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