A Nonno Eddy

Aosta, giovedì 9 marzo 1950

Caro Eddy,
Sei diventato molto avaro nello scrivere, anche solo qualche riga per far sapere quanto meno se sei in buona salute.
Adopera pure le cartoline del convitto, perché nessuno si scandalizzerà.
Non lasciarti demolire a fine anno, a qualche settimana dalla seconda licenza.
A fine aprile o primi di maggio avrete lo svago del viaggio a Roma,poi verrà il periodo frenetico degli esami, Torino, ove probabilmentetroverai la nonna e, molto frequentemente, me stesso.
Se sai essere forte e deciso, in questo periodo, fra pochi mesisarai studente di liceo: avrai fatto cioè un passo notevole nella tuacarriera di studente, raggiungendo i corsi che schiudono le porteall’università.

La nonna ti pensa e parla di te continuamente due volte al giorno,dicendo che Eddy le faceva questo, quello e quell’altro, mentre tuofratello non sa che giocare al foot-ball e consumare furti domestici.
Come vedi la lontananza ravviva gli affetti e non hai nubiall’orizzonte, all’infuori del sacrificio richiesto dai tuoi studi. Sesaprai far bene, la vita ti si prospetta rosea e non troppo difficile,quale fu per me, che dovetti farmi largo a spallate.
Non illuderti però e non riposare sugli allori: l’esperienza didirà che solamente su se stessi si può fare assegnamento e che ciascunoè, almeno in gran parte, artefice del proprio destino.
Per parte mia non lesino spese e sacrifici, anche se le tuelezioni costano parecchio e se nei futuri anni dovrò affrontare benmaggiori sensazioni dolorifiche …. In ordine ad esborsi.
Questo non pel generico dovere d’ogni padre di dare convenienteassestamento e posizione ai propri figli, ma perché sarebbe veramentepeccato veder sprecata una possibilità di buona riuscita, quale hai inte stesso.
Noi ci siamo sempre intimamente e reciprocamente capiti esentiti, perché siamo spiritualmente vicini l’uno all’altro ed il tuomodo di pensare è un poco il mio.
Quando questo si verifica fra padre e figliuolo, è naturale cheil padre veda nel figliuolo un poco la continuazione di sé stesso; gliinsuccessi dell’uno sono e ricadono sull’altro; così come tusoffriresti se mi sapessi travolto da ostacoli che io affronto e superoquotidianamente, così sarebbe per me grande delusione se dovessirinunziare un giorno a vederti continuare la mia opera, vuoi nel miocampo, vuoi in quello che ti piacerà di scegliere se le tueinclinazioni dovessero dirigerti altrimenti.

Per quell’affetto e quella reciproca stima che ci lega, perché tusia sin d’ora veramente uomo, anche se nell’età e nei sentimenti seipoco più di un bimbo, dagli occhi profondi e sognanti, io ti scongiurodi darti una vigorosa scossa, richiamare le tue energie per lo sforzofinale.
Qui siamo a primavera fatta, dopo una brusca ondata di freddo: sedeve continuare su questo piede fra non molto saremo al caldo intenso,non certo propizio a lunghe ore di studio; pensaci, perché a Vercellila temperatura è assai più alta che ad Aosta e la primavera precoce.
Salvo incidenti, domenica 12 corrente, sarò da te.
Ti abbraccio Tuo padre.

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