Virus Zika: il rischio Microcefalìa in Italia è concreto?

virus zikaLa febbre da virus Zika è una malattia virale acuta che si trasmette attraverso la puntura di una zanzara appartenente al genere Aedes, meglio conosciuta come zanzara tigre. Questa stessa zanzara può trasmettere anche altre malattie come la febbre gialla, la dengue e la chikungunya.

Il virus Zika è conosciuto ai ricercatori da molti decenni. E’ stato isolato in Uganda già nel 1947 dal sangue di alcune scimmie e dopo pochi anni sono stati isolati gli anticorpi specifici nel siero di un uomo che aveva contratto l’infezione. Ma solo nel 1968 è stato possibile isolare, sempre nell’uomo, il virus stesso. Queste ricerche non hanno fatto scalpore perché solo nel 2007 si è verificata una prima vera epidemia di questa malattia in Micronesia, sull’isola di Yap e, in seguito, anche nella Polinesia francese.

Il virus provoca una malattia solitamente non grave, simile alla denghe e alla chikungunya e, per molti versi, si può dire, simile alla nostra più conosciuta rosolia. I sintomi sono febbricola, eruzione cutanea caratterizzata da macule o papule (piccole macchie rosa in rilievo) sulla pelle, astenia, congiuntivite, dolori articolari e muscolari che possono comparire tra il sesto e il dodicesimo giorno dopo la puntura dell’insetto e che durano, di solito, dai due ai sette giorni. Addirittura nel 25% dei casi può non svilupparsi nessun sintomo.

In Italia la diffusione del virus è ben monitorata da programmi di sorveglianza sanitaria specifici che sono gli stessi che sorvegliano la comparsa e la diffusione delle altre malattie veicolate dalla stessa zanzara tigre.

Il virus Zika è presente in tutta la fascia tropicale del nostro pianeta: circola in Africa, nelle Americhe, soprattutto in America Latina, in Asia meridionale e nel Pacifico occidentale. Più precisamente, i paesi dove la trasmissione locale della malattia è ben confermata sono Brasile, Bolivia, Barbados, Capo Verde, Colombia, El Salvador, Ecuador, Fiji, Guiana Francese, Guatemala, Honduras, Haiti, Martinica, Messico, Nuova Caledonia, Puerto Rico, Panama, Paraguay, Samoa, Isole Salomone, Suriname, Vanatu, Venezuela. Data la diffusione ambientale delle zanzare, i cambiamenti climatici dovuti al riscaldamento globale, la tendenza delle popolazioni alla intensa urbanizzazione e la globalizzazione che facilita lo spostamento di grandi masse di persone, esiste la possibilità che la malattia si diffonda in forma epidemica e non sporadica, in modo veloce soprattutto nei grossi centri urbani.

Veicoli della malattia sono soltanto le zanzare femmine perché sono le sole che pungono, in modo particolare quando sono gravide e stanno per deporre le uova. Queste ultime, di solito, vengono depositate nei luoghi umidi dove esiste acqua stagnante ma anche se vengono deposte in luogo asciutto o la pozza di acqua si secca possono sopravvivere anche un anno senza umidità. Appena piove le uova si schiudono trasformandosi velocemente prima in larve poi in zanzare mature. Le zanzare, inoltre, tendono a pungere più di un individuo prima di essere sazie e questo comportamento è la causa della diffusione del virus.

La zanzara Tigre tende a pungere solo nelle ore diurne, dall’alba al tramonto, contrariamente alle zanzare che veicolano la malaria che sono notturne. E’ più grossa rispetto alle comuni zanzare, ha zampe lunghe con macchie o strie chiare e una marcatura a forma di lira sul torace.

Esistono due tipi di zanzara tigre: Aedes aegypti, tipica delle regioni tropicali e sub tropicali, che però non sopravvive ai climi freddi ed è rara alle nostre latitudini e la Aedes albopictus che può sopravvivere anche in climi freddi.

La zanzara non vola a più di 400 metri di distanza, ma se veicolata in valigie o portabagagli oppure su foglie di piante importate, può arrivare anche da noi e riprodursi.

La malattia da virus Zika, com’è stato detto, di per sé non è né grave né preoccupante e necessita, eventualmente, solo di cure sintomatiche, ma in alcuni luoghi dove si è manifestata in forma epidemica è stato notato un significativo incremento di due patologie in particolare: la sindrome di Guillain Barré, soprattutto negli adulti ma anche in bambini e la microcefalia nei neonati e nei feti di donne gravide.

Nella sindrome di Guillain Barrè (radicolopolinevrite post infettiva) il sistema immunitario del soggetto infetto produce anticorpi rivolti verso le fibre nervose che innervano  alcuni distretti del suo corpo – solitamente muscoli degli arti inferiori e superiori ma anche muscoli respiratori – provocando debolezza muscolare intensa, formicolii e, nei casi più gravi interessanti i muscoli respiratori, difficoltà e insufficienza respiratoria. Si tratta di una complicazione che tende ad essere autolimitante e a guarire da sola.

microcefaliaLa microcefalìa è un mancato sviluppo della testa e del cervello che può palesarsi sia in epoca fetale che dopo la nascita e che, a seconda della sua gravità, può non dare complicazioni neurologiche oppure avere come conseguenza un ritardo psicomotorio di varia entità.

Mentre la sindrome di Guillain Barré non preoccupa moltissimo, il picco significativo di casi di microcefalia soprattutto in Brasile dove la diffusione del virus Zika è attualmente alta, suggerisce misure precauzionali sia alle donne gravide che a quelle in età fertile che desiderano programmare una gravidanza benché un nesso preciso e scientificamente valutabile tra l’infezione e la malformazione non sia ancora stato stabilito definitivamente. Attualmente, l’unica prevenzione possibile per chi abita nei paesi a rischio e per chi vi si deve recare è difendersi dalle punture delle zanzare sia perché non è ancora pronto un vaccino specifico anche se alcuni paesi lo stanno già studiando sia perché le malattie virali non sono sensibili a nessuna terapia fin’ora conosciuta.

La terapia della febbre da virus Zika è, per ora, soltanto sintomatica basata su antidolorifici e antipiretici quando necessari. La diagnosi si basa sui sintomi descritti sopra e soprattutto sull’anamnesi del paziente se quest’ultimo ricorda di essersi recato nelle due o tre settimane precedenti l’esordio della malattia in uno dei paesi a rischio e se si è accorto di essere stato punto da una zanzara.

L’unica prevenzione personale attualmente possibile se si è in una zona a rischio si attua utilizzando un repellente per insetti, abiti di cotone dal colore chiaro il più possibile coprenti braccia e gambe, scarpe chiuse e non sandali anche se il clima è caldo, mentre la prevenzione ambientale si attua schermando con zanzariere porte e finestre dell’abitazione, utilizzando eventualmente un velo zanzariera sul letto e bonificando da fonti di acqua stagnante con larvicidi l’ambiente che circonda l’abitazione. Si devono evitare i sottovasi su davanzali e balconi, si devono tenere chiusi con un coperchio pozzi e cisterne e si devono bonificare e disinfestare stagni, piscine, laghetti, fontane ecc.

Una certa responsabilità della diffusione del virus Zika può anche essere attribuita al Nino: questa corrente calda, infatti, aumenta la temperatura delle acque dell’Oceano Pacifico Orientale a livello dei Tropici e porta eventi meteorologici estremi come fasi di siccità eccezionale alternate a forti piogge e inondazioni: condizioni climatiche che, sommate all’aumento delle temperature su tutto il globo, favoriscono la diffusione di infezioni ed epidemie.

In attesa della messa a punto di un vaccino specifico, qualora ve ne fosse necessità, si devono approfondire gli studi sulla epidemiologia del virus, cioè sulle sue modalità di diffusione, sulle peculiarità del periodo di incubazione della malattia, sul ruolo della zanzara nella diffusione geografica sia dell’insetto che del virus stesso e sul ruolo eventuale di altri virus nel facilitare o, al contrario, ostacolare la diffusione dell’infezione. Inoltre si devono sviluppare dei test diagnostici sempre più precisi che permettano una diagnosi più veloce e sicura della malattia in modo da poter prendere i provvedimenti del caso (isolamento o quant’altro) nel minor tempo possibile.

Attualmente non si ravvisano motivi di allarmismo nel nostro paese e alle nostre latitudini considerando anche la stagione ancora relativamente fredda, ma è bene continuare ad essere aggiornati su questo problema emergente pur senza esagerare con inutili timori. feed

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