Pollici verdi non si nasce, si diventa!

 

Alcuni credono che noi appassionati di giardinaggio possediamo una specie di fluido magico con cui teniamo in vita le piante mentre loro, che non possiedono questo fluido, non riescono a fare altro che ucciderle.

Rosa

Ma non è vero.

Il pollice verde non esiste. O meglio, esiste fino a un certo punto.

Certamente chi ha una passione, una passione vera, è avvantaggiato: dedicare tempo non è più un sacrificio ma diventa divertimento e puro relax.

Il pollice verde, quindi, principalmente, lo si apprende. E lo si apprende per tentativi, fallimenti e studio. E perché no, anche fatica.

Probabilmente, chi ha una certa esperienza di vita a contatto con la terra (io sono cresciuta in campagna) dà forse per scontato alcune cose che ha sempre visto fare rispetto a chi, non avendo coltivato mai nemmeno un’insalata, parte assolutamente da zero.
Ma con un po’ di impegno, se lo vorrete, si può decisamente rimediare!

Vi lascio quindi alcuni suggerimenti base:

1) Le piante sono esseri viventi.

Ovvio? Non tanto.lily-742009_640 Se prendiamo un cane, un gatto o un criceto, ci informiamo preventivamente su come tenerlo, quando pulirlo, cosa mangia, se soffre il caldo o il freddo. Con le piante è lo stesso. Non si dovrebbe partire in quarta e svaligiare un vivaio senza almeno un minimo di informazioni sulle cure che la pianta richiede. Io possiedo, per questo tipo di ricerche, due piccole enciclopedie delle piante, una del Reader’s Digest e una della RHS (Royal Horticultural Society, la madre di tutte le associazioni di giardinaggio). Ma con l’ausilio di internet, oggi, è possibile trovare informazioni su tutte le piante più diffuse senza costi aggiuntivi.
Per cui, se vi siete innamorati di una pianta e la volete acquistare, cercate di capire che tipo di esigenze ha e cercatele un posto che possa soddisfarle. Se invece, al contrario, avete un luogo della casa che volete valorizzare, cercate di capire di quanta luce dispone, se è vicino a fonti di calore o a correnti d’aria, se c’è umido o secco e solo dopo andrete a scegliere una pianta adatta a quelle caratteristiche.

2) La luce.

FondamentalArancee per le piante da interno, per luce si intende quasi sempre quella proveniente da una finestra che però non prenda direttamente il sole forte del sud. Molte poche piante, per non dire nessuna, vivono in assenza di luce. Una luce adatta può far dimenticare alla pianta altre cure. Senza quella, non si fa niente.
All’esterno, invece, è importante distinguere le piante che stanno bene al sole da quelle che vogliono ombra o mezz’ombra. Una petunia farà pochi fiori all’ombra e una azalea o una ortensia potrebbe morire al sole nonostante abbondanti innaffiature.

3) L’acqua.

rugiadaLungi da me consigliare di far morire di sete le piante, ma l’errore più comune del giardiniere principiante è dare troppa acqua. Specie alle piante da interno che, in genere, non essendo esposte al sole diretto, ci mettono un po’ per assorbire l’umidità presente nel terreno. Se una pianta non ha acqua a sufficienza, in genere muore; ma se si interviene in tempo può essere recuperata con una ripresa delle innaffiature e può ricominciare a crescere. Una pianta che vive in perenne immersione rischia invece il marciume delle radici e a quel punto quasi sempre è spacciata. Il consiglio per il principiante è osservare bene la pianta stessa (ce ne sono alcune che segnalano chiaramente quando hanno sete abbassando un po’ le foglie) e se si è incerti fare sempre la prova con il dito: toccare il terriccio appena sotto la superficie, grattando un po’, e sentire se è bagnato, appena umido o secco. Non annaffiare se si sente bagnato, annaffiare se tendente al secco.
Quando si mette a dimora una nuova pianta, inoltre, va curato particolarmente il drenaggio: bisogna far sì che l’acqua coli rapidamente nel sottovaso per evitare che possa far marcire le radici. I trucchi più usati sono quelli di mettere dei cocci, o ghiaia, o argilla espansa in fondo al vaso, prima del terriccio; non utilizzare mai vasi o sottovasi privi del foro di scolo. Complicano moltissimo il lavoro, ma possono essere adoperati con cautela per motivi estetici solo se avrete preso un minimo la mano con il giardinaggio base, perché richiedono molta attenzione nelle annaffiature (quasi sempre è bene annaffiare, far sgrondare l’acqua e solo poi rimettere il sottovaso, in questo caso).

Per la quantità, invece, dipende da una infinità di fattori: esposizione, temperatura, vento, grandezza del vaso, specie allevata. Il consiglio è quello di fare riferimento a una scheda che illustri la specie per capire se va bagnata tanto o poco. Tenete presente che i vasi piccoli si asciugano più in fretta e vanno bagnati più spesso e con quantità minori. E che a parità di temperature, all’esterno, le giornate ventose aumentano molto l’evaporazione e seccano il terreno. Tre giorni di vento secco con poco sole possono paradossalmente asciugare moltissimo.

4) Il terriccio.

TerriccioNon tutte le piante vogliono la stessa terra. Diciamo che i gruppi principali sono tre.

Il primo gruppo è quello della maggioranza delle piante da vaso, che richiede un comune terriccio universale.

Il secondo gruppo è quello delle piante “povere”, cioè piante che crescono su terreni poveri, sciolti, sabbiosi, in cui l’acqua cola via molto rapidamente e che quindi sono particolarmente sensibili, specie in inverno, a un eccesso di umidità. Queste piante (mi viene in mente la passiflora, ma anche la stragrande maggioranza delle piante grasse) hanno bisogno di una parte di terriccio e una parte di materiale drenante come polistirolo, sassolini o sabbia che aiutino, appunto, a far correre via l’acqua.

Il terzo gruppo (uno dei più belli e difficili) è quello delle piante acidofile: sono quasi tutte piante che vivono in luoghi freschi e ombrosi, abituate a terreno di bosco, ph acido e acqua piovana (non calcarea). Sono le camelie, i rododendri, le azalee, le gardenie, le ortensie e altre piante da interno e da esterno. Queste piante richiedono un terreno apposito (terriccio per acidofile) e acqua non calcarea (si può provare ad acidificare l’acqua del rubinetto con due manciate di torba acida fatta decantare nell’annaffiatoio, ma io preferisco dare acqua in bottiglia con caratteristiche adatte; chi ha la fortuna di avere spazio e dei contenitori adeguati potrebbe raccogliere acqua piovana che è perfetta).

5) I concimi chimici.

hand-627920_640Il concime aiuta le piante a crescere bene ma non sostituisce un buon terriccio. Meglio rinvasare una volta in più e concimare una volta in meno.

I concimi possono essere pericolosi perché, essendo concentrati, rischiano di bruciare le radici. Vanno quindi dati quando la terra non è troppo asciutta (altrimenti le radici assetate se lo bevono tutto d’un colpo e muoiono) e a dosi non troppo alte. Questo vuol dire non affidarsi alla cieca alle etichette. Di solito basta metà dose. Oppure si può dare una dose intera ma ogni mese invece che ogni 15 giorni. Se fa molto caldo, così come in inverno, e si vede che le piante sono in fase di riposo, è meglio sospendere le concimazioni. La concimazione si effettua quindi prima, durante e subito dopo la fioritura. Quando la piante ferma la sua crescita (per freddo o caldo eccessivi) meglio non esagerare.

E ora, se vi piace l’argomento, provate a mettere in pratica!

Se siete dei principianti totali, probabilmente subirete qualche sconfitta, ma fa parte del gioco. Basta non scoraggiarsi e riprovare. Oppure, se proprio vedete che una pianta non fa al caso vostro (non è antipatia, probabilmente le condizioni offerte dalla vostra casa o dal vostro clima non sono congeniali), cambiate specie.

Se amate per le piante, se vi piace vederle, ammirarle, se vi piace e vi rilassa osservare giorno dopo giorno come crescono e cambiano, se per voi il tempo perso dietro queste creature è tempo ben speso, buttatevi. Basta un davanzale con due vasetti per cominciare, per fare pratica e avere un angolo di natura tutto nostro.

Buona coltivazione!

Siti consigliati sul tema:

http://www.elicriso.it/it/

http://www.giardinaggio.it/ (ha anche un forum molto frequentato)

Se masticate l’inglese: https://www.rhs.org.uk/

Ci sono poi molti siti di vivai specializzati che trattano singole specie, impossibile qui citarli tutti. Rose, glicini, bulbi, gelsomini, gerani, alberi, graminacee… Tutti hanno i loro vivaisti estimatori che spesso, oltre a fare vendita on line, danno preziosi consigli di coltivazione.

Digitate la specie richiesta su un browser e ne troverete parecchi.

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