No alla violenza sulle donne

Nessuno è immune.
Può capitare a tutte di incontrare la persona sbagliata, che si sa vendere, che convince.

Non è questione di livello sociale, anzi.

Non è questione di amore per se stesse.

Non centra nulla: capita e bisogna riuscire a scappare.
Prima pare solo un innamorato, magari insicuro, ma dalla nostra parte.
Poi insomma, non ha così piacere che usciamo con le amiche, ma normale, è solo questione di tempo, si fiderà.
Poi sono io che non ho voglia di uscire (perché poi so il muso e le litigate anche silenziose che mi aspettano).
Poi sono io che non sono abbastanza brava, in casa, a letto, come compagna, mi metto in discussione.
Ma non è mai abbastanza…
La demolizione psicologica è già arrivata, e non ve ne siete accorte.
Le colpe non sono vostre, in un rapporto le cose si costruiscono insieme, non si demoliscono.
Poi arriva “solo” uno spintone.
Poi “solo” una tirata di capelli.
Poi “solo” uno schiaffo ogni tanto.

Ma tutta la umiliazione subita precedentemente non ti fa sentire capace di uscirne. Credi di essere condannata e vivi, anzi sopravvivi, cercando di arrivare a sera.

Se sapete di una vostra amica, conoscente, parente che vive questo… o lo sospettate, non lasciatela sola, non pensate “se non ne esci è perché non lo vuoi”.
Richiede tanta fatica farlo, tanta paura.
Perché o si è state demolite psicologicamente e son state convinte di non farcela senza, o se si ha conservato una dose di autostima sufficiente ad esser lucide ci si convince che il mostro sia sotto controllo in casa, perché la cronaca insegna che tornano.
Tornano sotto casa, di notte, e ti ammazzano.
Nemmeno i figli sono immuni…

Ah i figli… voi donne che pensate di proteggerli stando in casa con un violento.
Così facendo ad una femmina insegnate che sia giusto esser trattate cosi; ad un maschio che è giusto trattare così.
E se invece vostro figlio o vostra figlia hanno la fortuna di avere un carattere forte e indipendente, finiranno per odiare voi.
Sì voi.
Che avete condannato i vostri figli a vivere la violenza.

Se avete il sospetto di una situazione del genere, fate compagnia a questa persona.
Un caffè.
Non affrontate il discorso, aprite solo il canale.
Apritele la possibilità di andare in un centro antiviolenza anche solo per due chiacchiere, mica è una denuncia (oh che paura questa parola).
E poi restate.
Restate anche quando avrà il coraggio di denunciare.
perché la paura non è finita, ma è l’inizio di una meravigliosa rinascita, anche se non sarà facile: la sera, lo stolkeraggio, le promesse, le minacce…

Ma uscire dalla violenza si può, con pazienza, stando loro accanto senza abbandonarle mai.

Paola

 

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violenza sulle donne

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