Intervista doppia: mamma giovane vs mamma “diversamente” giovane

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La donna italiana in media diventa mamma per la prima volta alle soglie dei trent’anni. 
Si ritiene che i condizionamenti economici e culturali siano i soli responsabili di questo trend, trascurando a volte il fatto che siamo noi a decidere quanto di questi fattori debba più o meno condizionarci. Siamo noi che scegliamo di diventare madri, nonostante ci siano delle difficoltà oggettive, come possiamo scegliere di non diventarlo (ancora) nonostante non ci siano impedimenti concreti.
Molte scelte maturano nella nostra sfera più intima e soggettiva e in questo senso non sono mai scelte sbagliate in assoluto, perché sono scelte giuste per noi, almeno nel momento in cui consapevolmente le compiamo.

 

La doppia intervista è rivolta a due NoiMamme che si pongono da una parte e dall’altra di quella che oggi è ritenuta la media nazionale delle primipare in Italia.
Nausicaa è mamma a 20 anni e Monica mamma a 38. 
Sono donne che hanno scelto e subìto percorsi diversi, colto o rifiutato occasioni diverse, ma che poi si ritrovano qui, sul piano della maternità: perché almeno per un figlio, voluto ed amato, la mamma resta sempre la mamma, senza anagrafiche, né tempi.

Hai sempre pensato di volere un figlio all’età in cui l’hai avuto?

Monica: No, in realtà non ho mai pensato che avrei sicuramente avuto un figlio o meglio, l’avrei sicuramente desiderato, ho aspettato che la voglia di maternità mi aggredisse fino a rendermi impensabile la vita senza bambini. Certo dovevo camminare proprio veloce, perché m’ha acchiappato decisamente tardi.

Nausicaa: Da bambina mi immaginavo una mamma giovane, da adolescente pure, ma sicuramente credevo che prima mi sarei laureata.

La scelta dell’età ha in qualche modo inciso sulla scelta di avere più figli?

Monica: Questo sicuramente, se potessi aspettare un altro po’ con serenità, cercherei senza dubbio alcuno un altro figlio, o forse altri due, possibilmente non insieme.

Nausicaa: Finora ho solo Misia, ma spero di avere almeno un altro bambino, prima o poi. Sicuramente ora è proprio l’età che mi spinge ad aspettare ancora un po’ per il secondo.

La scelta dell’età è stata condizionata e considerata da tua madre? E in che misura è uguale o diversa dall’età in cui tua madre ha avuto te?

Monica: Mia madre ha avuto me esattamente alla stessa età in cui io ho partorito: ecco, questo l’avrei evitato volentieri per non incorrere nella possibilità di avere una figlia come me.

Nausicaa: No, non credo che mia madre mi abbia condizionata, anzi probabilmente lei avrebbe preferito che io aspettassi un po’. Quando sono nata io lei aveva 44 anni, ma la prima figlia l’ha avuta a 17.

Le tue amiche hanno avuto esperienze simili alla tua? Hai partorito insieme a loro o in tempi sensibilmente diversi?

Monica: Le mie amiche o sono senza figli, o hanno bambini già grandicelli, le une e le altre ci evitano quindi come la peste.

Nausicaa: No, la maggior parte delle mie amiche è ancora lontana dall’idea di famiglia. Solo una mia compagna di classe ha una bambina, che comunque è più piccola di mia figlia.

L’età del tuo compagno ha influito su questa scelta?

Monica: No, mio marito ha 2 anni più di me: scherziamo sempre tra di noi sul fatto che la "bacucca" della coppia sono io, benché lui non sia proprio un giovincello.

Nausicaa: No, anche lui era ancora molto giovane.

Un vantaggio del partorire a questa età e uno svantaggio

Monica: Credo che tecnicamente un vantaggio derivi dalla maggiore "elasticità" (per usare un eufemismo) dei tessuti: ho avuto un parto velocissimo, 10 minuti, quando però l’ho preso dalla culla la schiena già stava per cedere, se non ci fossero stati quasi 40 anni di usura forse sarebbe stato diverso.

Nausicaa: Un vantaggio è sicuramente quello di prendersi poco sul serio, di cercare sempre di saperne di più, consapevoli che bisogna "crescere insieme".
Uno svantaggio? La paura che l’inesperienza faccia commettere troppi errori sulla pelle dei nostri figli.

Con il senno di poi, sei ancora convita di questa scelta o avresti cambiato qualcosa?

Monica: L’età insegna che il senno di poi è uno strumento di tortura, posso solo dire che se mio figlio non fosse arrivato in quel momento ma prima, non avrei goduto di ogni singola conquista, di ogni piatto di pappa spalmatomi addosso, di ogni goccia d’acqua schizzata durante il bagnetto come invece mi è successo.

Nausicaa: Con il senno di poi non cambierei assolutamente nulla della mia vita, perchè ho sempre scelto quello che ritenevo giusto al momento. Quindi niente rimpianti. Per ora.

Come hanno reagito i tuoi amici e i tuoi familiari in genere alla notizia della gravidanza?

Monica: "Finalmente dopo 10 anni di matrimonio". Questo è stato il commento più spontaneo; in realtà non è così, l’abbiamo cercato tardi, all’inizio ho tentato di spiegarlo, dopo un po’ ho cominciato a rispondere: "Eh certo, nessuno potrà dire che ci siamo sposati perché ero incinta".

Nausicaa: Mi hanno detto che ero matta da legare. Mia madre e la mia migliore amica credo abbiano rischiato il collasso.

Cosa, veramente, ha determinato la tua scelta? E il tuo compagno ha sempre condiviso le tue motivazioni?

Monica: La ricerca forsennata di un lavoro non precario che ha ibernato la mia voglia di maternità in qualche angolo remoto della mia anima, in questo io e mio marito siamo stati compagni come non mai.

Nausicaa: Misia è arrivata, non cercata ma nemmeno troppo evitata. La mia scelta è stata determinata dal fatto che credo che si debba essere responsabili delle proprie azioni e delle relative conseguenze, a qualsiasi età. A 20 anni si è giovani, ma non si è bambini e abortire per me sarebbe stata una sconfitta. Il mio compagno ha appoggiato e condiviso la mia scelta, ma avrebbe compreso, forse a malincuore, anche una scelta diversa.

Pensi di aver perso qualcosa maturando questa decisione?

Monica: Sì, decisamente la possibilità di costruire una famiglia numerosa, ma non potevo immaginare quanto l’avrei poi desiderata.

Nausicaa: Forse sì, ma credo che ogni scelta implichi la perdita di qualcosa.

Come ha inciso la tua età sull’affrontare la gravidanza?

Monica: Ho temuto molto per la gravidanza, e invece, a parte un po’ di riposo forzato alla fine, è andata benissimo. Cosa dicevo del senno di poi?

Nausicaa: Forse se avessi avuto qualche anno in più sarei stata meno preoccupata dai cambiamenti fisici e probabilmente avrei avuto meno pensieri riguardo all’aspetto economico. Anche se credo che se facessi un figlio in età più avanzata sarei terrorizzata dai rischi di malformazioni e complicazioni. Ansiose si nasce, modestamente!

E infine, pensando al futuro, come credi che la tua età inciderà sul rapporto con tuo figlio?

Monica: Ah, questo non posso saperlo: può darsi che l’entità dell’era geologica che ci separa giochi a mio favore, del resto i dinosauri sono vissuti milioni di anni fa, eppure attirano tantissimi bambini…

Nausicaa: Spero che la mia giovane età spinga mia figlia ad aprirsi con me e a non aver paura di essere giudicata, a sentirsi compresa.

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