Vacanze figli di genitori separati

 
Buongiorno, 

ho due figli (uno di 11 anni e uno di 4) e sono separata già da due anni.
In questi giorni il mio ex mi ha comunicato che vuole tenere con sé i bambini per circa 45 giorni per le vacanze estive.
Anche se mi separo a malincuore dai miei figli sono contenta che dopo due anni di visite molto sporadiche e scarso interesse nei loro confronti, lui abbia trovato il tempo per stare con loro. Il mio problema è che lui vive a quasi 1000 km da me!
L’affidamento è condiviso con residenza presso l’abitazione materna.

Volevo sapere se è suo diritto, o se posso chiedere che questo periodo con lui lo trascorrano (con immensa gioia di entrambi i bambini) presso l’abitazione dei nonni paterni nel mio stesso paese, come è avvenuto finora tutte le volte che è venuto a trovarli (fatta eccezione per le vacanze estive 2008 e 2009 di circa 7-10 giorni trascorse a casa sua).
 
Grazie mille per la risposta.
 
 
Gentile Signora,
se nel provvedimento di separazione non è stabilito il luogo in cui i minori dovranno trascorrere le ferie estive durante il periodo di permanenza con il padre e se non vi sono motivi particolari che ostino allo spostamento degli stessi in località diverse e distanti da quelle di abituale residenza, suo marito ha il diritto di scegliere in autonomia la località di villeggiatura, dandone preventiva comunicazione a lei e indicando, se necessario, indirizzo e recapito telefonico ad essa relativi.
Se invece ritiene che vi siano giustificati motivi (rifiuto dei bambini ovvero loro disagio a trovarsi a così grande distanza dai luoghi abituali per un periodo di tempo molto lungo, ad esempio) per opporsi a questo "viaggio", le consiglio di farlo presente a suo marito con una raccomandata, in cui esplicita le ragioni, per le quali ritiene inopportuno il luogo prescelto per le vacanze estive e gli propone le alternative che ritiene più congrue nell’interesse dei minori.
In caso di opposizione decisa di suo marito e in assenza di diverse statuizioni che possano risolvere il problema, dovrete ricorrere all’autorità giudiziaria.
Prima di giungere a tanto, consiglio di mantenere "morbidi" gli approcci, soprattutto nel tentativo di giungere ad una soluzione bonaria del problema, e quindi di dimostrarsi elastici e non aggressivi per non irrigidire le reciproche posizioni.
Dovremmo tutti, noi genitori, ricordarci che soprattutto nelle situazioni più difficili, quali la gestione dei figli nella separazione, l’uso del buon senso e l’obiettività nella valutazione della reale portata dei problemi possono fare davvero la differenza nella soluzione delle situazioni di disaccordo e ciò a tutto vantaggio dei nostri figli e, di conseguenza, della nostra serenità personale.
La penna del giudice, su cui tanto spesso confidiamo, esprime pur sempre la voce di una persona esterna ed estranea alle dinamiche di ogni famiglia, molto spesso lasciando non solo un provvedimento ma anche una reciproca insoddisfazione.
È giusto farvi ricorso ma solo come extrema ratio, come ultimo passo dopo aver tentato, con il buon senso e l’obiettività, di trovare un accordo, avendo sempre come scopo finale l’interesse e quindi la felicità dei figli.
Saluti.
Avv. Chiara Donadon
 
 

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