Trasferimento di residenza e affidamento

 

Gentile Avvocato,

sono separata da giugno e ho un bambino di due anni e mezzo. Dallo scorso autunno ho cominciato a parlare al mio ex marito dell’idea di trasferirmi in un’altra città (a 40/50 km dalla mia – ci vuole mezz’ora perché è tutta autostrada), quella del mio attuale compagno, che mio figlio conosce e con cui si trova molto bene. Attualmente vivo nella casa dove prima vivevamo insieme, ma durante gli accordi per la separazione sono stata "obbligata" a firmare per una messa in vendita dal settembre 2010, esattamente al secondo anno di asilo del bambino.

Il problema è che dove vivo io le case costano moltissimo e, venduta quella in cui vivo ora, mi troverei a dover acquistare un’altra casa nella stessa città perché il bambino frequenta l’asilo lì. Io invece vorrei cambiare residenza ora, in modo che frequenti l’asilo già nell’altra città. Lì la vita è anche migliore perché è in campagna, le case hanno prezzi più bassi, e non continuerei a incontrare i suoi parenti. Il mio ex-marito non ha mai voluto parlarne. Ci siamo incontrati a dicembre con i rispettivi avvocati e lui inizialmente ha dato l’ok, poi ha detto che avrebbe voluto pensarci fino al 07/01/09. Siamo a febbraio e non abbiamo ancora risposte, anzi, il mio ex-marito ha cambiato avvocato. Vuole chiedere l’affidamento del bambino.

Il mio avvocato mi ha rassicurata, dicendo che prima di tutto è un mio diritto trasferirmi (e il padre potrebbe comunque continuare a vedere mio figlio, è lui che dice di non potere), e che un bambino così piccolo non potrà mai essere domiciliato dal padre solo perché rimanga nella stessa città. Oltretutto lui lavora e anche sua madre – il bambino è seguito da mia madre durante il giorno.

L’avvocato mi ha detto che dal 15 febbraio io posso trasferirmi, con o senza il permesso del mio ex marito.
Posso procedere come ha detto il mio avvocato, e cioè posso trasferirmi prima che si siano firmati degli accordi in merito (modalità di visita del padre, ecc)? Noi siamo già separati, ma vorrei sapere se posso andare prima che si ridefinisca il tutto.

La ringrazio per il tempo che vorrà dedicarmi e la saluto.

Paola

Cara Paola,

nella tua lettera mi dici che siete già separati ma che dovete ridefinire gli accordi. Non capisco quindi se siete separati solo di fatto o se avete firmato una separazione consensuale e, in caso, se questa sia già stata omologata o meno.

Vorrei capire innanzitutto se c’è un provvedimento di affidamento del tribunale e, in caso, che tipo di affidamento sia stato stabilito.

Presupponendo che sia stato previsto un affidamento condiviso, come vuole la regola, tieni presente che il problema del trasferimento della residenza del genitore con cui è prevalentemente residente il minore è di grande attualità ed è ad oggi ancora molto dibattuto.

Si tratta infatti di contemperare il diritto costituzionalmente garantito di ogni individuo a fissare liberamente la propria residenza e quello del minore ad intrattenere significativi rapporti con entrambi i genitori nonché con il diritto del padre di attuare agevolmente il diritto-dovere di visita, ma direi meglio il diritto-dovere di frequentare il proprio figlio, senza che ciò sia impedito o reso eccessivamente gravoso dalla distanza della nuova residenza del figlio.

Tieni peraltro presente che una parte della giurisprudenza ritiene che il trasferimento della residenza del figlio costituisca una di quelle decisioni di particolare importanza e che pertanto dovrebbe essere presa di comune accordo tra i genitori, e che comunque nella valutazione della opportunità del trasferimento occorre tenere sempre in considerazione l’interesse del minore.

Da quanto mi scrivi non credo che nel tuo caso possano essere sollevate valide eccezioni al trasferimento, considerato che la distanza sarebbe comunque relativa e che ci sono ragioni importanti che rendono opportuno questo trasferimento.

In ogni caso non prescinderei dal fare un ulteriore tentativo di ottenere il consenso di tuo marito e soprattutto devi informarlo preventivamente dell’imminente trasferimento.

Non ho ben capito quale sia la rilevanza della data del 15.02 che tu mi citi né se il procedimento in Tribunale sia concluso o mai iniziato. Ti consiglio però di procedere con cautela e comunque di non agire mai all’insaputa di tuo marito.

Buona fortuna.

Avv. Chiara Donadon

 
 

 

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