Separazione e genitore affidatario fino alla pronuncia del Tribunale

 

Salve Avvocato,

cerco di essere breve; mi sono separata dal mio convivente in febbraio, ho due figli, uno di due e l’altro di quattro anni.

Da allora non siamo mai riusciti a definire un accordo per la regolamentazione del suo diritto di visita. Lui mi chiedeva i bambini quattro giorni una settimana e tre l’altra, e così via, per tutta la giornata, incluso pernottamento presso la casa della nonna (dove lui vive) oltre al diritto di visita pomeridiano illimitato. Rifiutata questa proposta da parte mia, abbiamo avuto una sorta di accordo per due giorni a settimana (pernottamento) + diritto di visita pomeridiana quando vuole lui. Poi sono iniziate altre complicazioni. Innanzitutto, ben tre volte ha disatteso l’accordo preso con me di portare per esempio i bambini quel dato giorno, e arbitrariamente se li è tenuti uno o due giorni in più, contro la mia volontà (ho sporto querela, ma non so a cosa serva). Poi sono tre mesi che oramai i bambini non frequentano più lui durante i weekend perché esce con gli amici per baldorie e cose varie (i bimbi vanno a scuola fino alle 5 del pomeriggio, quindi è solo nei weekend che potrebbero stare con lui tutta la giornata).

Io non pongo ostacoli al suo diritto di visita, ma visto il suo lavoro (imprenditore molto impegnato, a volte prendeva i bambini per lasciarli a una baby sitter o ai nonni, per poi vederli solo di sera verso le 21), non riesco a organizzare i miei impegni e quelli dei bambini in quanto lui avvisa solo qualche giorno prima quando vorrebbe prenderli, e io lì sempre ad acconsentire e vedere come riorganizzare i miei impegni di lavoro e i loro.

Quindi in luglio ho presentato ricorso al tribunale dei minori, che ancora non si è espresso in merito alla regolamentazione del diritto di visita. Pertanto, visto che mi sembra di capire dalle sue risposte che l’esercizio della potestà spetta a me (i bimbi vivono con me nella mia casa, dove sono nati, e che lui ha abbandonato a febbraio), al padre ho inviato un calendario composto in questo modo: due weekend al mese alternati; nei due weekend miei, due giorni infrasettimanali pernottano da lui; visita pomeridiana due volte a settimana nei suoi weekend, e una volta a settimana nel mio.

Mi sembra una programmazione ragionevole e che favorisca assolutamente il loro rapporto, in quanto le visite pomeridiane le ritengo importanti per non ‘distaccarsi’ dal padre (pochissime finora dati i suoi impegni), e i due giorni di pernottamento, considerata l’età dei bimbi e il suo lavoro, più che sufficienti a dare un giusto equilibrio.

Le mie domande sono queste:

– Questa sorta di regolamentazione, giacché sono io in esercizio della potestà, deve essere da lui accettata e rispettata almeno fino al provvedimento del tribunale?

– Se non la rispettasse, per esempio tenendo i bimbi con sé contro la mia volontà, posso rivolgermi al tribunale per sottrazione dei minori e comportamento lesivo nei loro confronti? O cosa potrei fare per fargliela rispettare?

– Il regolamento da me dettato potrebbe influire nella decisione dei giudici? Lo so che é una domanda da un milione di dollari, ma almeno vorrei avere un’opinione in merito a questo. E, se sì, a mio favore o sfavore?

Grazie mille

Chiara

Cara Chiara,

risponderò sinteticamente ai suoi quesiti finali:

1)    direi che, in quanto genitore formalmente affidatario fino alla pronuncia del Tribunale per i Minorenni, si trova in una posizione "di forza" rispetto al suo ex convivente e quindi ben può "dettare" condizioni, a maggior ragione considerando che comunque esse sono tali da favorire ampiamente il rapporto padre/figli. Tuttavia, in caso di rimostranze del suo ex compagno, non dimostri eccessiva rigidità e chiusura, ma si adoperi per proporre altre alternative che possano venire incontro anche alle sue esigenze.

2)    la sottrazione di minori è un istituto che va preso con le pinze e, soprattutto, inasprisce non poco i rapporti, così come le denunce penali e ogni altra azione "di forza". Quindi nel decidere come reagire alle "improvvisate" del suo compagno dovrà valutare innanzitutto quanto è grave il mancato rispetto dell’accordo. Se ritarda di un paio d’ore o se doveva riportarli per cena e li ha invece trattenuti, io non andrei a muovere polveroni, purché il suo ex compagno la informi del cambio di programma e sempre che lei sappia sempre dove si trovano i vostri figli. Se invece il mancato rientro dei bambini dovesse protrarsi diciamo oltre le dodici/ventiquattro ore (anche in considerazione della tenera età dei minori), allora le consiglio di rivolgersi alla forza pubblica (carabinieri), avendo però prima tentato di contattare il suo ex compagno almeno telefonicamente. Insomma dovrà considerare tutti i fattori con la massima lucidità prima di agire, sempre avendo presente che il primo interesse da tutelare è quello dei bambini e la loro serenità.

3)    Il Tribunale potrebbe sicuramente tenere in considerazione gli accordi raggiunti per fondare il proprio provvedimento, a maggior ragione se le modalità concordate siano ritenute eque nell’interesse dei figli. Non direi che possa generalizzarsi, parlando di effetto "favorevole o sfavorevole" perché tutto va relazionato al caso concreto e soprattutto alle esigenze delle parti coinvolte rebus sic stantibus. Tenga tuttavia presente che anche i provvedimenti assunti dal Tribunale possono essere soggetti a modifica ogni qual volta mutamenti di circostanze di fatto rendano necessario un adattamento delle condizioni ivi contenute.

Buona fortuna.

Avv. Chiara Donadon

 

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