Se il bambino non vuole frequentare il padre naturale

 
Buongiorno avvocato,

mi chiamo Sara e sono mamma di Alessandro, bambino di 10 anni, nato da una convivenza.
La convivenza è durata poco, circa un anno e mezzo, durante il quale il padre del bambino lavorava, come turnista, in altra città (noi siamo di Trieste, lui è siciliano ma lavora a Venezia).
Quando ci siamo lasciati abbiamo sottoscritto una scrittura privata nella quale, tra le altre cose, era stabilito che il padre poteva avere rapporti con il bambino quando voleva, senza limiti di tempo senza week end alternati o pomeriggi stabiliti.

Durante questi anni entrambi ci siamo fatti una famiglia, lui ha avuto un’altra bambina, io mi sono sposata con un uomo che mio figlio chiama "papi" e che considera padre a tutti gli effetti, visto che non ha ricordi di quotidianità o frequentazione con il padre naturale e visto che lo stesso non si è mai interessato a lui se non per, forse, tre week end all’anno. Durante questi anni è trascorso pure un anno e mezzo senza che il padre telefonasse o lo vedesse, ma quando chiamava io non ponevo problemi infatti mio figlio è andato, per una settimana, un’estate in Sicilia a sei anni e, per un’altra settimana, in Croazia a otto anni.

Dopo un altro lungo periodo di assenza il padre di mio figlio vuole venirlo a prendere per portarlo a Venezia per un week end ma Alessandro non vuole andare.
Premetto che non ho mai ostacolato il rapporto padre-figlio, il problema è che questo rapporto non è mai esistito, e il padre del bambino sostiene che io devo obbligare Alessandro ad andare con lui e che non devo assecondare i suoi "capricci".
Non ho mai obbligato mio figlio ad andare o rimanere a casa, gli ho sempre detto che deve fare ciò che lui preferisce sia questo andare con il padre sia questo rimanere a casa.

Le mie domande ora sono:
1. la legge mi impone di obbligare Alessandro ad andare con il padre?
2. Il bambino è molto bravo a scuola ed è molto impegnato con lo sport, la sua passione, il calcio. Ha gli allenamenti 3 volte a settimana e gioca le partite la domenica mattina. Può il padre obbligarlo ad andare con lui e quindi rinunciare alle partite?
3. Nel caso in cui dovessimo rivolgerci al Tribunale dei Minori, sono io che devo dimostrare che il padre non si è mai interessato ad Alessandro o è lui che deve dimostrare di essersene interessato?

La ringrazio e cordialmente la saluto.

Sara

Cara Sara,

considerato che sono trascorsi molti anni e che quindi il bambino è già abbastanza grande non è semplice dare una risposta alle tue domande perché in questi casi la valutazione deve essere fatta caso per caso.
In linea generale un bambino non può essere obbligato a frequentare una persona con cui non ha costruito, negli anni, un solido rapporto. Tuttavia, trattandosi del padre, non si può nemmeno liquidare la questione, trincerandosi dietro il disinteressamento del genitore, perché comunque un rapporto genitoriale è sempre meritevole di essere recuperato, laddove sia possibile.
Credo pertanto che voi genitori dovreste indagare i motivi per i quali Alessandro non vuole vedere il suo papà e semmai cercare di trovare un accordo che permetta il recupero di questo rapporto, in modo graduale, senza grandi sconvolgimenti per il minore. Gli interessi di quest’ultimo e quindi anche i suoi impegni scolastici e ludico-sportivi devono comunque essere tenuti in considerazione e salvaguardati, poiché in queste situazioni si cerca di mantenere il più possibile inalterata la quotidianità dei minori.
Vi consiglio quindi di adire il competente Tribunale per i Minorenni al fine di disciplinare il tipo di affidamento e le modalità di frequentazione tra padre e figlio, tenendo in considerazione che nel caso in cui il Tribunale riconosca nel minore una sindrome da alienazione parentale, cioè il rifiuto della figura genitoriale (in questo caso del padre), lo stesso incaricherà un consulente e i servizi sociali per indagare l’effettiva esistenza e la portata di questo problema, con il fine di raggiungere il recupero del rapporto genitoriale compromesso.
Quanto alla tua domanda circa l’onere probatorio relativo al disinteressamento, se tu allegherai in ricorso il disinteresse del padre a giustificazione del rifiuto che hai intenzione di opporre alle richieste di affidamento e/o visita del padre biologico, sarai tu a dover dimostrare tali fatti.

Buona fortuna.

Avv. Chiara Donadon

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