Le scrivo per avere un consiglio su una questione un po’ particolare.
Mia nonna paterna versa in gravi condizioni di salute e necessita di assistenza continua. Attualmente questa assistenza è garantita dai suoi quattro figli. Mio padre è venuto a mancare nel 2003. Si tratta più di una forma di accudimento che di una vera e propria assistenza sanitaria (occuparsi delle faccende di case, aiutarla nelle sue esigenze quotidiane, ecc. ecc.). Sono incombenze che potrebbero tranquillamente essere assolte da una badante.
I rapporti con la famiglia di mio padre sono pessimi, e di conseguenza io e mia madre non abbiamo alcuna intenzione di sostituire mio padre in questo obbligo assistenziale. Tra l’altro io abito a più di 1000 km di distanza da mia nonna, mentre mia madre, oltre a lavorare, si occupa di mia nonna materna ed economicamente provvede ai bisogni di mio fratello minore.
I miei zii ritengono, però, che mia madre e io siamo obbligate a prestare assistenza a mia nonna.
Ora, Le chiedo, visto che non si tratta di un obbligo alimentare (mia nonna infatti percepisce ben tre diversi tipi di pensioni: una di invalidità, una di vecchiaia e una di reversibilità) siamo effettivamente obbligate io e mia madre a prestare assistenza a mia nonna?
Spero di essere stata abbastanza chiara e La ringrazio infinitamente per il tempo che vorrà dedicarmi.
Gavis
Cara Gavis,
Obbligati alle cure della povera nonna sono innanzitutto i suoi figli e, solo in caso di loro mancanza, i loro discendenti (nipoti).
Peraltro, gli obblighi di assistenza di cui parli possono essere assolti anche a mezzo di terze persone (badanti) o di istituti (case di riposo), il cui costo può essere coperto dalle somme percepite dalla nonna a titolo di pensione.
Direi quindi che, tralasciando il lato umano della faccenda, i tuoi zii non possano accampare pretese nei vostri confronti.
Un saluto.
Avv. Chiara Donadon