Buongiorno,
chiedo aiuto per mio fratello. Due coniugi si separano consensualmente nel 2004, il Giudice stabilisce il mantenimento per lei in € 300,00, il marito li versa puntualmente.
Nel 2005 si riappacificano, tutto torna come prima, coabitazione e vita coniugale.
Nel 2009 a causa di una serie di problemi, anche di salute, il marito se ne va a casa della mamma e riprende a versarle i 300 euro al mese (senza una nuova separazione), di sua spontanea volontà!
Tutto rimane in stand by fino al mese scorso, la moglie gli notifica ad agosto 2010 un ricorso per separazione giudiziale (giudiziale questa volta), allora…
Io penso che lui da questo mese non debba più versare il mantenimento, perché credo che con la riconciliazione le decisioni prese nella prima separazione abbiano perso efficacia. Ma lui nel frattempo ha continuato a versarle questa somma, quindi come si deve comportare nell’attesa della separazione giudiziale? Rischierebbe qualcosa se non dovesse versarle più l’assegno di mantenimento?
Grazie per la disponibilità, con affetto,
Antonella.
La riconciliazione fa venir meno gli effetti della separazione e quindi una nuova, seconda separazione deve essere azionata in Tribunale.
Il problema se, medio tempore, il coniuge uscito di casa debba o meno provvedere al mantenimento si pone non tanto in riferimento alle norme di legge, posto che sino a che il Presidente del Tribunale non dispone, in via temporanea e urgente, l’ammontare di questo mantenimento, nessun provvedimento valido è esistente tra le parti, quanto piuttosto dal fatto che nel caso di specie il marito ha di sua spontanea volontà ripreso a corrispondere la somma mensile di € 300. Tale comportamento potrebbe quindi influire sulla successiva determinazione dell’assegno di mantenimento da parte del Tribunale.
Tuttavia, sino alla prima udienza davanti al Presidente nessun provvedimento ufficiale obbliga il marito ad eseguire il versamento della somma mensile sino ad oggi corrisposta.
Cordiali saluti.
Avv. Donadon