Gentile Avv. Donadon,
spero che Lei possa dare una risposta alle mie domande. Premetto che sono divorziata da cinque anni, ho un figlio di 12, il mio ex marito si è risposato cinque anni fa e adesso da tre è diventato padre di due gemelli. Abbiamo firmato un accordo che stabilisce i giorni di permanenza del bambino (con me in più ha il martedì), abbiamo fissato mensile, vacanze, ecc. Il mio ex marito è sempre rimasto ostile, adesso vuole anche lui il martedì, il mensile non mi viene mai dato alla data stabilita, ma quando vuole lui. Ha deciso, dopo due anni di cure, che non vuole più per il bambino il dentista che sino ad oggi l’ha avuto in cura, non per motivi di soldi o perché ha lavorato male, ma perché così vuole lui.
Fatta questa piccola panoramica Le chiedo:
1) È possibile fare qualcosa per ottenere il mensile il giorno stabilito?
2) È possibile far intervenire un giudice per quanto riguarda il dentista?
3) È possibile far ascoltare il bambino che ha espresso al padre parere contrario al cambio del dentista?
4) È possibile che qualcuno mi ascolti perché in totale sono dieci anni che questo uomo, per un motivo o per un altro non fa vivere serenamente me e nostro figlio? Ho lasciato perfino la sua casa purché la smettesse.
Ho un avvocato ma non mi sento per niente tutelata. Visto che lavoro adesso part-time per stare più vicino al bambino, aspetto il misero mensile che mi passa senza lamentarmi, non gli ho mai negato il figlio, voleva l’affido condiviso e purché mi lasciasse respirare ho acconsentito, ma vedo che fa sempre ciò che vuole e il mio avvocato non lo ferma. Il problema è che adesso i torti non vengono rivolti solo alla sottoscritta ma anche al figlio, che più di tanto non riesce a tener testa al padre. Dimenticavo, l’attuale moglie entra nel merito di tutte le questioni relative a nostro figlio e lui non fa niente per zittirla, anzi ascolta ciò che lei dice. In passato mi ha creato non pochi problemi anche sul posto di lavoro.
La ringrazio anticipatamente per l’attenzione che presterà alla mia richiesta.
Cordiali saluti.
Sisa
Gentile signora,
per quanto riguarda la puntualità del mensile, l’unica strada eventualmente percorribile se suo marito ha un lavoro da dipendente è chiedere al giudice che disponga che sia direttamente il datore di lavoro a versare a lei, mediante trattenuta sulla busta paga, l’importo dovuto per il mantenimento di vostro figlio.
Il presupposto per poter attivare questa procedura è in realtà l’inadempienza dell’obbligato, intendendosi solitamente per inadempienza il mancato pagamento. Tuttavia anche il reiterato ritardo nel pagamento, soprattutto se si tratta di un ritardo notevole, potrebbe rientrare nel concetto di inadempienza, posto che il concetto di esatto adempimento dell’obbligazione, ai sensi del codice civile, ricomprende anche il puntuale adempimento della stessa.
Le consiglio comunque di consultarsi anche con il suo avvocato in proposito.
Quanto alla problematica relativa al dentista, la giurisprudenza ha elaborato il concetto di continuità medica quale interesse del minore ad essere curato, se possibile, nella stessa struttura sanitaria. Ritengo che il concetto possa essere esteso anche alla singola figura professionale e quindi al singolo medico. Ciò ovviamente a meno che il suo ex marito non adduca valide motivazioni in relazione al cambio del dentista.
Quindi in relazione a tale problema lei potrebbe rimanere ferma sulle sue posizioni e chiedere al suo ex marito di esporre, se ve ne sono, le concrete motivazioni a sostegno della sua volontà di scegliere un altro dentista.
Parli con il suo legale e gli esponga semmai le possibilità che le ho illustrato, fermo restando che il collega conosce la vostra situazione in concreto e quindi in modo approfondito rispetto a quanto non abbia potuto fare io.
Il mio parere, pertanto, non vuole sostituire quello del collega e anzi la invito a confrontarsi sempre e comunque con il suo legale prima di intraprendere qualunque iniziativa.
Cordialità
Avv. Chiara Donadon
