I diritti e i doveri dei padri “naturali”

 
Salve avvocato,
 
sono una mamma di 22 anni. Ho una bimba di 11 mesi avuta da una relazione durata circa tre anni.

La piccola è, come me, sotto lo stato di famiglia di mio padre. Entrambe viviamo con i miei genitori, i quali provvedono alle spese per la nipote. Il papà della bambina, che porta il suo cognome, la vede una o due volte al mese.

Volevo sapere che diritti può avere il padre naturale sulla piccola, e soprattutto se è vero che non producendo reddito corro il rischio che me la possa sottrarre.

La ringrazio e le porgo cordiali saluti.

Cara Nadia,

se non ho capito male tua figlia è nata fuori dal matrimonio ma il padre l’ha riconosciuta.
In tal caso, siete entrambi titolari della potestà genitoriale – e della responsabilità genitoriale – sulla bambina. Tuttavia, siccome non convivete, l’esercizio concreto di questa potestà spetta a te, in quanto genitore convivente con la minore e in assenza di diverso provvedimento dell’autorità giudiziaria.

Ciò non significa che il padre della bambina non abbia diritto a fare il padre, e prima ancora che la bambina non abbia diritto ad avere un padre. È diritto primario e interesse della minore intrattenere rapporti significativi con entrambi i genitori e con i familiari più stretti.

Se non volete andare in Tribunale, ovvero nel periodo di tempo che intercorre tra la presentazione del ricorso e la decisione del Tribunale, potreste concordare alcune modalità di frequentazione tra la piccola e suo padre, ferma restando la prevalente collocazione della bambina con te presso la casa dei tuoi genitori, data anche la tenera età di tua figlia.

Non conosco le vostre abitudini e i vostri impegni quindi non posso suggerirti alcuna soluzione "pratica". Posso dirti che di regola si prevede che il padre tenga la bambina almeno due volte la settimana. In caso di bambini molto piccoli si sconsiglia che il minore stia molte ore senza la mamma, e quindi di regola si stabilisce che la frequentazione con il padre sia assidua ma di durata non superiore alle due/tre ore per volta. Ripeto però che ogni caso è a sé. Molto dipende dalle abitudini e dal carattere del minore, dagli impegni e dalle attitudini dei genitori, e da molti altri fattori (disponibilità di altri familiari, ecc…).

Quanto al timore che la tua assenza di reddito possa impedirti di ottenere l’affidamento della bambina, esso è del tutto infondato. Ricordati però che oggi la regola è quella dell’affidamento condiviso, per cui a meno che uno di voi due non venga giudicato inidoneo all’esercizio della potestà genitoriale (ma accade molto di rado e non è certo l’assenza di reddito che da sola rende tale persona inidonea, soprattutto se può contare sull’aiuto di familiari), la bambina verrà affidata a entrambi pur rimanendo prevalentemente collocata presso uno dei due (di solito la madre se il minore è in tenerissima o tenera età, come nel tuo caso).

Va da sé che ciascun genitore ha l’obbligo, tra gli altri, di mantenere i propri figli e quindi in ogni caso dovrai adoperarti per poter contribuire, in base alle tue capacità attuali e potenziali, in tal senso.

In bocca al lupo.

Avv. Chiara Donadon

 
 

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