io e il mio compagno abbiamo un bambino e stiamo comprando un appartamento. Come agevolazione prima casa l’immobile verrà intestato a suo nome. Lui è separato legalmente/ufficialmente da pochi mesi e già papà di altri due figli ai quali passa regolarmente gli alimenti stabiliti. Vorrei garantire al nostro bambino e a me stessa la possibilità di rimanere nella casa nel caso in cui rimanessi da sola (usufrutto?). Come funziona? Potrebbe solo nostro figlio divenire proprietario dell’immobile?
La ringrazio. Cordiali saluti.
Chiara1973
per garantire a se stessa e a suo figlio la possibilità di rimanere nel godimento dell’immobile in caso di premorienza del suo compagno, il diritto di usufrutto è una delle strade percorribili. Si ricordi tuttavia che l’usufrutto si estingue alla morte dell’usufruttuario, se il diritto non è convenuto per una durata inferiore, e quindi alla sua morte suo figlio non diverrebbe a sua volta usufruttuario ma si consoliderebbe il diritto di piena proprietà in capo al suo compagno, in quanto proprietario del bene o, nel caso di sua morte, ai suoi eredi. Sicuramente in tal caso vostro figlio concorrerebbe nella successione con gli altri figli del suo compagno. Peraltro, essendo il vostro figlio naturale e, invece, i figli del suo compagno legittimi, questi ultimi potrebbero scegliere di "liquidare" in denaro la quota ereditaria spettante al fratello figlio naturale, tenendo per loro i beni facenti parte dell’asse ereditario. Purtroppo questa è una delle distinzioni che permangono, nel nostro ordinamento, tra figli naturali e figli legittimi.
Oltre alla costituzione di un diritto di usufrutto a suo favore, potreste valutare la possibilità di costituire un diritto personale di godimento sul bene (diritto di abitazione o di uso) oppure di stipulare un contratto di comodato gratuito.
Queste due ultime formule sono indubbiamente meno garantiste per voi.
In ogni caso è necessario che la scelta della "formula" più idonea alle vostre esigenze venga valutata con l’assistenza diretta di un legale e, magari, del vostro commercialista se ne avete uno.
Le consiglio, inoltre, di tutelare anche la sua posizione in relazione al bene che vi accingete ad acquistare, in quanto, se il denaro che utilizzerete per l’acquisto è di entrambi ma il bene sarà intestato solo al suo compagno, lei potrebbe trovarsi un domani nella necessità di dimostrare di aver contribuito all’acquisto onde far valere l’eventuale diritto di credito, se non altro. Anche in tal caso è opportuno che vi rivolgiate ad un avvocato, il quale saprà indicarvi forma e contenuto dell’accordo che potrete stipulare a tal fine.
Quanto invece alla possibilità per vostro figlio di diventare unico proprietario dell’immobile, ciò non è possibile a priori se non intestando il bene direttamente al bambino, perché diversamente l’eventuale atto di disposizione compiuto in vita o mortis causa sul bene in favore unicamente di vostro figlio potrebbe essere vanificato, in caso di morte del suo compagno, dall’attività degli altri eredi legittimari (quindi il coniuge se non divorziato o separato con addebito e gli altri figli). Infatti se il suo compagno, una volta acquistato il bene, effettua la donazione dello stesso a vostro figlio, tale donazione viene automaticamente privata di effetto in caso di morte e il bene che ne ha costituito l’oggetto entra di diritto nell’asse ereditario (fenomeno c.d. della "collazione"). Se il suo compagno decidesse di confezionare un testamento nel quale dispone che l’immobile sia attribuito solo a vostro figlio, gli altri eredi legittimari potrebbero impugnare il testamento per lesione di legittima laddove tale disposizione violi la quota riservata agli altri eredi.
Insomma, non potendo in questa sede esaminare compiutamente tutti gli aspetti della questione, che sono molteplici, rinnovo a maggior ragione l’invito a rivolgervi ad un legale affinché possa consigliarvi nel modo più opportuno.
Buona fortuna.
Avv. Chiara Donadon
