Affido condiviso o esclusivo?

 
Gentile avvocato,

sono la mamma di una bimba di quattro mesi e da un mese ho chiuso con il mio ex convivente. La bimba è ovviamente rimasta a vivere da me (la allatto al seno).
Per tre mesi il padre si è disinteressato di noi, non si è reso utile in famiglia, ha continuato a fare la vita di prima. In più subito dopo il parto sono venuta a conoscenza del fatto che faceva (e fa) abitualmente uso di droghe leggere ed altri vizi che preferisco omettere.

Da quando l'ho mandato via da casa (di mia proprietà) si è "improvvisamente riscoperto" padre, pretendendo visite e pernottamenti della piccola presso la sua attuale dimora (con sua madre). Ho ovviamente rifiutato di farla dormire da lui (perché la allatto, anche se lui sta ansiosamente attendendo il momento dello svezzamento per poterla tenere), ma ho fatto di tutto per agevolare i loro incontri, portando a casa sua la piccola per tre volte a settimana per tre ore. Per altro con enormi difficoltà, in quanto la bambina viene allattata a richiesta e quindi non ha orari ed è abbastanza stressante per me allattarla in fretta, caricarla, trasportarla da lui, rimanere nei paraggi per correre da lei due ore o due ore e mezza dopo per allattarla. Ho agevolato anche altri incontri su sua richiesta. Ora vorrei trovare un accordo con lui sulle modalità di visita (presso il mio domicilio), per meno tempo e non acconsentire a farla pernottare lontano da me (anche perché si sveglia la notte sia per mangiare, sia per altri motivi per cui ritengo giusto ci sia la mamma al suo fianco). Se lui non dovesse acconsentire, devo per forza chiedere l'affido esclusivo?

E se dovessimo trovare un accordo sull'affido condiviso ma non sulle modalità di visita, chi decide per noi? Ultima domanda: ho sentito che la richiesta per l'affido esclusivo prevede un iter lungo e pesante, durante il quale le vite dei genitori vengono letteralmente "rivoltate come un calzino".  È davvero così? Cosa rischio chiedendo l'affido esclusivo, adducendo a mio favore il fatto che usi abitualmente (e su sua confessione anche da solo con la bambina) droghe leggere, ed altri particolari non a suo favore?

Mi scuso per la quantità delle domande, ma è un problema che non mi fa dormire la notte e ho paura di perdere la mia bambina per delle scelte avventate.
La ringrazio in anticipo per l'eventuale risposta.


Consuelo
 
 
 
 
 Cara Consuelo,

per chiedere e ottenere l'affidamento esclusivo della bambina dovrai addurre (e dimostrare) fatti tali da far ritenere il tuo ex convivente inidoneo a svolgere il ruolo di padre. Il Tribunale, quindi, disporrà una serie di accertamenti, tramite i servizi sociali e i consulenti che riterrà opportuno nominare (in genere psicologi), i quali svolgeranno indagini sulle persone coinvolte e sulle abitudini di vita. L'iter si fa inevitabilmente più complesso e viene spesso vissuto come intrusivo da parte dei soggetti che lo "subiscono".
Peraltro, il fatto che il padre della bambina faccia uso saltuario di stupefacenti leggeri non garantisce di per se stesso l'affido esclusivo, anche se ovviamente è un elemento importante di cui il Tribunale non potrà non tenere conto.

Quanto al problema del pernottamento, ora come ora la bambina è davvero troppo piccola per poter essere separata per più ore dalla madre, sia per il fattore allattamento (che non deve necessariamente interrompersi con lo svezzamento, anzi…), sia perché generalmente in tenerissima età è sconsigliabile che il neonato trascorra molte ore consecutive lontano dalla madre.

Credo quindi che tu possa stare tranquilla sul fatto che, almeno per i prossimi mesi (direi fino all'anno, anche anno e mezzo della bambina) il Tribunale valuterà con grande cautela la possibilità di disporre pernottamenti della bambina presso il padre. Va da sé che certezze assolute non se ne possono avere e che, comunque, questo problema si ripresenterà in ogni caso man mano che la bambina cresce. Allo stato tuttavia ritengo che la possibilità che il Tribunale disponga da subito un pernottamento della minore con il padre sia remota.

E questo a prescindere dalla tipologia di affidamento che verrà disposta.

Se non volete rivolgervi al Tribunale, potrete concordare tra di voi, tramite una scrittura privata, le modalità di frequentazione, tenendo presente che in caso di disaccordo potrete o consultare un mediatore familiare ovvero adire in qualsiasi momento l'autorità giudiziaria.

Buona fortuna.

Avv. Chiara Donadon

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