Un tedesco residente in Germania e un’italiana residente in Italia decidono di avere un figlio continuando a vivere separati. Prima di concepire sottoscrivono in Germania presso due notai diversi una dichiarazione notarile di condivisione dell’affido e un contratto notarile in cui il padre cede alla madre il diritto di collocamento del figlio. Il figlio nasce tre mesi fa in Italia e vive presso la madre. La madre spedisce alla notaia a cui si era rivolta l’atto di nascita italiano e questa risponde che ora tutto avviene tramite l’ambasciata di Berlino. Il padre porta al proprio notaio un atto di nascita internazionale e questo spedisce alla madre la copia della dichiarazione di affido per il figlio, firmata però dal solo padre. Perchè i due notai hanno seguito due procedure diverse? Sono corrette entrambe? Si applica il diritto tedesco o italiano?
Grazie e cordiali saluti.
Fabiola
Cara Fabiola,
essendo il figlio nato in Italia e quindi di nazionalità e cittadinanza italiana, al rapporto di filiazione, ivi compresi gli aspetti relativi alla potestà e all’affidamento, si applica la legge italiana.
Sono però stati formalizzati degli accordi e, in relazione ad essi, ritengo che debba applicarsi la norma di diritto internazionale privato che regola i contratti. Essa richiama sia le convenzioni internazionali in materia, prima tra tutte la Convenzione di Roma del 1980, nonché, trattandosi di due paesi appartenenti alla UE, anche i relativi Regolamenti emanati dalla UE al riguardo.
In ogni caso va tenuto presente che tali accordi concernono comunque rapporti di filiazione e, come tali, dovrà essere attentamente valutato il criterio di collegamento al fine di individuare la norma di diritto internazionale privato, e conseguentemente la legge sostanziale, applicabili.
Tale individuazione non è del tutto agevole e richiede quindi uno studio più approfondito della questione.
Le consiglio di rivolgersi ad un avvocato che si occupa anche di diritto internazionale privato per poter avere un parere più completo e approfondito.
Buona fortuna.
Avv. Chiara Donadon
