Possibile depressione post-partum?

Gentilissima dottoressa,

sono diventata mamma da 5 mesi e mezzo; durante il primo mese di vita  del piccino ho sofferto per circa una settimana di crisi post-partum, felicemente conclusasi. Ma in questo periodo a causa della carenza di sonno (il mio bimbo si  sveglia spesso durante la notte e anche durante il giorno dorme meno)  e a causa del fatto che vivo in una città che non è quella dei miei genitori (solitudine) mi sento diversa.

Prima ero molto estroversa, ora sono apatica, mi comporto come un robot.  Con il mio compagno va abbastanza bene, sapevamo che le cose sarebbero  cambiate con l’arrivo di un bimbo e ci diamo tempo e comprensione.
Il mio compagno mi ripete spesso di lasciare il bimbo a sua madre così anche io potre svagarmi, ma io non mi fido; nel senso che per lei guardare un bimbo significa farlo dormire con la conseguenza che poi  non dorme di notte e sono la sola che si alza (il mio compagno  lavorando non può).
Abbiamo già litigato ai tempi per il suo scarso aiuto e ora va molto  meglio. Come se non bastasse mia madre al telefono e nel corso delle sue  visite mi fa sentire una pessima mamma e mi riempie di ansie. Io non  credo si tratti di depressione, però mi sento comunque annientata.

E’  solo una fase? Una di quelle fasi in cui tutte passano? E’ la risposta  all’occuparmi solo io del mio angioletto?

Grazie mille dottoressa

Ketty

Gentilissima Ketty,

il percorso del post partum è ricco di contraddizioni: da un lato, essere diventate madri e stringere i propri bambini fa sentire al settimo cielo, dall’altra si è costretti a fare i conti con molti cambiamenti e limitazioni.
Quella che lei descrive è una situazione piuttosto comune, di cui è necessario tenere conto.
Il fatto che molte mamme sentano ciò che sente lei non significa che si possa banalizzare o trascurare il suo messaggio e la sua richiesta di aiuto e conforto.
Occuparsi di un bambino nei primi anni di vita, quando i piccoli dipendono esclusivamente dalle cure dell’adulto, dovrebbe essere un lavoro a più mani: nel senso che dovrebbe valere il detto "l’unione fa la forza" e le persone intorno alla mamma dovrebbero, per come possono e in relazione alla loro disponibilità, dare una mano per rendere più semplice la gestione del quotidiano.
Dal fare la spesa a lavare i piatti, dal fare il bagno al bambino al portarlo fuori mezz’ora a passeggio, non conta quanto viene fatto, conta avere un pò di tempo a disposizione per recuperare un pò di energie.

La depressione post partum è subdola, e viene anche DOPO un lungo periodo di fatica e di scarsi aiuti ricevuti.
Ognuno, come può, deve invece fare qualcosa, per contirbuire.
Ci sono ad esempio gruppi di mutuo aiuto organizzati dai consultori per i genitori per aprire le persone al confronto e al mutuoaiuto, potrebbero essere un punto di partenza per abbattere la solitudine.
Focalizzare le proprie necessità rende più facile richiedere aiuto.
Sfruttare l’aiuto della suocera per il sonnellino del pomeriggio può essere un toccasana anche per lei, e le può dare quell’energia che le serve per tollerare e rispedire al mittente tutte le critiche che riceve sul suo essere madre.

Gentile Ketty, fare la mamma è un mestiere che si impara coi propri figli, e molto dipende da che genitori abbiamo avuto, e dai modelli che vorremmo fare nostri. E’ un percorso non un esame, e sicuramente si cammina meglio se siamo più riposati.
Relativamente al sonno del suo piccino, ci sono corsi di massaggio che aiutano a rilassare i neonati, in molte città italiane.
Molti auguri, si riposi e non si lasci abbattere da giudizi o critiche inutili.

Mi scriva ancora se le fa piacere.

 

Claudia

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