Ipocondria da stress

Cara Dottoressa,
ho 30 anni e le scrivo per avere un parere su degli stati d’animo che mi capita di avere e che mi preoccupano un po’.
Nel 2005 ho perso un fratello di 29 anni e nello stesso anno si è ammalata di cancro mia suocera.

In quell’anno, posso affermare che sono iniziati i miei "problemi"
Mia suocera è andata peggiorando, fino al 2008, anno in cui è morta e prima di lei è morta mia nonna e un caro amico (39 anni) entrambi di cancro.
Capirà il difficile e lungo periodo che ho dovuto affrontare, ed ora mi ritrovo ad avere paura di qualsiasi cosa.
Mi sveglio di notte piangendo con la paura che anche io mi possa ammalare, morire, o che succeda qualcosa ai miei figli o a mio marito.
Mi sembra che queste paure non mi facciano godere della vita felice che potrei avere con la mia famiglia, sembra quasi che io stia veramente aspettando il momento di morire o di ammalarmi.
Vorrei tanto essere tranquilla, gioire di tutto ciò che ho, godere dei miei figli e di mio marito senza avere in un angolo della mia testa questi brutti pensieri che annebbiano tutto.
La ringrazio per avermi ascoltata.
A presto
Liana

 

 


   Gentile Liana,
Comprendo il suo malessere, e credo che anche io, nella stessa situazione, proverei le sue stesse paure e difficoltà.
Lei in questi anni ha accumulato una dose molto alta di stress, dolore e dispiacere.
In altre parole, la lunga serie di lutti che l’hanno colpita così vicini l’uno all’altro non le hanno consentito di elaborarli piano piano, creando questa sorta di accumulo.
Non c’è da stupirsi se, adesso, il lutto le presenta il conto, rendendola addolorata, spaventata e "bloccata".
In questi casi, se le è possibile, può rivolgersi ad un gruppo AMA che si occupa di affrontare il lutto con incontri tra persone che hanno subito perdite di vario genere (nel sito dell’associazione gruppo eventi di Roma ci sono molti dei gruppi AMA presenti in Italia sul lutto), e, inoltre, fare un colloquio con un terapeuta esperto di disturbo post traumatico da stress, per verificare che tutti questi lutti non abbiano creato un problema medico da affrontare con una dovuta terapia, psicologica in primis (e, se dovesse servire, farmacologica).
Si rivolga nella sua città al servizio di psicologia clinica o di psichiatria, ed esponga con fiducia questo suo stato.
Le faccio molti auguri, la ripresa è lenta e ci vuole pazienza, ma prima o poi arriva nuovamente il recupero.
Un caro saluto

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