Chi esagera?

Gentile dottoressa,
le scrivo per chiederle un parere.
Io e il mio compagno abbiamo un bambino di due anni e un mese. Da un po’ di tempo a questa parte manifesta molta testardaggine.

NO a tutto..lavarsi i denti, fare il bagnetto, cambiarsi il pannolino, vestirsi e svestirsi. Anche il gioco è  problematico, tutto va fatto come dice lui, con le sue modalità e volontà.

Va all’asilo da quando ha 9 mesi, dicono che obbedisce a tutto, che è disciplinato e di esempio sia sulla pappa, che sul gioco. Se gli viene detto un NO, lui quella cosa non la fa più (all’asilo). Ovviamente a casa ciò non accade, ti guarda con sfida mentre cerca di rifarlo.
Mi ritrovo spesso a discutere con il mio compagno in merito alle modalità di gestire la cosa. Perchè lui pretende molto dal bambino, io dico fin troppo.

Penso che sia solo una fase, perchè in fondo se le regole all’asilo le applica, vuol dire che le ha acquisite. Credo che mettere in castigo un bambino di due anni per 8 minuti seduto immobile nella sua stanza con noi in altre stanze, sia troppo. Motivo: non voleva mangiare sul seggiolone ma in braccio a me sulla sedia (è malato di influenza da 10 giorni, ed è molto più pretenzioso in questo periodo).
Mi dica se sono io che sono esagerata o se vedo troppa rigidità in un bambino così piccolo in questa fase che credo sia normale e non che non vada trattata schierando a lui un muro di divieti.

Grazie

Valeria


Gentile mamma,

il lato positivo di essere due genitori è forse quello di avere diversi punti di vista e quindi offrire al bambino più spunti di riflessione e diverse occasioni educative.

Tuttavia, quando le opinioni sono troppo divergenti occorre essere più duttili e meno rigidi: la rigidità non porta da nessuna parte e se desideriamo allevare figli, e non scimmie ammaestrate, è necessario ricordare che i bambini piccoli sono piccoli! Cioè hanno bisogno di testare l’autorevolezza delle loro figure di riferimento da un lato, dall’altro la loro affidabilità: e’ piuttosto ovvio che un bambino influenzato in quanto tale ha maggiore bisogno del contatto. Potrebbe chiedere a suo marito, se quando è lui stesso malato, riesce a essere brillante e adeguato alla situazione o magari ha anche lui esigenze diverse e chiede più attenzioni… l’educazione alle regole non può prescindere dal riconoscimento dei diversi bisogni e delle diverse esigenze emotive e psicologiche di un bambino.
Sulle punizioni, infine: mettere il bambino seduto a riflettere può andare bene, ma l’adulto deve stare nella stessa stanza e aspettare con disponibilità: senno’ il bambino finirà col preoccupassi di essere stato lasciato solo e certo non potrà riflettere, se arrabbiato o spaventato, sulle origini della punizione.
In bocca al lupo.

 

 

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