Autismo e psicofarmaci

Salve dottoressa,

ho una figlia con sindrome autistica, ha difficoltà nell’apprendimento, è molto vivace e ogni tanto ha delle crisi nervose e si sbatte la testa ma ha i suoi motivi.

Mi hanno consigliato di somministrarle un pscofarmaco Raspidal, ma io sono assolutamente contraria, perchè sono pericolosi e mi hanno detto che danno effetti collaterali anche gravi .

Comunque io le do un sedativo non medicinale Sedatol che ne pensa?
Grazie

Debora

 


 

Gentile signora,
gli psicofarmaci ai ragazzi si danno solo e se sono veramente necessari per problemi collegati a comportamenti difficili (di solito per aggressività verso se stessi).
La gamma di psicofarmaci utilizzabili è ampia, e certo solo un neuropsichiatra infantile esperto può somministrare un farmaco ad un bambino.
Io credo che aiutare sua figlia sia con una terapia comportamentale sia con un farmaco adeguato a ridurre l’aggressività (non a cambiare personalità, o a sedarsi troppo, ma semplicemente a ridurre l’aggressività), permetterebbe alla sua bimba di sentirsi meglio e più in armonia con se e con il mondo esterno.
Prima di somministrare una terapia ad un bimbo, è consigliabile comunque avere più di un parere. In Italia ci sono centri specifici per la cura dell’autismo,
e c’è un associazione, GIULEMANIDAIBAMBINI formata da medici coscienziosi che lavorano coi bambini nel rispetto totale delle loro esigenze.
Talvolta rispettare un bambino è anche riconoscere il suo bisogno di trattamenti farmacologici.
Spero che possa arrivare ad una buona soluzione terapeutica.

Un saluto

 

 

 

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