Vuole solo la mamma

Buongiorno,

avrei da sottoporre due situazioni che in questo periodo mi stanno veramente mettendo in crisi con la mia bimba di 3 anni e mezzo.
Per prima cosa l’attaccamento alla mamma e, in un certo senso, il rifiuto del papà.
Sin da quando era piccola mi sono quasi sempre occupata io di lei: un po’ perché imponevo a lei e al papà le mie decisioni in merito alla bambina un po’ perché comunque lui non si è mai proposto più di tanto nell’accudimento. Non è stato un padre assente, però visto che per il primo periodo io ero a casa dal lavoro e visto che comunque a lei ci pensavo io, se quando erano insieme qualcosa non andava (lui perdeva la pazienza o non sapeva cosa fare) venivo chiamata a risolvere il problema.

Adesso, con il passare del tempo, lui si sta interessando sempre più perché ora si riesce ad interagire meglio essendo lei cresciuta, ma la bambina, anche per gioco/sfida, lo rifiuta e chiama me: se c’è da andare a lavare le mani, sedersi a tavola, vestirsi, ecc. e lui si sente rifiutato e insiste che lei gli dia un cenno di affetto, che comunque ci sono e anche spontanei, ma quando lui insiste lei si ritira e cerca me. Anche io soffro molto di questa situazione e non so come favorire il loro rapporto, e cerco di dare a lui dei consigli, ad esempio di non dare peso agli allontamenti e di lasciare perdere, non impuntarsi, di non ricattare o promettere premi se fa o non fa qualcosa. Non nascondo che questa situazione porta notevole nervosismo in casa e incomprensioni anche tra me e lui. A questa età non dovrebbe cominciare ad amare di più il papà?

Altro punto dolente la scuola dell’infanzia.
La piccola ha iniziato ad andare all’asilo nido da quando aveva 7 mesi e, in linea di massima, ci è sempre andata volentieri; solamente durante l’ultimo anno la mattina, al momento del distacco da me, opponeva un po’ di resistenza, ma le educatrici riuscivano sempre a trattenerla senza troppi problemi. L’inserimento iniziale alla scuola dell’infanzia (i primi due giorni con la mia presenza) sono andati molto bene lei si lasciava conivolgere dalle attività, chiacchierava, e non mi cercava molto. Dopo i primi due giorni l’arrivo a scuola la mattina è diventato un vero problema: noi arriviamo all’apertura alle 7.40 (io inizio a lavorare alle 8.00) e c’è una signora del paese volontaria che accoglie i bambini fino alle 8.15 quando arrivano le educatrici, e noi siamo tra le prime ad arrivare per cui non ci sono altri bambini, la cambio la saluto ma lei non mi vuole lasciare andare e piange disperata perché vuole sempre restare con me, la lascio in braccio alla signora altrimenti non mi lascerebbe andare. A volte comincia già a casa a dirmi che a scuola non ci vuole andare, che non vuole mangiare e non vuole dormire a scuola. La maestra mi aveva detto che inizialmente il pasto e il sonnellino erano momenti critici che si chiudeva e piangeva perché non voleva, allora la maestra iniziava ad imboccarla e poi lei continuava da sola. L’altro ieri la maestra mi ha detto che ora va molto meglio e che si comporta bene, le hanno cambiato posto a tavola: ora è vicino ad un suo compagno di asilo nido ed è molto più tranquilla. Ma alla mattina è sempre una disperazione.

P.S. quando è in un momento di crisi, si morsica delle dita.

Chiedo gentilmente un po’ di conforto e, se possibile, qualche consiglio per migliorare la situazione.

Carissima Mamma,

posso intanto dirle che l’attaccamento nei confronti della figura materna, in particolar modo nei primi tre, quattro anni è spesso maggiore; tuttavia ci sono alcuni accorgimenti importanti per favorire una buona relazione con la figura paterna ed uno stile educativo che permetta alla bambina di sentirsi più sicura e di vivere con più serenità i momenti di separazione.
Un eccessivo attaccamento spesso crea difficoltà nell’affrontare separazioni e distacchi e talvolta anche nelle relazioni tra pari; non conoscendo in modo specifico la famiglia e le dinamiche correlate, posso solo darle qualche suggerimento.

Ricostruire un rapporto tra padre e bambina (questo sarà utile sia per la relazione tra loro, sia per la vita e la serenità della coppia) cercando di:
– favorire momenti in cui la bambina rimane sola con il padre;
– stabilire un’attività da praticare insieme (uno sport come ad esempio il nuoto…);
– creare dei momenti di gioco tra padre e bambina (ci sono dei libri sulle attività che si possono proporre in famiglia… molto interessanti);
– permettere al padre di creare dei rituali di accudimento (ad esempio la lettura della favola prima di addormentarsi…);
– sarebbe molto importante che fosse il padre ad accompagnare la bimba all’asilo (proponendo un’attività piacevole da fare prima dell’entrata all’asilo… ad esempio fermarsi insieme in edicola…).
 
Carissimi saluti
Monica Balli

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.