Protesta picchiando la testa

Buonasera,

sono la zia di un bimbo di due anni che da qualche tempo si comporta in modo strano, batte la testa quando è contraddetto, o anche, a volte senza un motivo. Da qualche settimana è seguito da un pedagogista, che però ha usato dei metodi che mi hanno lasciato un po’ perplessa. Lo ha osservato per qualche minuto e poi ha iniziato a urlare e imprecare scuotendolo forte, inutile dire che il bambino si è agitato molto e a nulla sono valsi i tentativi per calmarlo.

Volevo chiederle questi metodi sono davvero pedagogici? Se dovevano servire a vedere la sua reazione bastava che lo allontanasse dalla sedia che voleva spostare un paio di volte e avrebbe ottenuto lo stesso risultato.

La ringrazio in anticipo per il suo parere.

 

Carissima mamma,
 
quello da lei descritto, non è un metodo che condivido in quanto non lo ritengo pedagogico ed educativo.
Utilizzare un atteggiamento brusco può portare il bimbo ad apprendere la modalità utilizzata, come una modalità adeguata.
Penso che sia importante cercare di individuare le cause al fine di aiutare il bimbo a tirar fuori le strategie adeguate per esprimere al meglio le emozioni, e per aiutarlo ad evitare atteggiamenti aggressivi verso se stesso.
 
Quando il bambino picchia la testa, dagli 8-12 mesi, talvolta è per sperimentare la loro soglia del dolore o per provocare una reazione emotiva; osserva la reazione del genitore che manifesta con espressioni di disapprovazione i suoi gesti; il bambino si sente importante, sente di aver causato una reazione e cerca di ripetere l’azione. In alcuni casi è una modalità per esprimere la loro energia, infatti possono battere la testa contro qualcosa o picchiarla con le mani anche per esprimere un momento di euforia.

Successivamente dai 16-17 mesi è più frequente che gli atteggiamenti siano associati a momenti di rabbia, quando vengono contrariati, hanno bisogno di tirar fuori la loro rabbia, la loro energia e scelgono un gesto che attira l’attenzione dell’adulto, che lo rende preoccupato.
Non conoscendo il bimbo non posso permettermi di darle dei consigli precisi.
 
In alcune situazioni  ad esempio, posso consigliare l’indifferenza da parte dei genitori nei momenti in cui viene utilizzata la strategia comunicativa  inappropriata (picchiare la testa).
In altre situazioni, invece, può essere più utile fermare il bambino, guardarlo negli occhi e parlargli con voce calma, ma decisa, esprimendo la nostra disapprovazione e cercando di trovare una soluzione al problema che gli ha causato sofferenza.
Se si tratta di bimbi che hanno bisogno di scaricare rabbia ed energia suggerisco attività di gruppo o attività sportive per esprimere tramite attività fisiche rabbie e paure.
 
Carissimi saluti
Monica Balli
 

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