Pappa e nanna: assecondare o dare regole?

 

Buongiorno,

approfitto della sua gentilezza per avere qualche prezioso consiglio. Nell’ultimo periodo la mia piccola peste di 20 mesi sta mettendo a dura prova tutte le mie "convinzioni" educative, soprattutto nella pappa (e soprattutto serale) e per la nanna.

Mi spiego meglio:

– ora di cena: praticamente impossibile tenerla sul seggiolone, è sempre di buon appetito (sebbene sia quasi impossibile rifiutarle almeno un pezzo di pane o di banana tra il rientro a casa alle 16.30 e la cena alle 19), ma dopo due cucchiai di pasta si alza in piedi e vuole scendere, per finire la pappa in braccio a me o al papà (meglio ancora, mangiando dal nostro piatto, sebbene le pietanze siano spesso identiche), oppure in piedi da parte a noi, tra giri vari per casa.

– ora della nanna: da un paio di settimane vuole sempre più spesso addormentarsi in braccio (a me, che oltretutto ho seri problemi alla schiena) ma non abbracciata, "adagiata" sulle mie braccia supina con le manine (i pugnetti) a coprirsi gli occhi. Boh… di dormire col papà non se ne parla (lui va bene per giocare), se solo prova a prenderla in braccio urla disperata e mi chiama. Io la tengo in braccio un paio di minuti, e poi la rimetto nel lettino, rimanendo li, accarezzandola, ma sono pianti a non finire, finché di punto in bianco si rilassa, si lascia tenere la mano e si addormenta.

Non so come comportarmi. Soprattutto sulla cena… vorrei farle capire che si mangia a tavola tutti insieme e ognuno al suo posto, ma come fare? O dovrei forse assecondarla? Ho provato a darle da mangiare prima da sola, ho provato a farle un tavolino e seggiolina della sua misura (tipo asilo) e farla mangiare lì (vicino a noi) ma niente… vuole mangiare "fisicamente con noi", nel nostro piatto!

Per qualche informazione in più:  mia figlia frequenta il nido dall’anno scorso, mangia e dorme là e si dimostra serena sia in mia presenza (ha pianto pochissime volte quando la lascio la mattina e NON vuole mai venire via il pomeriggio, mi fa girare tutti gli angoli dell’aula o del giardino per farmi vedere tutti i vari giochi, rimaniamo li anche 20 minuti!), che quando non ci sono.

A detta delle maestre mangia tutto e in abbondanza e dorme anche due ore il pomeriggio (a casa nel weekend o coi nonni quasi sempre al massimo un’oretta).

Scusi se mi sono dilungata, e grazie per l’attenzione!

Buona giornata

Cara mamma,

sorrido nel leggere l’ennesimo caso (mio figlio compreso) in cui un bimbo sta veramente bene al nido, dove mangia, dorme, gioca e si rilassa. E per fortuna che esistono ambiento di questo tipo, in cui siamo felici di lasciare i nostri figli!

Ecco che, allora, ciò che accade in casa può essere del tutto ridimensionato, non essendo un problema della bambina in quanto tale (ci dimostra ogni giorno che sa mangiare e dormire rispettando le regole, che al nido devono essere abbastanza ferree, vista la grande quantità di bambini da gestire), ma piuttosto una conseguenza dell’ambiente familiare.

Sua figlia sta bene al nido di certo, ma per tutto il giorno non vi vede ed ha dunque desiderio di condividere con voi il più possibile, specie con la mamma. Ecco allora la scelta del mangiare nello stesso piatto e del voler addormentarsi solo con lei. Inoltre la piccola sa benissimo che le regole in casa sono più elastiche, e dunque si comporta di conseguenza. Sono questi tutti punti importanti che ci fanno capire quanto siano intelligenti i bambini nell’adattarsi al contesto e nel cercare la condizione migliore per loro (accanto alla mamma!).

Tornando alla sua richiesta, credo che un pezzo di banana verso le 17 non oltre possa senz’altro aiutare ad arrivare alla cena e non disturbare l’appetito di una bimba che lei descrive come "di buon appetito".

Io sarei dell’idea di non concedere alla piccola di mangiare nello stesso piatto dei genitori, anche per motivi igienici, ma la asseconderei apparecchiando con tre piatti identici e mettendola a sedere su una seggiola da adulti, magari sin da principio posizionata accanto alla sua.

Preparate cibo che vada bene per tutti e consumatelo insieme. L’idea è quella di assecondare il lecito desiderio di vicinanza e contemporaneamente di abituare sua figlia ad avere le sue stoviglie davanti e non quelle di un altro. Ma se dapprincipio non ci riuscite, non demoralizzatevi, continuate con ferma dolcezza e datele del tempo, infondo ha soltanto 20 mesi.

Per il sonno, potrebbe provare a farla coricare su di sé su una poltrona o mettersi accanto a lei nel lettino, perché probabilmente è proprio di quel contatto esclusivo che ha bisogno. Molti bimbi sfogano la tensione del giorno con un pianto anche molto intenso prima di addormentarsi, perciò non ne resti stupita, è parecchio consueto.

Sinceramente a parte il suo mal di schiena, che è da considerare, non vedo altri motivi per cui non dovrebbe tenerla un po’ in braccio. Sono momenti che non torneranno più nella vita, ci pensi…

Chiara Rizzello

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.