Insegnare una buona nanna a un anno

 

Ciao Chiaretta,

e grazie per tutti i tuoi preziosi consigli!

Ho un bimbo appartenente alla categoria "monelli", sia sul mangiare che sul dormire: vorrei riuscire a capire come insegnare al mio Romeo di un anno, ad addormentarsi da solo.

Andiamo in cameretta, accendiamo la lucina soffusa, cambiamo il pannolino, ci puliamo le mani, i dentini, mettiamo il pigiama e beviamo la camomilla. Poi cinque-dieci minuti cullato in braccio e via nel lettino, sembra tutto meraviglioso vero? Peccato che poi ci siano uno-due-tre risvegli notturni con pianti disperati in cui l’unico rimedio è prenderlo di nuovo in braccio e, a volte, metterlo nel lettone.

Mi dai qualche consiglio su come insegnargli piano piano ad addormentarsi nel suo lettino? Vorrei almeno provarci ma non so da dove cominciare…

Ciao mamma,

ciò che stai facendo è esattamente quello che ti consiglierei di mettere in pratica per insegnare al tuo Romeo a dormire da solo, in un futuro prossimo, senza necessità di avere la mamma accanto ad ogni risveglio.

Perché per adesso, tuo figlio ha bisogno di te, ed è solo rispondendo a questo bisogno, che pian piano, esso verrà soddisfatto e dunque tuo figlio imparerà da solo a gestire i risvegli, oppure crescendo non si risveglierà più la notte.

La routine serale impostata mi pare ottima, la notte cerca di ridurre gli stimoli al minimo: niente luci, niente giochi, poche parole… è notte! Però lasciagli il contatto con te, la tua presenza quando chiama, la rassicurazione dei tuoi abbracci. Ad un anno quando ci si risveglia la notte, non si sa né dove si è, né dove sia la mamma: si è completamente disorientati e si ha bisogno di conferme… di non essere soli al mondo.

Col tempo, crescendo, i risvegli saranno sempre più rari e brevi, vedrai, anche se lo sviluppo delle abitudini ad un buon sonno è individuale, per cui non si può sapere quando accadrà. Ma accadrà, parola di mamma che ha avuto un bimbo insonne per diversi anni, e che con pazienza lo ha cullato sinché non è cresciuto ed è stato in grado di essere autonomo durante i suoi risvegli (mio figlio ha otto anni, ma sino ai sei e mezzo ha avuto bisogno di me. Non spaventarti, sono casi rari, questi!).

Con affetto, Chiara Rizzello

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