Fratellino nel pancione: regressioni e pavor notturno

Gent.ma Chiara,

Le chiedo un Suo parere per quanto concerne il mio bimbo di 22 mesi.

Va al nido dall’età di 6/7 mesi e non ci sono mai stati problemi di inserimento, anzi, mi sentivo "diversa" in quanto mio figlio ha manifestato una forte indipendenza e un distacco dai baci e quant’altro.

Io e il papà andavamo fieri del fatto che si addormentava da solo nel suo lettino con il suo oggetto transizionale (un pupazzo oramai ridotto allo stremo), invece ora che aspetto il secondo bimbo (consideri che dice pochissime parole, poi fa una serie di discorsi assolutamente incomprensibili all’orecchio umano), si vuole addormentare vicino a me nel lettone ed è diventata una continua ricerca di mamma, anche se poi alla fine gioca molto da solo e si dimentica che io ci sia. In molti giochi invece non mi cerca proprio e non interagisce, tant’è che non so cosa inventarmi….

Ora mi chiedo, può questo attaccamento essere connesso con il futuro cambiamento? Inoltre, prima di ciò per una serie di motivi lavorativi mi ha visto di meno e non ha interagito con me per parecchi giorni, volendo solo e unicamente il papà anche per attività che prima facevamo insieme.

Poi abbiamo passato veri attimi di terrore quando una notte ha iniziato a piangere ed è andato avanti per una ora, stavamo andando in ospedale ma quando ha visto la nonna in casa all’una di notte ha iniziato a respirare normalmente.

Da lì abbiamo forse capito che deve aver vissuto qualcosa come un trauma e non ce ne siamo resi conto. Da questo momento in poi sono avvenuti i cambiamenti ora descritti. Le sarei grata se potesse darmi anche una indicazione di tutto ciò.

Grazie di cuore. 

Gentile Signora,

l’arrivo di un fratellino può, da "solo", scatenare nel primogenito tutti i comportamenti che Lei ha descritto ed anche altri.

Ciò che i genitori solitamente vivono come il completamento della famiglia, una nuova nascita, per il bambino è un vero e proprio terremoto emozionale, in cui egli teme di essere abbandonato, soppiantato dal fratello, perdere l’amore della mamma e del papà. I bambini, non avendo ancora un apparato affettivo relazionale maturo, tendono a proiettare sui genitori il loro modo di amare, così esclusivo e totalizzante.

Ritengono che, se la mamma ama il fratellino, necessariamente non amerà più il primo bimbo. Da qui comportamenti regressivi, di ricerca di contatto e di quel tipo di affetto sperimentato nelle prime fasi di vita neonatale, un legame simbiotico.

L’accadimento notturno che Lei descrive io lo collegherei di più ad un episodio di pavor comune a tanti bambini di quell’età e non alla causa di successive regressioni: le due cose possono non essere collegate anche se, certamente, un ipersensibilità diurna può aumentare il pavor notturno.

Il mio consiglio è di accogliere le richieste di contatto del bambino, i momenti di regressione (senza stimolarli in lui attivamente), e soprattutto non utilizzare mai l’espressione "ormai sei grande" né ora né dopo la nascita del fratellino: sebbene più grande del secondogenito, suo figlio ha meno di due anni ed è ancora a tutti gli effetti un bimbo piccolo.

Cordiali saluti,

Chiara Rizzello 

 

 

 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.