Difficoltà d’attenzione

Buongiorno,

le scrivo perché sono preoccupata per il mio bambino. Ha cinque anni e frequenta l’ultimo anno dell’asilo. Nei tre anni che ha frequentato il bambino, che non ha mai frequentato il nido, diversamente dai propri compagni ha manifestato delle difficoltà nel seguire la lettura delle favole (per cui dimostra irrequietezza) o alcune semplici indicazioni su come svolgere un lavoro.

L’anno prossimo andrà alle elementari e mi hanno consigliato un tempo modulo con un numero ristretto di bambini in modo che abbia la possibilità di apprendere più facilmente. In effetti mi sono accorta che quando gli leggo una storia devo rileggere ogni pagina almeno due volte perché lui mi sappia riferire ciò che ho letto. La cosa che mi lascia sconcertata, e così anche le sue maestre è che quando un argomento gli interessa e sembra relativamente più difficile, vengono rivolte delle domande ai bambini ed egli riesce ad arrivare alle risposte più veloce degli altri. Ha incominciato a parlare a due anni e mezzo e così l’ho portato a tre anni e a quattro anni da due logopediste che non hanno riscontrato gravi problemi. Ho cercato di aiutarlo facendogli ripetere delle parole in cui manifestava dei problemi e ad oggi sembrano risolti.
Lo porterò dalla pedagogista, ma prima dell’appuntamento volevo capire di cosa stiamo parlando.

Carissima mamma,
 
la modalità di apprendere ciò che ci circonda varia da persona a persona; ci sono soggetti che hanno un’ottima memoria visiva e apprendono più facilmente osservando o immaginando, altri devono sperimentare per apprendere, altri ancora hanno più facilità a ricordare ciò che hanno ascoltato.

Per un bambino, che non ha una buona capacità di ascolto, le favole potrebbero risultare poco interessanti, tuttavia potrebbe essere maggiormente attratto da un’interpretazione teatrale della stessa favola. Al fine di poter stimolare le sue capacità di apprendimento, è importante osservare la sua modalità di apprendere ciò che lo circonda .
 
Può essere utile una valutazione psicopedagogica per cercare di capire, tramite strumenti adeguati, le caratteristiche del bambino: la sua motivazione, il suo livello di attenzione, il suo stile cognitivo, e i suoi prerequisiti.
Sulla base del risultato si possono offrire dei suggerimenti adeguati.

Carissimi saluti

Monica Balli 

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