Crisi di pianto al parco

 

Salve Chiaretta,

 

ieri mi sono trovata davanti ad una crisi isterica di mio figlio, di 17 mesi, mai vista prima!

Sono andata a prenderlo il pomeriggio al nido e ho pensato di portarlo sull’altalena al parco che gli piace tanto. Si è divertito tanto ma dopo un’ora dovevamo andare via perché il parco chiudeva (naturalmente si era fatta una bella fila ma Emanuele non ha ceduto il posto).

 

È stato già difficilissimo alzarlo da lì quando ha cominciato a piangere e non si è calmato più. Il pianto è diventato nervosismo, voleva stringermi forte ma anche picchiarmi. Di solito lui si calma mettendosi al seno a prendere il latte ma ha rifiutato anche questo. Quando siamo arrivati alla macchina, stremati, la crisi è aumentata ancora di più nel momento che ha sentito il motore accendersi. Io stranamente sono rimasta sempre calma ad accarezzarlo, ma ero molto spaventata.

 

Ora mi chiedo: non devo più portarlo al parco visto che potrebbe avere sempre queste reazioni?

Grazie

 

 

 

 

Gentile mamma, no di certo!

I motivi per cui il suo piccolo ha avuto questa reazione possono essere i più svariati e, se la cosa non è mai accaduta prima d’ora, anche legati alle contingenze: caldo, sole, insetti, malessere interno (dentini, pancino).

Bambini così piccoli a volte non sanno esprimere il disagio verbalmente e a volte faticano anche ad identificarlo, ma non per questo bisogna pensare che le situazioni vadano evitate. Bisogna invece riportarlo al parco un altra volta, in un giorno in cui è sereno, e osservare attentamente eventuali segnali di disagio, se e quando si verificano, e come si sviluppano.

 

Ha fatto molto bene a restare calma e a portare via Emanuele dopo un po’ che la crisi non si placava, ma non deve spaventarsi: reazioni così sono del tutto fisiologiche almeno sino ai 3-4 anni ed anche oltre, finché cioè i bambini non riescono ad esprimersi bene a parole o trovare strategie per superare il disagio e il senso di fastidio.

 

Faccia ancora delle prove e osservi se ci sono correlazioni, riscrivendomi se vuole.

 

Chiara Rizzello

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