Come gestire i capricci di un treenne

 

Buona sera,

sono una mamma di un bimbo di quasi tre anni. Il mio bimbo è super attivo ed un gran chiacchierone, apprende molto velocemente e non è per niente timido, però in questo periodo non riusciamo a gestirlo. Lui deve sempre arrivare al suo obiettivo, se lo contraddici ( con dei semplici NO) lui si gira e ti fa le boccacce, calci, oppure non ti ascolta proprio così mi devo sempre arrabbiare.

È un birichino, fa sempre tutto il contrario, sopratutto con me; mio marito lo ascolta di più, non so più come fare: solo se lo metto a letto per castigo ci resta, altrimenti è indifferente a tutto.

I suoi giochi non li può toccare nessuno, è tutto suo e solo se lo sgrido cede. Che consiglio mi da? Come devo fare per imporgli delle regole? Secondo lei fa parte del suo carattere?

Grazie della sua disponibilità

Gentile mamma, mi risulta difficile giudicare se siano o meno tratti caratteriali, predisposizioni o invece un momento passeggero, perché non so da quanto durino questi atteggiamenti né se vi siano state nella vostra famiglia situazioni improvvise di tensione che abbiano sottoposto a stress il bambino.

In ogni caso un comportamento simile è destinato a resistere se lo si rinforza invece di smussarlo, e si rinforza se ci si contrappone con atteggiamenti simili, portando la relazione su un piano di sfida reciproca.

Credo che mettere in castigo nel lettino, seppur sembri funzionare al momento, non sia un buon metodo educativo per la risoluzione del conflitto a lungo termine, mentre sarebbe molto meglio, una volta passato il momento di crisi, provare ad iniziare un dialogo con il bimbo.

A tre anni il dialogo sarà necessariamente semplice, ma non inutile o impossibile, ed insegnerà al piccolo che ci sono tecniche di soluzione diverse da quelle sinora sperimentate.

Cerchi pertanto innanzitutto di non mettervi in situazioni potenzialmente di crisi, evitandole in partenza, adotti un tipo di reazione molto calma, seppur ferma, e prenda il bimbo meno "di petto". I bambini ci guardano, ed imparano molto di più da ciò che vedono fare a noi piuttosto che da ciò che esprimiamo con le intenzioni, bisogna sempre ricordarselo.

Cordiali saluti, Chiara Rizzello

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