Che cos’ha mio figlio?

 

Buongiorno,

le scrivo perché non so proprio più che pesci pigliare con mio figlio.

Ha sei anni e mezzo e frequenta la seconda elementare. È sempre stato un bambino molto sveglio, con un linguaggio sempre più avanti rispetto alla sua età, così come la molteplicità di interessi che ha: ama la natura fino ad arrivare a riconoscere le diverse specie di animali anche di uccelli in volo, legge tanto e gli leggo tanto, sempre letture molto impegnative, la mitologia greca piuttosto che il ciclo dell’acqua ecc.

È tutto un perché dalla mattina alla sera e ha un’energia inesauribile che però incanala solo nelle sue attività mentali. Fa lo sport molto volentieri ma è una vera schiappa e sa di esserlo, è goffo e lento e la sua autostima è a livelli molto bassi.

A scuola è molto bravo a livello di apprendimento ma fatica a mantenere la concentrazione e soprattutto non fa che fare dispetti ai suoi compagni, anche cose pericolose, che possono fare male. Le maestre ovviamente si lamentano di lui, diciamo che non si rende simpatico con loro, così sembra che il profitto non conti più niente rispetto al comportamento deprecabile che tiene.

Hanno provato con note a giorni alterni (lo scorso anno) e di conseguenza una volta a casa, io lo punivo togliendogli tv, giochi, passeggiate, ma mi rendo benissimo conto che queste punizioni non possono cambiare il temperamento del bambino e infatti non lo hanno fatto.

Lui mi promette ogni volta di cercare di comportarsi meglio e ogni volta siamo da capo. Ora una maestra in particolare lo punisce mandandolo in un’altra classe, cosa che umilia molto il bambino, ma che non mi sembra lo stimoli a cambiare.

Anzi, la settimana scorsa mi ha detto che più lo puniscono e più si comporta male; se chiedo perché fa così, lui non sa rispondermi. Io sono disperata.

Le maestre mi dicono che alla lunga questo suo modo di rapportarsi con gli altri bambini così fisico e tutti questi dispetti, lo stanno isolando dagli altri. Il bello è che non sembra che lui se ne renda conto, anzi, a volte pensa di essere molto amico di bambini che invece non lo sopportano.

Ha sempre avuto un carattere molto forte, non ha mai giocato da solo, ama solo i giochi di società, sta volentieri con gli altri bambini e li frequenta anche spesso, ha degli amici carissimi, all’esterno della scuola non è mai stato isolato.

È testardo e capriccioso, non c’è modo di fargli cambiare idea e le cose le fa solo perché lo ricatto con qualsiasi mezzo. Passerebbe la vita a guardare i cartoni, unica cosa che lo tiene incollato al divano e che quindi cerco di limitare il più possibile. La notte cade in un sonno profondo e dorme anche 12 ore.

È un bambino difficile da gestire, ma anche meraviglioso sotto tanti aspetti: gli adulti in generale lo adorano, si divertono un mondo a parlare con lui, è molto sensibile ed emotivo, si commuove come un grande davanti agli eventi della vita, è affettuosissimo e molto mammone, gelosissimo della sorella più piccola (altrettanto gelosa di lui), ma al contempo attaccatissimo anche a lei, insomma, con lui non mi annoio mai.

A suo parere cosa posso fare per far si che a scuola adotti un comportamento più consono alle regole? Come faccio a fargli capire che i dispetti lo allontanano dagli altri? Perché sembra così intelligente e sveglio in tante cose ma così piccolo nel comportamento? Mi dia una mano la prego, non ce la faccio più!

La ringrazio moltissimo. Cordialmente, Paola

Carissima Paola,

prima di tutto complimenti per la descrizione del suo bambino, che mi fa pensare ad un arcobaleno dai colori accesi, così ricco di emozioni, sfaccettature e risorse che devono emergere.

Le cause che possono determinare il comportamento da lei descritto sono molteplici; dobbiamo considerare ad esempio il temperamento innato del Bambino, le modalità educative che sono state adottate, le esperienze extrafamiliari e le relazioni vissute.

Non essendo possibile cambiare del tutto il temperamento di un bambino energico e vivace, dobbiamo cercare di modificare il suo atteggiamento concentrandosi sulla scelta delle strategie educative migliori da adottare; strategie che dovrebbero essere stabilite, discusse e applicate con la collaborazione di tutte le figure di riferimento (genitori, insegnanti, educatrici ecc).

Umiliazioni (come essere portato in un’altra classe) e rimproveri servono soltanto ad accentuare gli atteggiamenti negativi, favoriscono la frustrazione e rendono il bambino ancora più irrequieto; la rabbia causata da un atteggiamento frustrante generalmente viene poi riversata o in ambito familiare o con i coetanei più deboli, favorendo successivi atti di aggressività e bullismo, quindi le punizioni stabilite dall’insegnante sono categoricamente da evitare.

Nella sua situazione, come esprime nella sua mail, sono già state stabilite regole e punizioni , tuttavia non è stato raggiunto il risultato desiderato; dobbiamo quindi cercare di capire che cosa non ha funzionato.

È importante prima di tutto cercare di capire le cause della sua agitazione;da dove proviene la sua rabbia? Si tratta semplicemente di un temperamento energico o è una modalità per attirare l’attenzione in quanto ha bisogno di conferme, di sicurezza e di soddisfare il suo egocentrismo? Il rapporto con una sorella più piccola può accentuare certi atteggiamenti che probabilmente fanno parte del suo carattere.

Propongo una modalità per stabilire regole e proporre obiettivi da raggiungere, che generalmente ha successo:

  • portare il bambino in un luogo tranquillo e silenzioso
  • mamma e papà dicono: "ti dobbiamo parlare, ci sono dei comportamenti che non vanno bene e rendono difficile il tuo apprendimento scolastico, per questo motivo abbiamo deciso di stabilire delle regole in famiglia che dovranno essere rispettate. Faremo un gioco, il gioco degli obiettivi"
  • Scriveremo su un cartellone colorato i nostri obiettivi, accanto attaccheremo un calendario settimanale e un sacchettino colorato contenente alcune stelline gialle e alcuni cerchietti neri adesivi. Ogni volta che riuscirai a rispettare la regola attaccherai una stellina gialla altrimenti un punto nero!
  • Per il momento non inseriamo punizioni, puntualizziamo sul fatto che il bambino vince ed ha successo quando guadagna stelline gialle, la gratificazione deve arrivare dal raggiungimento dell’obiettivo. Comunichiamo al bambino che quando avrà raggiunto cinque stelline gialle avrà diritto ad un premio (può essere un’attività da svolgere insieme, una gita ecc…).

Stabilire regole familiari è un compito abbastanza difficile e per una buona riuscita si richiedono alcuni elementi fondamentali:

  • Gradualità ( stabilire un numero di obiettivi adeguati, ad esempio due ogni dieci giorni);
  • effetto stupore (spesso quando vengono comunicate delle regole il bambino pensa "ecco la mamma che ripete sempre le stesse cose" e l’ascolto è estremamente limitato; è importante quindi usare una modalità comunicativa ferma e decisa cercando di stupire il bambino con un atteggiamento determinato);
  • coerenza (dare il buon esempio, assumere atteggiamenti coerenti in famiglia);
  • determinazione (non scoraggiarsi, essere determinati nel portare avanti gli obiettivi stabiliti);
  • costanza nel tempo (portare avanti le regole stabilite, premiare il bambino per gli obiettivi raggiunti, cambiare periodicamente le regole… interrompere l’attività per brevi periodi di tempo e riprendere il gioco degli obiettivi)

Sperando di averle offerto un utile suggerimento, la saluto e rimango a sua disposizione per qualsiasi altro chiarimento.

Dott.ssa Monica Balli

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